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I giornali “scoprono” che oggi c’è una manifestazione…

Meglio tardi che mai… Come sempre, i media hanno “scoperto” soltanto all’ultimo momento che oggi a Roma ci sarà una “manifestazione nazionale contro il governo Renzi e l’Unione Europea”. Troppo tardi per incuriosire possibili partecipanti (ma mai dire mai…), comunque in tempo per dar conto degli eventuali “problemi di traffico”.

Non mancano i provocatori (il quotidiano semifascista romano Il Tempo) che straparlano a vanvera di “spaccavetrine tornano a Roma”, ma nel complesso sembra che qualche domanda i redattori – delegando all’uopo gli stagisti precari che vengono di solito inviati a coprire notizie dove c’è il “pericolo” di dover camminare sotto il sole – siano stati costretti a porsela.

Repubblica relega la notizia in cronaca locale, anche se la manifestazione è nazionale e ha come obiettivi la politica italiana e la costruzione europea, con un articolo che almeno riprende i punti salienti dei comunicati stampa diffusi nei giorni scorsi. Riporta anche la decisiva distinzione tra “Europa” (popoli e spazio geografico-culturale comune) e “Unione Europea” (sorta di super-stato in formazione con metodo dispotico-oligarchico), che pure tanti “ultrasinistri” fanno fatica a metabolizzare. Poi lega il tutto alle scritte sul portone dell’Unione Europea in via IV Novembre, dove il corteo terminerà, e prova a lanciare qualche “segnale inquietante” (“nun se po’ più nemmeno scrive, signora mia, dove andremo a finire?”) a un pubblico che bene tener sempre spaventato (l’elettore medio del Pd).

Inguardabile invece il servizio di RaiNews online, criminalmente titolato “Il corteo degli antagonisti a Roma, rischio tensioni”, con tanto di foto degli scontri 12 aprile e richiami di altri pezzi contenenti la parola “scontri”. Bisogna dire che il neo direttore Monica Maggioni, che ricordiamo felice di essere “embedded” nella guerra in Iraq e di recente inviatata alle riunioni del Bilderberg, ha fatto sentire rapidamente la sua “mano”, sradicando quel tanto di ammiccamenti al progressismo tipici del predecessore, Corradino Mineo.

Più “sereni” i servizi degli altri media, che pure legano “di default” i termini antagonismo e possibili tensioni (o le scritte sul portone), ma senza lo stesso spirito celerino di raiNews.

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