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Roma. Cocaina e bombe carta per il “fascista perfetto” del terzo millennio

Questa volta è toccata a Giuliano Castellino, noto neofascista romano, fermato dalla polizia la sera di Capodanno. Sotto la sella del suo scooter, almeno secondo quanto riporta il Corriere della Sera, nascondeva un etto di cocaina (“per uso personale” ha dichiarato). Da una successiva perquisizione nella sua abitazione sono poi venute fuori 30 bombe carta. Il processo contro Castellino, è stato celebrato con rito abbreviato, ed ha riconosciuto – a discrezione del giudice – l’uso personale della droga, nonostante che il quantitativo – se è vero quanto riferiscono varie fonti – fosse tutt’altro che modico. Anche la notizia del fermo di Castellino, diversamente che in altri casi, è venuta fuori solo alcuni giorni dopo il fatto e a seguito del processo.

“Alla faccia di chi ci vorrebbe all’angolo! Noi siamo l’avanguardia della nuova proposta politica che deve venire da destra, perché solo la destra potrà fare uscire Roma e l’Italia dalla crisi” scriveva Castellino solo due anni fa sul sito fascinazione.info

La sua è una lunga storia di militanza nel mosaico neofascista di Roma ma che lo ha anche visto spesso cambiare alleanze, formazione politica e costruirne di nuove a secondo delle occasioni che si presentavano. E’ stato in Forza Nuova poi in Fiamma Tricolore, di cui sarà per un periodo un dirigente romano. Ma poi si era avvicinato a Gianni Alemanno quando questo è diventato sindaco. Darà vita al movimento “Popolo di Roma”, con una funzione apertamente collaterale ad Alemanno, mentre nel 2012 “, dopo la manifestazione di marzo, “si ributta a destra” occhieggiando a La Destra di Storace e Bontempo. Dopodichè, aderisce al Movimento Sociale Europeo. Con il nuovo gruppo Castellino va occupare nel 2013 uno stabile abbandonato dell’ex Poligrafico in zona Tor di Quinto. In questa occupazione – che aveva assunto la denominazione di “Campozero” – a novembre dello scorso anno la polizia trova ben 143 bombe carta già confezionate. Trenta invece ne avrebbero trovate anche a casa di Castellino. Insomma cocaina e bombe carta per i fascisti del terzo millennio. Una volta almeno per definirsi perfetto il fascista doveva usare libro e moschetto.

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