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Il traffico di umani dall’Africa, le mafie e la complicità dei razzisti

Il traffico di esseri umani nel mondo frutta 150 miliardi di dollari alle mafie, di cui 100 miliardi vengono dalla tratta degli africani. Ogni donna trafficata frutta alla mafia nigeriana 60 mila euro. Trafficandone 100mila in Italia, la mafia nuove un giro di 600 milioni di euro all’anno. Nessun africano verrebbe di sua volontà, se sapesse la verità su cosa lo attende in Europa.

Non mi infilo nell’eterna guerra civile italiana basata su fazioni e non contenuti, ma da afrodiscendente italiano e immigrato ora negli Stati Uniti credo sia arrivato il momento di parlare e trattare l’immigrazione o meglio la mobilità come un problema e fenomeno strutturale che ha vari livelli e non come uno strumento per fare politica o da trascinarsi come i figli contesi di due genitori che li usano per il loro divorzio come arma di ricatto.

Secondo stime dell’ONU, ogni anno sono trafficati milioni di esseri umani con una stima di guadagno delle mafie di 150 miliardi di dollari di fatturato ripeto 150 MILIARDI. (le allego la news di AlJaazera non de Il Giornale o il Fatto Quotidiano). Io non so se lei ha mai vissuto o lavorato nell’Africa vera e che Africani conosce in Italia o se da giornalista si informa su testate anche non italiane, ma il traffico di esseri umani con annessi accessori vari ( bambini, organi, prostituzione ) non è un fenomeno che riguarda solo l’Italietta dei porti sì o porti no, ma è un fenomeno globale che fattura alle mafie africane, asiatiche, messicane, 100 – e ripeto 100 – Miliardi di dollari alll’anno.

Questi soldi poi non vengono certo redistribuiti alla popolazione povera di questi paesi, ma usati per soggiogarla ancora di più con angherie di ogni genere, destabilizzarne i già precari equilibri politici, reinvestirli in droga e armi.

Si è mai chiesto perché, a parità di condizioni di povertà e credenza che l’Europa sia una bengodi, quelli che arrivano da Mozambico, Angola, Kenya sono pochissimi, o quelli che arrivano dal Ghana (il Ghana che è il mio Paese d’origine ha una crescita del PIL del 7% e una situazione di assenza di guerre e persecuzioni) provano a venire? Perchè esiste una cosa chiamata Mafia Nigeriana, che pubblicizza nei villaggi che per 300 euro in 4 settimane è possibile venire in Italia e da lì se vogliono andare in altri Paesi Europei. Salvo poi fregarli appena salgono su un furgone aumentandogli all’improvviso la fee di altri 1000 $, la quale aumenta di nuovo quando arrivano in Libia dove gliene chiedono altri 1000$ per la traversata finale. Il tutto non in 4 settimane come promettono, ma con un tempo di attesa medio di un anno.

In tutto questo ci aggiungo minori che vengono affidate a donne che non sono le loro veri madri, che poi spariranno una volta sistemate le cose in Europa e di centinaia di donne che saranno invece dirottare a fare le prostitute ognuna delle quale vale 60 mila euro d’incasso per la mafia stessa. Solo trafficandone 100.000 verso l’Italia la mafia nigeriana muove un giro di affari di 600 milioni di euro all’anno.

A questo si somma quello che perde l’Africa: risorse giovani. Ho conosciuto ghanesi che hanno venduto il taxi o le proprie piccole mandrie per venire in Europa e ritrovarsi su una strada a elemosinare o a guadagnare 3 euro all’ora, se gli va bene, trattati come bestie e che non riescono neanche a mettere ovviamente da parte un capitale come era nei loro progetti. E anche se desiderano tornare non lo faranno mai per la vergogna perché non saprebbero cosa dire al villaggio, non saprebbero come giustificare quei soldi spesi per arrivare in Europa, anzi alimentano altre partenze facendosi selfies su facebook, che tutto va bene per non dire la verità per vergogna e quindi altri giovani (diciottenni, non scolarizzati ) cercano di venire qui perché pensano che sia facile arricchirsi.

Che senso ha sostenere che questo traffico di “schiavi” e questa truffa criminale della mafia nigeriana, come quelle asiatiche in Asia, deve continuare?

A chi fa bene? Non fa bene al continente africano, non fa bene al singolo africano arrivato qui, perchè al 90 per cento entra in clandestinità e comunque non troverà mai un lavoro dignitoso; non fa bene all’Italia che non ha le risorse economiche e culturali per gestire e sostianzialmente mantenere tante persone che non possano contribuire specialmente in un Paese dove il 40% dei coetanei di questi giovani africani è già senza un lavoro; e non fa bene neanche all’immagine che l’europeo ha dell’Africano perché lo vede sempre come una vittima, un povero, un soggetto debole.

Questo da africano, ma anche essere umano, è l’atteggiamento più razzista che ci sia oltre che colonialista perché non aiuta nessuno, se non le mafie e chi lavora in buona o malafede in tutto questo indotto legato alla prima assistenza.

Con 5 mila dollari è più facile aprire una piccola attività in molti Paesi dell’Africa che venire qui a mendicare e se solo fosse veramente chiaro e divulgato questo concetto il 90 per cento delle persone non partirebbe più probabilmente neanche in aereo per l’Italia.

Specialmente chi ha forse la quinta elementare e 20 anni. Non è lo stesso tipo d’immigrazione di 30 anni fa dove molti erano anche 30enni, alcuni laureati, ma molti con diploma superiore e comunque trovavano lavori nelle fabbriche e in situazioni dignitose.

Non conosco la situazione delle ONG che si occupano dell’assistenza marittima, ma conosco benissismo quelle che operano in Africa di cui la maggioranza sono solo un sistema parassitario. Per i maggiori pensatori Africani e veri leader politici una delle prime cose da fare è proprio cacciare dall’Africa tutte le ONG, perché seppure il personale che ci lavora sono in buonafede, i giovani volontari, il sistema ONG serve a controllare e destabilizzare l’Africa da sempre, oltre che creare sudditanza all’assitenza, senza contare il giro finanziario di donazioni e sprechi fatti dalle ONG per mantenere dirigenti sfruttando l’immagine del povero bambino africano.

Basta con questo modo di pensare controproducente, razzista, e ignorante. Sarebbe curioso vedere qualcuna di queste ONG fare iniziative a Scampia mettendo nelle pubblicità le foto di qualche bambino napoletano.

Siamo stanchi di questa strumentalizzazione che fate su questo tema per i vostri motivi ideologici o le vostre battaglie fascisti o antifascisti sulla pelle di un continente di cui conoscete poco o che avete romanticizzato e idealizzato e che usate per mettere a posto la vostra coscienza o lenire i sensi di colpa del vostro status privilegiato. E’ ora di fare analisi serie e porre in campo soluzioni concrete vincenti, non di avvelenare i pozzi di un partito o dell’altro, perchè chiunque vinca perde l’Africa.

Sarebbe bello un reportage di Edo State in qualche villaggio per capire a che livello di furbizia, cattiveria, fantasia criminale sono arrivati e scoprirete che forse solo trasportare e illudere un giovane analfabeta di vent’annni e la sua famiglia è il minimo che questa potentissima e sottostimata organizzazione criminale fa ogni giorno, sfruttando la disperazione e ignoranza delle gente di cui alcuni disposti a tutto, persino a vendere un figlio appena nato per 100 dollari.

Se questo verrà tollerato ancora i rischi non saranno solo per l’Italia, ma anche per i Paesi Africani dove oltre al problema di dittatori si aggiungerà quello di Narcos al livello della Colombia di Escobar o il Messico di El Chapo con ancora più morti e sottosviluppo di quello che già c’è.

 

* regista italiano di origini ghanesi in risposta ad uno dei tanti articoli sull’immigrazione

** segnalato da Carolina Canu

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

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20 Commenti


  • Marco

    Non so’ se non ho capito io o effettivamente il senso di questo articolo è l’affermazione che senza mafie e trafficanti di donne e uomini non ci sarebbero gli immigrati. Perché se ho interpretato bene è un articolo vergognoso che non fa altro che alimentare il pensiero dominante e anti immigrati. Il capitalismo con la sua produzione di cambiamenti climatici, desertificazione, fame, guerre e carestie non ha colpe è tutto un fatto di malaffare e altrimenti in Africa con i soldi che impiegano per il viaggio vivrebbero tutte e tutti ‘na favola! A scanso di equivoci io non ho alcuna simpatia per le ong e continuo a chiamare chi si trasferisce in altro paese per cercare lavoro immigrato e non migrante come “suggerito” dal fondo monetario internazionale, ma questi discorsi mi sembra che non facciano che alimentare la voluta ignoranza che impera fra proletari e proletarie residenti o comunque presenti sul territorio della penisola italica.


    • Redazione Contropiano

      Crediamo che sia un difetto di interpretazione… L’autore, benché ora affermato, è a sua volta un figlio dell’Africa. Il peso delle mafie è innegabile nella “gestione” dei flussi (ci vuole organizzazione anche per queste cose), e non ci sembra strano che svolgano anche un ruolo “di promozione”… E’ assolutamente ovvio che “le cause” non siano riconducibili alla propaganda ben riuscita, ma quelle che si dicono “strutturali”: guerre, carestie, desertificazione…


  • Marco

    Bellissimo articolo…complimenti!
    La pura e semplice verità che nessuno dice…
    La difesa dell’ emigrazione di massa a cui stiamo assistendo non ha nulla di emancipativo né “di sinistra”…è solamente una nuova tratta degli schiavi e un trionfo della disumanità…
    Ogni uomo ha diritto di vivere dignitosamente nel posto in cui nasce e di migrare solo se ne ha voglia/bisogno, in condizioni perlomeno rispettose della dignità umana!
    Da comunisti dobbiamo denunciare/combattere le cause di questo fenomeno mostruoso: gli interessi economici delle mafie, il colonialismo delle potenze europee/occidentali, le guerre e il caos causate dagli usa/nato…
    Per quanto riguardo le ong (che in passato ho anch’io finanziato…), il loro ruolo é ormai chiarissimo…sono solamente il “braccio civile” dell’ imperialismo occidentale e ne perseguono gli obiettivi strategici…basti pensare al ruolo svolto nell’ ambito della strategia delle “rivoluzioni colorate” che da almeno 25 anni gli usa hanno adottato per destabilizzare/controllare aree strategiche del mondo…


  • Michelle

    Mi avete cancellato il commento… Dicevo che questo articolo ora viene usato dalla destra xenofoba. Visto se così fosse la soluzione di chiudere i porti fermerebbe queste tratte degli schiavi. Io credo che la realtà sia diversa ma prima di pubblicare qualcosa e di cancellare messaggi leggete attentamente. Grazie


  • Paola Salvi

    errore interpretativo? Anche io ci ho letto molto di quello che ci ha letto il primo Marco….e mi è dispiaciuto assai.Sembra che la colpa dia drgli africani che imbrogliano i loro conterranei facendo selfie..e che lì con 5 mile euro chissà coisa potessi realizzare. Basta guardare le immagini dei paesi in guerra o di quelli ipersfruttati dall’ENI per immaginare che non sia proprio così.Il È uno scivolone sul quale dovreste chiarire meglio. Poi perdonate..Ma giustificare dicendo che l’autore è figlio dell’Africa mi ricorda un po’ la storia del “cuggino venezuelano”… con le dovute differenze.È una visione,la sua, perlomeno parziale.Lo dice lui stesso che il Ghana è un’isola felice, se così si può chiamare


  • Luisa

    Quindi? Li lasciamo in mare?


  • Paola

    Io sono d’accordo col primo Marco. Questo articolo, ad essere buoni , da’ una visione “parziale” di una persona che viene da un paese che forse è un'”isola felice” , almeno da come lo racconta. Sembra che la responsabilità sia di chi si fa i selfie. E che con 5000 lì sai che vite da nababbi. Io vedo immagini di deforestazioni, delta inquinati, mutilazioni, torture… gente che scappa da questo. Le ONG sono solo il braccio dell’imperialismo? Non credo, almeno non tutte. Vengono qui a fare gli schiavi? Invece rimanendo nei loro paesi a lavorare per le nostre multinazionali delocalizzate che fanno?
    Tra l’altro questo dire “è figlio dell’Africa” mi ricoda il “cuggino venezuelano”, con le dovute differenze. Un punto lo solleva, certo, l’arricchimento delle mafie e la loro “promozione” dei processi migratori. Sono sicura del vostro buon senso, ma sparato così questo articolo da’ adito a maleinterpretazioni.


  • Luca

    Figlio dell’Africa, certo, nato e cresciuto in Italia, però. E poi cosa vuol dire “figlio dell’Africa”. Non esiste l’Africa in sé ma varie nazioni, talvolta in conflitto tra loro, con le loro problematiche e le loro particolarità. Il discorso di questo italiano è di una generalizzazione grossolana.
    Sull’esistenza di un racket non discuto. Ma se esiste un racket esiste una domanda. C’è gente che vuole fuggire e qualcuno che ci guadagna. Qui si confonde causa-effetto. Perché non c’è un racket dell’immigrazione in Scandinavia? Non vedo scandinavi sfruttati nei nostri campi o a vendere gingilli per strada o a prostituirsi.
    Affermare che è il racket a produrre l’immigrazione è ignorare completamente come funziona il mondo. Io dico piuttosto che è la miseria a produrre il racket e che lo stesso racket è prodotto della miseria. Andiamo a vedere il background culturale di questi criminali e dei loro sfruttati. Scommetto nulla a che vedere con quella del privilegiato che scrive questo articolo. Affremare che le ONG destabilizzano e creano i problemi è come dire che sono gli psicologi o gli assistenti sociali a creare il disagio sociale per poi curarlo…ragionamento abbastanza alienante. Detto questo vorrei sapere i nomi dei più grandi intelettuali africani che puntano il dito contro le ONG additandole come causa di ogni male, grazie.


    • Redazione Contropiano

      a) Quello che state commentando è un “intervento”, ovvero un articolo NON prodotto dalla redazione, ma che ci è sembrato utile riprodurre.
      b) le migrazioni sono un fenomeno sistemico, che si gonfia in corrispondenza di grandi crisi, anch’esse sistemiche; è la crisi (con fondamenti economici, aspetti militari come le guerre, la desertificazione per mutamenti ambientali, ecc) a mettere in movimento flussi globali che riguardano praticamente tutti i paesi (soltanto gli Emigrati italiani, nel 2017, hanno superato da due a quattro volte il numero di richiedenti asilo in Italia; l’incertezza sul numero esatto è dovuta al fatto che chi va all’estero non cancella automaticamente la sua residenza in Italia);
      c) in ogni fenomeno di queste dimensioni crescono “intermediatori interessati”, che in alcuni casi prendono le sembianze delle magie, in altre quelle delle “organizzazioni caricatevoli”, in altre ancora quello di regimi militari.
      d) discutere cercando di identificare se prevalgano le cause economiche, quelle militari o le mafie, ci sembra molto somigliante alla discussione su chi sia nato prima, se l’uovo o la gallina.


  • marco “2”

    ribadisco il ringraziamento per questo intevento da voi pubblicato, illuminante per chunque abbia orecchie per sentire e occhi per vedere….quasi tutti gli africani che conoscono (almeno in parte) “dall’ interno”, le dinamiche di questa migrazione di massa ci raccontano le stesse cose, ma noi non li ascoltiamo….i media tradizionali ospitano solamente le opinioni delle ong occidentali, dei giornalisti mainstream e dei politici nostrani, che si scontrano su un’ unica contrapposizione possibile: porti aperti si vs porti aperti no….
    penso che da comunisti dovremmo pretendere da noi qualcosina di più e di diverso…dovremmo analizzare le cause reali dei fenomeni sociali, dovremmo riuscire a non farci ingannare dalle evidenti bugie propalate dalla “narrazione dominante” e dalla odierna “società dello spettacolo”, dovremmo farci portavoce di soluzioni radicali/alternative per la soluzione di questi problemi, tutti interni alla attuale fase totalitaria del capitalismo…invece siamo anche noi, in gran parte, immersi in questa gigantesca mistificazione della realtà che ci fa dividere in contrapposizioni surreali e sterili!
    è del tutto evidente che questa migrazione di massa rappresenta una forma di schiavismo moderno a uso e consumo del capitalismo occidentale…e allora, da comunisti, dovremmo ribadire che ogni uomo ha diritto di vivere dignitosamente nella sua comunità e di non essere sfruttato, dovremmo denunciare che la causa di questi fenomeni è in gran parte ascrivibile a secoli di spietato colonialismo occidentale (che oggi continua sottoforma di sfruttamento da parte delle multinazionali), alle guerre e al caos determinato dalla politica estera imperiale degli usa e della nato che non si fermano e continuano a dispiegarsi inesorabilmente e non ultimo a questo immenso buisness del traffico di esseri umani gestito dalle mafie e che fa comodo agli interessi capitalistici…
    per quanto riguarda le ong non dovremmo neanche più discuterne, era ancora tollerabile ignorare la loro vera natura fino a 30 anni fa (anch’io ho raccolto firme per amnesty), oggi non lo è più…basta vedere il loro ruolo in tutte le “rivoluzioni colorate”, basta informarsi su chi le finanzia, su chi siede nei loro consigli di amministrazione…compaiono sempre e solo nel posto giusto e al momento giusto, laddove il potere decide di accendere i riflettori e si fanno portavoce della “verità ufficiale” (che a distanza di tempo viene quasi sempre smascherata come falsa)…spesso i loro interventi precedono i bombardamenti “umanitari” e/o “terapeutici” sulle popolazioni inermi…
    viviamo un periodo storico particolarmente complicato e le soluzioni non sono certamente facili…ma non dobbiamo perdere la capacità di una visione alternativa della realtà…certo qualcuno potrebbe obiettare che intanto abbiamo degli esseri umani in difficoltà in mezzo al mare…si, ma anche in questo caso dobbiamo rifuggire dalle alternative obbligate…oltre a denunciare le cause reali di questa immigrazione, battiamoci per l’abolizione della legge bossi-fini, estromettiamo dalla gestione di questi fenomeni le mafie e le ong e ripristiniamo la possibilità di una immigrazione regolare e controllata, mettendo in regola chi arriva e cercando di fare in modo che non vengano sfruttati (come già oggi cercano di fare i sindacati di base sindacalizzandoli)…se non siamo in grado di fare almeno questo, smettiamola di dirci comunisti, leggiamoci “repubblica” e sosteniamo il pd!


  • Giorgio Brocco

    Il contenuto dell’intervento e le risposte della della redazione di contropiano fanno trasparire una certa superficialità nell’analisi di un fenomeno così tanto complesso come sono le migrazioni. Come già scritto in altri commenti, l’articolo non fa altro che avallare le tesi problematiche sostenute dalle destre di tutto il nord del mondo, da Trump a Salvini, sulla chiusura dei confini e la “regolamentazione” delle migrazioni. In aggiunta a questo, colui che scrive il commento sembra avere un’idea dell’Africa del tutto idealizzata i cui poli semantici oscillano tra l’afro-pessimismo e l’afro-ottimismo. L’africa vista come una enorme nazione in cui sembra che non esistano migrazioni interne ma solo verso l’Europa. Inoltre, la rinascita delle teorie panafricaniste e della filosofia ubuntu non sono altro manifestazioni tangibili e materiali di istanze politiche di tipo nazionalistico! Chi sono questi leader Africani a cui l’autore si riferisce? Ovviamente non critico tutte le istanze avanzate dal panafricanismo ma su alcune posizioni ci sarebbe molto da discutere. Quindi dell’imagine dell’Africa prodotta in questo intervento non si evince la complessità e diversità intrinseca in quanto stori, scoeità, e politica. Nyerere non aveva le stesse posizioni di Kwame Nkrumah, Dar es Salaam/Dodoma sono differenti da Accra o Kumasi e così via. Il modello di mafie, sfruttamento, migrazioni è troppo semplicistico e sottace la volontà del giovane che desidera esplorare il mondo, spostarsi verso altre mete, avere esperienza dell’Europa e trovare prospettive economico sociali differenti. Inoltre sembra che il ruolo delle aziende e compagnie occidentali e non-occidentali e della corruzione politica non giochino un ruolo preponderante nella violenza struttrale che lega nord e sud del mondo. Nel mio caso io so pochissimo del continente Africano, come so pocchismo del continente Europeo, conosco però alcune persone ed alcune vicende storico politiche che sono avvenute in determinati luoghi di questo “continente”. Poi è un articolo molto elitario e riproduce, purtroppo, lo scontro sociale e politico tra popolazione povera e la nuova classe media, tra accesso all’istruzione e “ignoranza” che sta accadendo nei pochi lughi del continente Africano che ho studiato e in cui ho vissuto. Infine sostenere che le migrazioni sono “soltanto” una tratta di schiavi è alquanto semplicistico. Sostenere che i paesi africani dovrebbe trarre beneficio diretto dalle risorse che sono sul loro territoio è una cosa che condivido, ma classificare lo spostamento di individui come mera tratta è semplicemente non corrispondente alla realtà. Interventi dovrebbero essere pubblicati sottoforma di dibattitto in cui ad intervenire siano persone che conoscono il tema di cui parlano. Paragonare magie (mache vuol dire??), organizzazioni caritatevoli (quali?? ONG, organizzazioni governative, organizzazioni nazionali e locali ecc.) e regimi militari (senza menzionare le aziende straniere) è del tutto irreale. Complimenti una bella propaganda!


  • Roberto

    Pensare che tutta l’Africa sia come il Ghana è veramente riduttivo e soprattutto sembra che la colpa e i motivi delle migrazioni sia solo la promozione che fanno le mafie e non un legittimo desiderio di scappare da guerre, dittature e povertà. Anche l’attacco alle ONG è insensato, anche perchè a quanto racconta sembra di più che stia parlando delle organizzazioni governative che di quelle non governative, facendo capire anche di più quanta confusione c’è in questo pessimo articolo.


  • Stefano Bianco

    È possibile avere l’in Mail dell’autore per poterlo intervistare?
    Grazie anticipate
    Stefano


  • Renato Driussi

    Nessun documento a sostegno, quantificazioni fantasiose, interpretazioni soggettive di dinamiche non conosciute. Questo articolo poteva scriverlo anche mia zia e non avrebbe aggiunto, ne tolto, nulla all’informazione assai spesso distorta, artefatta o contraffatta che ci raggiunge su questo tema.


  • Riccardo

    Si tratta di un tema delicato che, per i comunisti, come lo metti è difficile e ostico da affrontare. A Contro-piano va dato atto di aver avuto il coraggio di pubblicare un intervento come questo. Le reazioni all’articolo mi sembrano poco equilibrate, rispondendo a una specie di riflesso condizionato per cui qualsiasi ragionamento che non sia la “difesa”, senza se e senza, dell’immigrazione è offrire il fianco a Salvini e company. Credo che invece abbiamo bisogno di una posizione valida che ci permetta di contrastare la destra xenofoba e la Lega e quantomeno ostacolare la guerra fra poveri che ormai si instaurata. E’ importante dirlo, ma non basta certo dire che l’imperialismo provoca le migrazioni. Bisogna avere delle proposte politiche. Per fare questo dobbiamo andare a fondo del fenomeno e soprattutto non confonderci con i difensori dell’immigrazione, che, dietro un falso e peloso umanitarismo, sono funzionali al rifornimento di lavoratori malleabili e ricattabili. Difensori dell’immigrazione, da la Repubblica a Boldrini, che spesso coincidono con le posizioni europeiste e quindi fautrici di un’austerity che condizione l’economia e il welfare italiano, rendendo i flussi di immigrazione più difficilmente assorbibili e occasione di guerra tra poveri. Insieme all’aumento del salario minimo e dei controlli contro il lavoro nero e illegale nei cantieri e alla sindaclaizzazione degli immigrati.


  • Gino

    Concordo con quanto scritto da Riccardo, ed e’ per questo che voglio sottolineare questa parte dell’articolo, una critica che di certo scuote e fa male, ma di cui ognuno di noi deve tener conto.

    “Siamo stanchi di questa strumentalizzazione che fate su questo tema per i vostri motivi ideologici o le vostre battaglie fascisti o antifascisti sulla pelle di un continente di cui conoscete poco o che avete romanticizzato e idealizzato e che usate per mettere a posto la vostra coscienza o lenire i sensi di colpa del vostro status privilegiato. E’ ora di fare analisi serie e porre in campo soluzioni concrete vincenti, non di avvelenare i pozzi di un partito o dell’altro, perchè chiunque vinca perde l’Africa.”


  • Lucrezia – Lecce

    È un articolo molto importante, e non è il primo scritto da un afrodiscendente che prende questa posizione nei confronti dell’attuale fenomeno di immigrazione, andate a trovare i video di Mohamed Konare Dit Shata del Movimento di liberazione Panafricano. Combattere l’immigrazione clandestina è gli sporchi interessi che vi sono dietro è l’unico modo per rispettare il diritto di autodeterminazione dei popoli africani.


  • Raffaele Ravaioli

    Non è proprio cosi, è un po’così. Questa migrazione non porta soldi soltanto ai raket, ma a moltissimi africani, che consapevolmente usufruiscono dei denari,che chi giunge in Europa spedisce nel paese d’origine. Le donne sono le più sfruttate, quello è vero, come lo sono in tutta l’Africa. I contratti vengono fatti in Africa, per lo più da conoscenti, parenti, o africani già in Europa. Molto spesso, sono ex prostitute che fanno le mammane e molte ragazze , lusingate dall’eldorado Europeo, accettano, consenzienti, senza neppure rendersene conto, pur di giungere in Europa. Si , è vero che è un business questo tipo immigrazione incontrollata, dall’Africa, ma porta all’Africa denaro e speranza per poter migliorare la propria esistenza e dei loro familiari. L’autore del post dimentica molte cose, e non sembra neppure un africano, perché sono proprio loro che traggono vantaggio da questa immigrazione, e non dice neppure che dall’ Africa, vorrebbero partire a milioni. E non dice neppure che per sistemare l’Africa, ci vuole un cambiamento radicale e più Occidente, in modo da innescare un vero e proprio scambio commerciale, per crea uno sviluppo economico tale da fare creare il paese. Con 5.000 dollari si aavvia un attività, è vero, ma questa attività va mantenuta, e gli aiuti dai parenti in Europa, sono fondamentali. Se fosse così facile, come dice l’autore, si sarebbe già fatto, ma non è cosi, è molto più complesso, perché la grande mole di denari che vengono spediti dagli africani europei in Africa, sono molto spesso indispensabili per il sostentamento di centinaia di migliaia di famiglie.


  • maurizio carrara

    Trafficandone 100mila se la matematica non è una opinione fanno 6 miliardi di €….a caa mia!


  • Roberto

    Cruda ma ragionevole interpretazione del fenomeno “immigrazione non controllata e disordinata “.sono d’accordo con l’autore dell’articolo

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