Menu

Piaggio. Assunzioni annunciate e licenziamenti praticati

Piaggio, dopo gli annunci altisonanti su assunzioni di massa vanno a casa i primi 30 contratti a termine

Da anni, come Unione Sindacale di Base, portiamo avanti con forza una lotta per eliminare la piaga del precariato nello stabilimento Piaggio di Pontedera. Una situazione che vede ogni anno centinaia di contratti a termine impiegati e sfruttati sulle linee di montaggio per pochi mesi.

Abbiamo denunciato fin da subito che la deroga al decreto dignità era un regalo da parte dei sindacati complici alla dirigenza Piaggio e che dietro si nascondeva solo la volontà di dotarsi di un nuovo esercito di precari. La mancata stabilizzazione delle precarie storiche doveva essere già un chiaro campanello di allarme.

Siamo consapevoli che il decreto dignità non è un provvedimento perfetto ma almeno poneva dei criteri minimi da dover rispettare. Derogarne significa non voler risolvere la condizione di precarietà in cui vivono, ormai da anni, questi lavoratori e lavoratrici. Operai “usa e getta”. Oltretutto stiamo parlando di un accordo che non è passato neanche dalle assemblee dei lavoratori ma che fu sottoscritto senza alcun mandato.

Dopo neanche un mese di lavoro circa 30 contratti a termine escono dallo stabilimento e non avranno alcun rinnovo. Solo la promessa di essere eventualmente richiamati.

Come USB siamo profondamente disgustati da una dirigenza che in un incontro afferma di non essere “amante del precariato” e poi manda via dal ciclo produttivo, dopo neanche un mese, 30 lavoratori. Ovviamente la cosa non ci stupisce. Conosciamo perfettamente le dinamiche che da anni vedono l’apertura di procedure di mobilità utili a svuotare, di fatto, l’azienda senza nessuna assunzione stabile. Come sindacalisti proviamo enorme imbarazzo nel vedere certi personaggi lucrare, chiedendo tessere, sulla disperazione di ragazzi e ragazze pronti a subire i loro ricatti di fronte a promesse di assunzione senza poi ovviamente, essere in grado di mantenerle. Personaggi che vanno sui giornali dicendo “il lavoro è una cosa seria”

E sì, il lavoro è veramente una cosa seria, soprattutto per chi è abituato a lavorare davvero e non a scaldare qualche poltrona. Il lavoro è una cosa seria quando ti ritrovi a dover subire il ricatto del posto fisso o addirittura di un rinnovo per qualche mese.

Noi lotteremo affinché questi lavoratori e lavoratrici possano veramente rientrare quanto prima in azienda Non vogliamo ritrovarci altri contratti a termine trattati senza rispetto usati e poi buttati via come è successo con le precarie storiche.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *