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Merkel (cioè Schaeuble) mette sotto controllo Hollande sulla Grecia

Mentre stamattino il rapporto con i giuornalisti è stato mediato dal portavoce della Merkel, Steffen Seibert. Sembra una palese rivendicazione di supremazia mantenuta, oltre che un “dovere di ospitalità” (l’incontro si è teuto al palazzo della Cancelleria, a Berlino).

«Francois Hollande e Angela Merkel sono d’accordo sul fatto che si debba recuperare la fiducia e che gli impegni vadano mantenuti». Quindi sono stati d’accordo sulla “linea tedesca”, che non vuol concedere “più tempo” ad Atene per fare “le riforme necessarie” e attende il rapporto della troika (Bce, Ue, Fmi) prima di rivedere i dettagli del piano di “aiuti” alla Grecia. «C’è una questione di credibilità che riguarda tutta l’Europa, che in passato ha violato gli obiettivi che si era posta. E questa questione vale anche per la Grecia».

Un gioco pericoloso per l’intera zona euro, ma che i tedeschi conducono con molta caparbietà. Preparandosi anche a scenari diversi.

«Esiste da un anno un gruppo di lavoro che si occupa della crisi del debito, che si confronta con lo sviluppo della situazione e con scenari, verosimili o inverosimili che siano, anche come la rottura dell’eurozona». Lo ha detto Martin Kotthaus, portavoce del ministro delle Finanze tedesco Wolghang Schaeuble a Berlino, in conferenza stampa. Ed è curioso anche che il ministro dell’economia faccia tenere una conferenza stampa dal suo portavoce in contemporanea con quella tenuta dal portavoce del premier. Un foma di “messa sotto tutela” che confermerebbe le voci di pesanti dissidi all’interno della compagnie al governo.

«È da oltre un anno che è stato costituito un gruppo di lavoro che si occupa di tutti gli aspetti della crisi del debito in alcuni paesi di eurolandia. In questo ambito rientra l’attuazione del programma, sviluppi attuali o anche scenari, non importa quanto improbabili». I commenti del portavoce giungono in seguito alla pubblicazione da parte dell’edizione tedesca del ‘Financial Times’ di indiscrezioni circa l’esistenza di un gruppo di lavoro guidato dal vice ministro delle finanze tedesco e composto da una decina di funzionari che sta studiando l’eventuale impatto economico, sulla germania e sugli altri paesi membri di eurolandia, di un’uscita della grecia dall’euro.

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