Ragionare sulle elezioni in termini di classe è sempre buona cosa, oltre che un dovere teorico. E dai dati del primo turno a Roma esce incontrovertibilmente una radiografia di quali classi rappresenti oggi il Pd.
Centro storico e Parioli – circoscrizioni ricche per definizione, con i Parioli un tempo regno della destra – sono le uniche zone in cui il consenso per Giachetti è stato consistente, dandogli il primo posto. Alla pari o quasi a Monteverde, sicuramente “benestante”.
Al contrario i Cinque Stelle conquistano le periferie, segno che – astensionismo alle stelle a parte – nelle figure sociali più deboli prevale il voto di protesta, che cerca un’alternativa magari densa di incognite, ma non intende più dare cambiali in bianco ai poteri forti.
Ostia al 44%, Tor Bella Monaca al 41 (ritenuta la “roccaforte” di Giorgia Meloni, che vi registra comunque la prestazione migliore con il 25%), Tiburtino al 38% e tutti gli altri municipi popolari danno infatti la vittoria facile a Virginia Raggi, condannando invece il candidato renziano e il Pd a risultati penosi.
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