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Il Forum dei popoli a Bruxelles per il vertice CELAC-UE esclude Cuba e Venezuela. Inaccettabile!

Le organizzazioni della società civile cubana denunciano la mancanza di trasparenza e le esclusioni da un forum sociale che si terrà prima del vertice CELAC-UE in programma a Bruxelles il 17 e 18 luglio.

L’Associazione cubana delle Nazioni Unite (ACNU), che rappresenta queste organizzazioni, ha criticato – riporta Prensa Latina – la mancanza di informazioni tempestive e l’esclusione dei partecipanti al forum “società civile, giovani e autorità locali”, convocato dall’Unione Europea (UE) per il 13 e 14 luglio.

In una conferenza stampa all’Avana, la presidente dell’ACNU, Norma Goicochea, ha messo in dubbio per prima cosa che il formato proposto sia conforme alla decisione adottata dai ministri degli Esteri di entrambi i blocchi di integrazione in una riunione tenutasi a Buenos Aires il 27 ottobre 2022.

Goicochea ha spiegato che il Forum non è organizzato dall’UE ma da una piattaforma di organizzazioni, cosa di fatto lontana dalla prassi, e prevede anche un dibattito sui governi locali senza il consenso di tutti gli attori sociali latinoamericani.

La proposta in definitiva ignora la Comunità degli Stati latinoamericani e caraibici (Celac) e la sua articolazione sociale basata su un approccio integrazionista, solidale e di giustizia sociale per la regione latinoamericana e caraibica, ha affermato la presidente dell’ACNU che ha inoltre denunciato che il programma proposto manca di argomenti che affrontino i gravi problemi che i paesi stanno affrontando dopo la pandemia di Covid-19 e l’attuale profonda crisi economica mentre allo stesso tempo, evita di discutere la necessità di riformare l’attuale architettura finanziaria e l’ordine economico.

Non solo, per Norma Goicochea, “il numero di partecipanti è troppo limitato, il che riduce in modo inaccettabile la partecipazione del variegato e ampio spettro di organizzazioni della società civile nel continente Latinoamericano e nei Caraibi, citando in proposito il diniego di accreditamento al Forum di alcuni media alternativi e tradizionali, con motivazioni ridicole”.

Mentre alla vigilia ormai del Forum, non si conoscono l’identità dei relatori e la piattaforma online che verrà utilizzata per la partecipazione virtuale, che Cuba spera non sia ZOOM, che vieta tacitamente l’interazione con l’isola caraibica.

Questa restrizione è una conseguenza diretta del blocco economico, finanziario e commerciale a cui Cuba è sottoposta dal governo degli Stati Uniti, una questione ancora una volta denunciata dalla società civile dell’isola.

L’ACNU respinge quindi l’intenzione di presentare le conclusioni di questo Forum al Vertice ufficiale Celac-UE dei Capi di Stato, a causa della mancanza di trasparenza e della disuguaglianza prevalente.

Infine, Norma Goicochea ha comunque assicurato che gli associati dell’ACNU saranno rappresentati al vertice dei popoli- che si riunirà in parallelo a quello dei leader Celac-UE – e che in ogni caso costituirà un esercizio democratico plurale e partecipativo in un approccio biregionale.

Fonte: Prensa Latina

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L’Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba nell’ambito dell’attività politica volta a penetrare le istituzioni internazionali, dopo aver presentato alle Nazioni Unite un contributo scritto a favore di Cuba nella “revisione periodica universale (UPR) sulla situazione dei diritti umani di tutti gli stati membri, ha in questi giorni presentato una “petizione” alla Unione Europea, per rendere visibile l’intensificazione del blocco statunitense contro Cuba e per richiamare l’attenzione internazionale sui brutali effetti politici ed economici derivanti dall’inclusione di Cuba nell’elenco dei Paesi che sponsorizzano il terrorismo.

In conformità con quanto stabilito dalle normative europee ci siamo avvalsi del diritto di presentare un documento alla Commissione per le petizioni dell’U.E. con l’obiettivo di allertare le Istituzioni europee sulla illegalità ed extraterritorialità di alcune leggi emanate dal Congresso degli Stati Uniti d’America, in aperto contrasto con la normativa internazionale in generale, ed europea in particolare.

Nello specifico sono state ricordate le votazioni contro il blocco dell’Assemblea Generale dell’ONU; il Regolamento (CE) n. 2271/96 del Consiglio del 22 novembre 1996 relativo alla protezione dagli effetti extraterritoriali derivanti dall’applicazione di una normativa adottata da un paese terzo, e dalle azioni su di essa basate o da essa derivanti; l’Accordo di dialogo politico e cooperazione con Cuba del 2016; la debolezza di INSTEX (Instrument in support of Trade Exchange).

A corollario di quanto esposto abbiamo inoltre citato numerosi casi pratici di imprese penalizzate dall’extraterritorialità delle leggi statunitensi, così come casi di singoli cittadini vessati dalle stesse.

In sintesi alla commissione abbiamo chiesto:

che la Commissione per le Petizioni dell’U.E. discuta in una delle sue riunioni la situazione sopra descritta relativamente a:

1. blocco economico, commerciale e finanziario contro Cuba perpetrato da oltre 6 decadi dagli Stati Uniti d’America.

2. l’inserimento di Cuba nella lista dei Paesi che non cooperano completamente con gli sforzi degli Stati Uniti contro il terrorismo; e si rivolga formalmente all’autorità competente degli Stati Uniti per dichiarare il rifiuto suo e dell’UE del blocco e delle sue conseguenze extraterritoriali;

Un lavoro faticoso di approfondimento e stesura che però avrà il pregio di penetrare all’interno delle istituzioni europee, evidenziando il carattere illegale e contrario al diritto internazionale delle leggi extraterritoriali degli Stati Uniti d’America.

Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba

amicuba@italiacuba.it www.italiacuba.it

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