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Matite cancellabili e rischio altri brogli

Diciamola semplice: se il il segno sulla scheda puà essere cancellato e riscritto, tutto di venta possibili, in qualsiasi stadio dello scrutinio.

Le segnalazioni che arrivano da più parti d'Italia – la denuncia di Piero Pelù, a Firenze, è solo la più clamorosa per la notorietà del personaggio – descrivono un quadro molto pericoloso: ossia la possibilità che una quota rilevante dei voti venga "corretta" pro-governo (per il semplice fatto che tutte le schede affluiscono nelle mani del ministero dell'Interno; quindi ci può essere un solo soggetto che mette le mani sul risultato).

A Roma, Alessandro Giglio agente della Polizia di Roma Capitale X Gruppo Mare. Che racconta: "Sia io che mia moglie abbiamo provato a cancellare il segno con una gomma da cancellare portata da casa e ci siamo riusciti. Ho perciò chiesto al presidente del seggio di via Telemaco Signorini 78 di verificare le matite. Tutte quelle testate erano cancellabili, inoltre non avevano il numero che normalmente si trova stampato sul lapis. Nel frattempo la fila si era allungata al punto che la presidente ha deciso di continuare con la votazione, proponendomi di tornare alle 23 per controllare lo spoglio. Mi riservo di sporgere formale denuncia per quanto accaduto, sicuramente stasera andrò al seggio per assistere allo spoglio. Perché quello che più mi ha dato fastidio è stata la superficialità con cui è stato trattato il problema".

A Napoli, il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli ha raccontato: "Sollecitati da decine di cittadini siamo andati nel seggio 6, nell'Istituto Palizzi (…) e, effettivamente, abbiamo constatato che ci sono state diverse denunce del genere, proteste e una segnalazione, quella della signora A.A., è stata anche verbalizzata dal presidente di seggio. La signora ha anche detto che andava a denunciare il tutto in Questura. Così come chiesto da tanti cittadini, non si capisce perché si continuino a fornire le matite per il voto invece di usare strumenti non cancellabili così facilmente"

Al seggio 17 dell'Istituto d'Arte di Isernia. Un'insegnante di 60 anni ha notato che la matita fornitale per il voto era identica a quelle copiative regolamentari, ma più sottile. Insospettita, ha provato a cancellare il suo voto sulla scheda referendaria nell'urna e si è accorta che il segno non era indelebile. Intervento della Digos, sequestro e sostituzione delle matite e seggio chiuso una quindicina di minuti.

Dal Viminale è stata diramata la segiete nota: "Le matite cosiddette 'copiative' sono indelebili e sono destinate esclusivamente al voto sulla scheda elettorale. Le Prefetture possono utilizzare anche le matite che sono rimaste in deposito dagli anni precedenti" precisando che si utilizzano matite prodotte da Faber-Castell "da almeno cinque anni". Insomma: la matita sarebbe magicamente indelebile solo sulla "carta speciale" delle schede?

Qui la definizione  accettata di "matita copiativa": "Una matita copiativa è un particolare tipo di matita con mina composta da grafite e altri elementi chimici, la cui traccia è indelebile. È cancellabile solo per abrasione.

Mentre la matita normale ha la mina di sola grafite, quella della matita copiativa contiene anche dei coloranti derivati dall'anilina e dei pigmenti, solubili in acqua. Il segno che ne risulta può essere cancellato solo per abrasione.

Diversamente dalle matite di sola grafite, il tratto di matita copiativa svela ogni tentativo di cancellazione tramite solvente, lasciando evidenti macchie sulla carta, essendo quindi immune da una manomissione altrimenti difficile da smascherare. Se si cancella il tratto di una matita copiativa utilizzando una gomma per cancellare, viene rimossa solo la componente in grafite del segno, lasciando visibili i pigmenti."

Il tipo di carta, insomma, non c'entra un tubo…

Qui di seguito alcune delle notizie più verificate:

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