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Pakistan e Usa vicini alla rottura

 A rischio soprattutto i rapporti nell’ambito delle relazioni diplomatiche, militari e di intelligence.

Il governo pachistano ha inoltre ordinato agli americani di di ritirarsi entro 15 giorni dalla base aerea di Shamsi, nel sud-ovest del Pakistan, e a chiudere tutti le vie di approvvigionamento della Nato in Afghanistan che partono dal suo territorio.

I ministri e i vertici militari dell’esercito pachistano hanno partecipato alla riunione del Comitato di Difesa del governo sotto la presidenza del primo ministro Yusuf Raza Gilani. «Il Comitato di Difesa – ha indicato l’ufficio di presidenza – ha deciso di chiudere con effetto immediato tutte le vie di approvvigionamento logistico della Nato/Isaf (le forze della Nato in Afghanistan). La maggior parte degli approvvigionamenti arriva via mare a Karachi, il principale porto del paese prima di essere trasportati via terra in Afghanistan.

In una telefonata tra il ministro degli esteri pachistano, Hina Rabbani Khar, al segretario di stato americano Hillary Clinton, Islamabad ha espresso oggi agli Stati Uniti tutto il suo «furore» per l’attacco di ieri da parte della Nato.

La responsabile della diplomazia pachistana ha detto alla Clinton: «Questi attacchi sono totalmente inaccettabili, dimostrano una indifferenza totale nei confronti del diritto internazionale e della vita umana». Ieri il Pakistan aveva già annunciato di aver interrotto il traffico di convogli per rifornimenti alle forze della Nato (Isaf) nell’area e di aver chiesto agli Usa di liberare «entro 15 giorni la base aerea di Shamsi».

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