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Cagliari. Gli operai dell’Alcoa tentano il blocco del porto traghetti

Lo avevano annunciato due giorni fa, nel corso del blitz con il quale avevano bloccato l’accesso all’aeroporto di Elmas, occupando la rotonda d’ingresso.
Oggi oltre 200 operai di Portovesme, con una cinquantina di auto, si sono presentati ai cancelli del porto di Cagliari per tentare di bloccare lo sbarco passeggeri e merci della nave Tirrenia che dovrebbe arrivare in mattinata da Civitavecchia. Ma ad attenderli ai cancelli dello scalo c’è la polizia, una ventina di uomini, in tenuta antisommossa. Comunque, riferisce la polizia, la situazione è estremamente tranquilla. Non si conoscono per ora le intenzioni dei manifestanti e dei sindacati, che hanno annunciato azioni, pacifiche, ma a sorpresa.
La manifestazione di protesta va avanti comunque: probabili disagi per i passeggeri in arrivo con la nave da Civitavecchia.
Un gruppo di operai dell’Alcoa che da stamane bloccano il porto di Cagliari, si è gettato in mare per impedire l’attracco del traghetto proveniente da Civitavecchia. I lavoratori hanno superato la recinzione e aggirato lo schieramento delle forze dell’ordine e dopo il tuffo in acqua sono riusciti a risalire sulla banchina.
Ore 12. «Lavoro subito!», urlano gli operai alternando anche l’inno dei Dimonios, gli ‘eroì della Brigata Sassari, e l’immancabile ritmo scandito dai caschetti che sbattono sull’asfalto. I passeggeri in attesa dello sbarco osservano l’insolita accoglienza dal ponte del traghetto. Un cordone di polizia tiene ad una decina di metri di distanza i manifestanti rispetto alla nave.
Ore 11.
Alcuni operai si sono allontanati dal presidio dopo momenti di tensione con le forze dell’ordine che tentavano di respingere l’assalto in massa all’ingresso principale del molo Sant’Agostino. I lavoratori denunciano di aver subito anche manganellate dalla polizia durante il tentativo di irruzione. Poi la decisione fulminea di 5-6 operai di gettarsi in mare: si sono tolti i vestiti e, in mutande, si sono tuffati nelle acque del porto. Un altro gruppo di lavoratori, sfruttando la confusione del momento, è riuscito a scavalcare la recinzione, controllato a vista dalle forze dell’ordine che, pacificamente, hanno impedito una ulteriore avanzata dei manifestanti. Attualmente sono una decina gli operai al di là della recinzione: con striscioni, bandiere e caschetto da lavoro in testa stanno presidiando la zona seduti sull’asfalto

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