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A La Spezia grave incidente a uno studente in “alternanza scuola-lavoro”

L’avevamo detto in tempi non sospetti e, a dire il vero, non era difficile prevedere che sarebbe successo. In provincia di La Spezia, giorno 6 ottobre, un ragazzo di soli diciassette anni, impegnato suo malgrado come tutti gli studenti italiani nel progetto di alternanza scuola lavoro, ha subito un grave incidente. Il  ragazzo, che frequenta la classe IV indirizzo meccanico dell’Istituto professionale ‘Capellini-Sauro’, è stato travolto dal muletto che guidava, fratturandosi la tibia; un grave infortunio che lo terrà lontano da scuola per molto tempo. Questo  incidente, che avrebbe potuto avere conseguenze ancora più gravi,  è la chiara dimostrazione che l’alternanza scuola lavoro altro non è che lavoro non pagato.

Lo studente minorenne  era alla guida di un mezzo che richiede un patentino, cosa che di per sé non può che  aprire interrogativi gravi: dov’era il tutor aziendale che dovrebbe seguire il ragazzo in alternanza e garantirne la sicurezza? Perché gli è stato permesso di salire e guidare il mezzo?

La realtà è che non c’è possibilità di costruire un’alternanza che non si tramuti in lavoro. I ragazzi non si limitano affatto ad osservare e non vengono guidati nell’approccio al luogo di lavoro. Vengono invece utilizzati come se fossero lavoratori salariati adulti, senza alcuna reale protezione e nessuna scuola, nessun docente tutor, per quanto scrupoloso possono impedirlo, perché lo scopo dell’asl è proprio quello di far lavorare gli studenti, senza doverli pagare.

Per questo è necessario dire un no convinto all’alternanza e riportare gli studenti a scuola, luogo deputato all’apprendimento, pratico oltre  che teorico. Gli studenti non sono manodopera gratuita. No al lavoro nero travestito da apprendimento, no all’alternanza. Verso lo sciopero generale del 10 novembre e oltre, costruiamo insieme agli studenti un fronte contro questo vergognoso sfruttamento.

 

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