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L'”innovativa” Ryanair riscopre gli antichi crumiri. Sciopero e tentativi di sostituzione

Le notizie sullo sciopero Ryanair del 25 luglio p.v. oggi riguardano la denuncia del sindacato belga CNE che parla di sostituzioni di scioperanti che la Compagnia si starebbe accingendo a fare, predisponendo personale di altri paesi europei in stand by, pronto a garantire i voli.
Questo in Italia purtroppo è già avvenuto diverse volte con gli scioperi Vueling cosa che è stata prontamente segnalata da USB Lavoro Privato alla Commissione di Garanzia e al Ministero dei Trasporti.
Quello che sta emergendo è il disastro dato da un sistema di regole colabrodo che non regge più perché il piano è quello dell’attività delle compagnie sviluppate a livello europeo con l’utilizzo della forza lavoro, assai disinvolto e discutibile. Occorre che, in generale, le leggi e le normative a questo punto, debbano essere più stringenti e vincolanti perché il diritto di sciopero costituzionalmente garantito rimanga tale.
E’ accaduto, infatti, che il 21 luglio u.s., USB avesse indetto uno sciopero di 24 ore del personale navigante Vueling Airlines Italia, che è risultato depotenziato nonostante tutta la partecipazione dei lavoratori per la loro sostituzione con dipendenti non italiani, con diverso contratto, fatti venire appositamente da altri scali europei. Questi lavoratori chiamati a sostituire gli scioperanti, tra l’altro, anche volendo non avrebbero potuto aderire all’astensione perché indetta in un altro Paese. Lo sciopero ha comunque avuto l’effetto di ritardi dei voli abbastanza consistenti.
Già nello svolgimento di precedenti scioperi avevamo assistito all’utilizzo di questi dipendenti spagnoli in rimpiazzo dei lavoratori italiani. Anche stavolta i cambi sono nuovamente avvenuti, evidentemente, con lo scopo di far fallire ogni protesta. Il motivo delle mobilitazioni in Vueling Italia è nel recente contratto collettivo firmato, la cui parte economica è del 30% più bassa di altri competitori low cost italiani e ben sotto i parametri stipendiali previsti per la categoria dal CCNL di riferimento.
Il diritto di sciopero in Italia è esercitato secondo leggi e regolamenti piuttosto restrittivi che impegnano le parti. Le istituzioni italiane non possono non entrare nel merito dei comportamenti che fanno saltare ogni regola e oramai s’impone una profonda riflessione sul tema di come mantenere il diritto collettivo di protesta all’interno delle normali dinamiche industriali.
Di fronte a questi atteggiamenti, USB Lavoro Privato rilancia al Governo la richiesta di apertura di un tavolo di discussione per il trasporto aereo, anche per la parte specifica dei vettori, perché la concorrenza sia basata sulle vere capacità imprenditoriali e non sulle scorciatoie.

USB sostiene i lavoratori Ryanair di tutta Europa e porta la propria solidarietà.

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