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Libia. Tripoli bombardata, salta la tregua. Unione Europea vara nuova operazione aeronavale

Il governo di Tripoli, ha annunciato di avere sospeso la sua partecipazione ai lavori della Commissione militare congiunta a Ginevra, sotto l’egida dell’Onu, a seguito delle ripetute violazioni della tregua da parte delle forze fedeli al generale Khalifa Haftar. Mercoledi sera il porto Tripoli e la zona di al-Chaab, un porto di importanza secondaria, sono stati bombardati con oltre 15 missili, nonostante l’entrata in vigore a gennaio di un cessate il fuoco provvisorio. Amin al-Hashemi, portavoce del ministero libico della Sanità, ha dichiarato che tre civili sono stati uccisi e altri cinque sono rimasti feriti.

“Annunciamo la sospensione della nostra partecipazione ai colloqui militari che si svolgono a Ginevra fino a quando non saranno adottate posizioni ferme contro l’aggressore (Khalifa Haftar, ndr) e le sue violazioni” della tregua, ha affermato in un comunicato il governo libico di Fayez al Sarraj. La commissione militare congiunta è composta nel cosiddetto formato “5+5”, con cinque membri che rappresentano il GNA e altri cinque in rappresentanza del genarale Haftar ed era stata confermata nel suo ruolo alla Conferenza internazionale di Berlino sulla Libia. “È chiaro che l’obiettivo del bombardamento sistematico delle aree residenziali, dell’aeroporto e del porto, oltre al blocco totale delle installazioni petrolifere, è provocare una crisi ai cittadini in tutti gli aspetti della loro vita”, si spiega nel comunicato rilasciato dal governo.

Il presidente della compagnia petrolifera libica Noc, Mustafa Sanalla, ha sottolineato come i missili siano caduti “a pochi metri di distanza da una nave cisterna piena di gas di petrolio liquefatto altamente esplosiva che stava scaricando nel porto”.

“L’attacco odierno al porto di Tripoli avrebbe potuto causare un disastro umanitario e ambientale e avrà un significativo impatto su una regione altamente popolata come Tripoli – ha detto Sanalla in un comunicato – la città non dispone di strutture per lo stoccaggio del carburante dopo che il principale sito è stato evacuato a causa dei combattimenti nell’area della Airport Road. Le conseguenze saranno immediate per ospedali, scuole, centrali elettriche e altri servizi essenziali. Condanniamo questo comportamento nei termini più duri possibili e chiediamo alla comunità internazionale di intervenire rapidamente per impedire una seria escalation del conflitto e per consentire alla Noc di gestire le forniture di carburante”.

Secondo l’esecutivo di Tripoli “Senza un cessate il fuoco duraturo i negoziati non hanno senso. Non può esserci pace sotto i bombardamenti”. “Avendo fallito militarmente nel suo tentativo di prendere il potere, l’aggressore (Haftar) cerca invano di creare uno stato di confusione per destabilizzare” la popolazione. Nel condannare le violenze, il governo libico ha denunciato le “violazioni commesse prima e durante la tregua”, definendole “crimini di guerra documentati”, che richiedono “mandati di arresto” internazionali.

Intanto i ministri degli Esteri dell’Unione Europea hanno raggiunto un accordo politico a Bruxelles, per il lancio di una nuova missione militare aeronavale nel Mediterraneo centrale, che sostituisca l’attuale operazione Sophia. L’obiettivo dichiarato è quello di attuare l’embargo Onu sulle armi in Libia ma a condizione che le navi vengano ritirate dalla aree in cui, a causa della loro presenza davanti alle coste libiche dovesse manifestarsi chiaramente un “effetto di attrazione” (“pull factor”) dei flussi migratori irregolari.

“Siamo d’accordo – ha affermato Borrel, Alto Rappresentante della politica estera e di sicurezza europea – per lanciare una nuova operazione nel Mediterraneo, che avrà come scopo l’attuazione dell’embargo sulle armi (destinate alla Libia, ndr) deciso dal Consiglio di Sicurezza Onu”; allo stesso tempo, l’operazione navale Sophia “sarà chiusa: il suo mandato attuale scade il 28 marzo, e l’operazione verrà conclusa da quella data”.

La nuova missione, ha spiegato Borrell, “comprenderà ‘asset’ aerei, satellitari e marittimi, quindi non solo navali. Le navi militari serviranno anche come base per il controllo radar dello spazio aereo”.

Ma la decisione della Ue ha suscitato una dura reazione da parte della Turchia di Erdogan il quale ha affermato che l’Europa non ha alcuna autorità per prendere una decisione sulla Libia”, in riferimento al recente accordo dei 27 su una nuova missione aeronavale nel Mediterraneo per garantire l’embargo sulle armi alla Libia

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