Menu

Una verità da gridare nelle piazze, contro il governo delle menzogne

Il conto alla rovescia per la manifestazione nazionale di sabato 11 novembre è in corso. Il coordinamento 11/11 che si è assunto la responsabilità di chiamare la gente in piazza a Roma, in queste settimane ha condotto una operazione verità contro la narrativa menzognera con cui governo e mass media dipingono la realtà del paese, soprattutto sulla condizione sociale dei settori popolari, di lavoratori, disoccupati, pensionati. Mentre già si palesano gli effetti dell’art.81 – obbligo di pareggio di bilancio – inserito nella Costituzione e a dicembre si staglia l’approvazione della tagliola del Fiscal Compact. Gli effetti sociali sono stati, sono e saranno devastanti, ma nulla si dice e soprattutto si fa per impedirlo. La politica istituzionale parla di altro e solo di altro, per mistificare la sua impotenza o complicità. Ma l’operazione verità riguarda anche lo stato reale delle libertà democratiche e dei meccanismi con cui il paese è impegnato, militarmente ed economicamente, nei teatri di guerra. Nel silenzio dei garantisti, centinaia di sindacalisti e attivisti sociali finiscono sotto processo per il ruolo che hanno nelle lotte sociali e sindacali, mentre aumentano i soldati, le spese militari e l’impegno dell’Italia nella guerra dimenticata in Afghanistan o nelle nuove guerre d’Africa.

Rimettere in fila e rileggere insieme le denunce fatte in queste settimane all’insegna dell’operazione verità su cui è stata chiamata la manifestazione nazionale di sabato, ci porta a dire che quel “via il governo delle banche, della precarietà e dei manganelli”, è una sintesi ridotta ma veritiera di quali siano la natura e gli interessi del nemico di classe contro cui possiamo ricominciare a batterci a tutto campo.

Rileggetevi tutto insieme questo dossier degli articoli fin qui pubblicati. C’è materia prima a sufficienza per ritenere che la manifestazione di sabato 11 novembre e lo sciopero generale del 10 novembre non sono affatto rituali, ma sono un scossa necessaria per cominciare a uscire dal pantano .

11 novembre. Portiamo nelle strade la verità. L’appello di convocazione

Vogliono farci morire prima. Ormai lo dicono apertamente

La Legge di Stabilità. La cortina fumogena del governo dei conigli mannari

Lavoro, precarietà, disoccupazione. Come stanno veramente le cose

Siamo ormai uno Stato di polizia. Migliaia gli attivisti colpiti dalla repressione

L’Italia in guerra. Boom di spese e impegni militari. Ma nessuno lo dice

Tanti soldi all’industria 4.0, niente per i nuovi disoccupati che produce

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *