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La criptomoneta di Facebook nel mirino dell’Antitrust di Bruxelles

La Libra ossia la criptomoneta progettata da Facebook, è finita al centro di una indagine della commissione Antitrust dell’Unione Europea.

La Libra dovrebbe iniziare a circolare nel 2020, ma le autorità di vigilanza  di Bruxelles sospettano che il progetto possa creare ostacoli alla concorrenza nei confronti degli altri sistemi di pagamento, soprattutto per quanto riguarda i dati sui consumatori.

L’indagine dell’Antitrus, per ora è limitata alla raccolta preliminare di informazioni, ma va ad aggiungersi agli allarmi delle autorità economiche e politiche europee verso il progetto di criptovaluta annunciato nel giugno scorso da Facebook, il quale non nasconde l’ambizione a creare un sistema economico globale incentrato su Libra. In ogni caso Facebook ha già anticipato di voler ottenere per la criptovaluta il via libera delle autorità regolamentari dei Paesi in cui vorrà operare.

Stando a quanto riportato da Bloomberg, la Commissione europea sta “valutando il potenziale impatto limitativo della concorrenza “ del progetto della Libra Association, l’associazione che raggruppa gruppi del mondo dell’ hi-tech, finanziario e cripto, tra cui Facebook , per valutare i rischi.

Il Sole 24 Ore ci ricorda comunque che la raccolta di informazioni da parte dell’Antitrust è una pratica preliminare standard per la valutazione sull’opportunità di aprire un vero e proprio dossier, ma sottolinea anche come questa apertura di indagine si va ad aggiungere ad un’altra indagine preliminare di Bruxelles sulla valutazione di posizione dominante di Facebook nei confronti delle altre app.

A giugno Facebook si era affrettata a chiarire che la nuova piattaforma non verrebbe gestita solo da lei, ma “da un gruppo di soggetti in cui nessuno avrà il controllo dell’intero flusso di informazioni”, la cosiddetta Libra Association. Ma intanto la divisione Calibra di Facebook si è già sperticata a promettere un wallet digitale (sistema di pagamento elettronico dichiarato “sicuro”, ndr) sia dentro WhatsApp che Messenger per permettere pagamenti istantanei. Questa possibilità sarà prevista anche per gli altri membri fondatori della Libra Association che potranno aggiungere prodotti e servizi propri ma, come nel caso di Godzilla “le dimensioni contano”.

Facebook parte da una base di oltre due miliardi di utenti che scambiandosi denaro lasceranno tracce digitali preziose sui loro comportamenti finanziari, ragione per cui si è affrettata a chiarire che i dati degli utenti che usano il social verranno mischiati con quelli finanziari e che questi saranno utilizzabili solo dietro esplicita autorizzazione dell’utente. Ma il sistema appare piuttosto fragile, tanto “fragile” che le autorità statunitense hanno elevato a cinque miliardi (rispetto ai tre previsti) una multa a Facebook proprio per violazione dei dati e della privacy dei suoi utenti.

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