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La destra salviniana vince le elezioni in Svizzera

Il partito populista di destra Unione democratica di centro (Udc) ha vinto le elezioni di ieri in Svizzera con il 29,7 per cento dei voti.
L’Udc, formazione “euroscettica” guidata da Toni Brunner, ha puntato tutta la campagna elettorale sulla propaganda antiimmigrati rimproverando sia al governo federale sia a quello europeo di aprire eccessivamente le porte ai propughi e alla fine la campagna xenofoba dei ‘salviniani’ svizzeri ha avuto successo. L’UDC ha conquistato undici seggi in più rispetto alle consultazioni del 2011 e ora ne controlla 65 sui 200 del Consiglio Nazionale, la camera bassa del parlamento svizzero.
L’Udc è critica – da destra – nei confronti di molti accordi bilaterali stretti tra la Svizzera e gli altri paesi dell’Unione europea. Il partito è stato tra i principali promotori del referendum sull’immigrazione per mettere un tetto all’ingresso degli stranieri nel paese. 
Positivo anche il risultato della formazione di centrodestra Partito liberale radicale (Plr), arrivato terzo con il 16,4 per cento dei voti. Pur senza adottare i toni estremisti dell’Udc, il centrodestra si è progressivamente spostato su posizioni più rigide sull’immigrazione e l’apertura delle frontiere rispetto al passato, riuscendo a risalire la china nonostante il progresso della destra xenofoba.
Secondo ma in leggero calo il Partito socialista svizzero (18,8 per cento e due seggi in meno rispetto al 2011). Scendono i vari partiti di centro ed ecologisti, mentre la partecipazione al voto si è attestata intorno al 48%, una quota non particolarmente bassa per il paese. 
Adesso l’Udc, il Plr e altri piccoli partiti di destra, compresa la Lega dei Ticinesi (anche questa populista e xenofoba) che ha mantenuto i suoi consensi nel cantone di lingua italiana, rappresentano insieme la maggioranza del Consiglio Nazionale.
Il sistema elettorale svizzero è di tipo proporzionale ed è fondato su 26 circoscrizioni, che corrispondono ai cantoni del paese. Il nuovo parlamento svizzero eleggerà i sette consiglieri del consiglio federale, il governo svizzero, il 9 dicembre. La carica di presidente è ricoperta a rotazione da tutti i membri del consiglio.
Subito dopo la vittoria Brunner h
a rivendicato due seggi, e non più uno solo come in quello attuale, nel prossimo governo. Il leader della destra populista ha spiegato così l’insperato successo della sua formazione: “Il popolo è inquieto perché si sente sempre più minacciato dai flussi migratori in Europa. La Svizzera si sente direttamente minacciata. Non abbiamo più il controllo della nostra politica d’asilo, contrariamente a quanto pretendono alcuni. Il numero delle richieste d’asilo esplode e la Svizzera non fa differenza tra migranti economici e sociali da una parte e autentici rifugiati dall’altra. L’Unione democratica di centro è un partito che ha una sua politica e che non crede ciecamente al governo quando afferma che tutto è sotto controllo”.
Finché le sinistre, anche “radicali”, continueranno a sostenere l’Unione Europea e la permanenza dei paesi in cui operano all’interno dell’Eurozona, i movimenti di destra e di estrema destra continueranno a far leva sulla paura trovando consensi sempre più ampi in una opinione pubblica sempre più spaventata e che individua a torto negli immigrati, e non nelle caratteristiche intrinseche del sistema economico imperante, la causa del peggioramento delle condizioni di vita.

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