Menu

L’economia della Germania sarà il problema dell’Europa

La Germania sta scivolando in recessione perché la crescita del commercio mondiale sta rallentando. Nel 2015-16, nonostante il Quantitative Easing della BCE, la crescita della Germania è stata scarsa. Le cose per la Germania sono migliorate solo dopo che la Cina ha preso misure di stimolo della domanda interna e che hanno fatto accelerare il commercio mondiale sopra il 4% fino alla metà del2017. Dopo anche la crescita tedesca è diminuita.

Lo stimolo cinese è stato disattivato alla fine del 2017, la crescita del commercio mondiale ha iniziato a rallentare, così come l’economia tedesca. La crescita del commercio mondiale è scesa al di sotto della soglia del 4% a metà del 2018 e lì si è fermata. La crescita tedesca ha conseguentemente continuato a rallentare.

Le azioni tedesche (DAX) hanno ricalcato questo andamento [del commercio mondiale]; in aumento nel 2017 e in calo dall’inizio del 2018. I dati sul commercio mondiale dopo ottobre non sono ancora disponibili. Ma la continua discesa del DAX lascia ipotizzare che la crescita del commercio potrebbe scendere ulteriormente al di sotto del 4% a novembre-dicembre.

Lezione 1: la crescita della zona euro rimane essenzialmente una variabile dipendente del commercio mondiale. Le chiacchiere della BCE sulla domanda interna che compensa la minore domanda esterna sono puramente aritmetiche: quando la domanda estera diminuisce, la domanda interna ha una proporzione maggiore – il che non rende più dinamico il sistema.

Lezione 2: la Germania non è una locomotiva globale. La propria domanda interna non alimenta la crescita altrove. Ma trasmette una forte domanda globale al resto dell’Europa. Il rallentamento del commercio mondiale colpisce due volte l’Europa: direttamente col rallentamento della domanda globale e con la trasmissione tedesca.

Lezione 3: (profonda): la Germania si sta (auto)declassando in un concorrente globale di secondo livello. Ciò renderà più difficile per la Germania non solo trasmettere impulsi globali all’Europa, ma rafforzerà la riluttanza tedesca ad accettare trasferimenti finanziati con tasse tedesche per sostenere finanziariamente l’Europa.

* Economista, 63 anni, nato in India, ex vice-direttore del Fmi e docente a Princeton

Traduzione di Giuseppe Masala

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *