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“Non spingeteci al suicidio”. A ognuno la sua casa

Non spingeteci al suicidio. A ognuno la sua casa!”, è questo l’incipit della lettera che gli inquilini hanno recapitato ieri pomeriggio ai Segretari Nazionali del PD, PDL e UDC, partiti che sostengono il Governo Monti. Circa 500 inquilini di enti previdenziali, fondi pensioni, immobiliari e assicurativi, hanno manifestato in piazza SS Apostoli sostenuti dall’Asia-Usb.

Qui di seguito il testo della lettera:

Non è vero che siamo tutti uguali. Per esempio la casa di Calderoli è stata affittata con i soldi pubblici, mentre quella di Scajola è stata comprata a sua insaputa. Scenari diversi, ma che rimandano alla vera fissazione di questo paese: farsi casa. Mentre moltissimi fanno acrobazie per pagare affitti e mutui, per non farsi sfrattare o sgomberare, per convivere decentemente dentro alloggi sovraffollati e a volte fatiscenti o di fortuna, per reggere l’urto di una crisi devastante, c’è chi si garantisce il mattone in maniera poco chiara.

È davvero irritante leggere sui giornali quanti casi privilegiati hanno goduto di un bene che dovrebbe essere garantito a tutti. Sapere che l’economia internazionale è stata sconvolta dai mutui subprime e che la causa di questo, cioè le banche, invece di pagare pegno diventano i controllori non sborsando più un soldo per chi ne ha bisogno e minacciando gli insolventi.

Calderoli se la poteva pagare da solo, così come un habitué dell’entourage di D’Alema e figura di rilievo della sanità pugliese si è premurato di mettere a disposizione degli amici un alloggio, senza per questo registrare proteste di alcun tipo. Ma storie così le hanno vissute in tanti, è capitato a Di Pietro, a Fini e a suo cognato. Per non parlare delle case degli enti pubblici. Qui troviamo Rosy Bindi e Renata Polverini che si affannano a dire che tutto è regolare, sia gli affitti irrisori che i prezzi di vendita stracciati. Insieme a loro uno stuolo di sindacalisti, di uomini dello stato o delle amministrazioni locali. Non sfugge nemmeno l’attuale ministro Patroni Griffi, appartamento vista Colosseo ma considerato non di pregio. E via di privilegio in privilegio.

Le persone comuni sono ben distanti da queste opportunità. Eppure la casa è importante e non come investimento o come bene rifugio, o come oggetto di scambio o da destinare alla speculazione. Il valore d’uso dell’alloggio è quello decisivo. Il più forte, se intendiamo dare le risposte necessarie a chi oggi è in emergenza abitativa.

Fino a quando dovremo sopportare tutto ciò? La casa è lo scenario dove si svolgono le cose importanti della vita, la quotidianità, la valorizzazione dei legami, le gioie domestiche e le difficoltà del vivere. Non capire la simbologia che c’è dietro la certezza dell’abitazione e le sicurezze che ne derivano è un atto di cecità clamoroso.

Case pagate all’insaputa, case affittate con i soldi pubblici, case prese da enti pubblici poi dismessi, case del partito che diventano alloggi personali. Una concentrazione di avvenimenti così macroscopico non passa inosservato, soprattutto perché avviene su un tema decisamente sensibile per molti e molte.

Per non farvi e farci seppellire da un rogito chiediamo di ascoltarci. Di sentire direttamente da noi la nostra condizione attuale. Sarà l’occasione per cambiare passo e aprire spiragli e prospettive importanti. Se è solo l’IMU quello che siete riusciti ad immaginare per questo paese siamo preoccupati: prima ci avete fatto comprare gli alloggi e avete ucciso l’edilizia residenziale pubblica, poi ci avete fatto pagare l’ICI e poi per motivi elettorali l’avete tolta, oggi ci mettete di nuovo le mani in tasca a fronte di politiche abitative inesistenti. Moltissimi cittadini italiani stanno subendo le conseguenze della crisi economica e non riescono a pagare le assurde richieste di Equitalia, non riescono a onorare il mutuo della casa, ogni giorno assistiamo ad episodi di suicidi. Non starete sbagliando qualcosa? O davvero non contiamo più niente per voi? ”.

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