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Bardonecchia. Il valico del razzismo di Stato francese

Ancora Bardonecchia. Solo pochi giorni fa la polizia di frontiera francese vi aveva scaricato, morente, Beauty, una donna nigeriana incinta e affetta da linfoma.“Ieri sera uomini della guardia di confine francese sono entrati armati nella sala della stazione di Bardonecchia dove operano i volontari di Rainbow4Africa, i mediatori culturali e gli avvocati di Associazione Studi Giuridici Immigrazione”. A denunciare il fatto è la stessa associazione sul suo sito Facebook. A quanto risulta i poliziotti francesi hanno accompagnato un migrante fermato alla stazione ferroviaria perché potesse andare in bagno e poter fare le analisi delle urine. L’ingresso è avvenuto senza il consenso dei volontari presenti e malgrado un cartello del sindaco di Bardonecchia ed esposto nei locali lo ammetta soltanto ai volontari e ai mediatori culturali. Nei locali di Rainbow4Africa si assistono i migranti respinti dalla Francia e quelli che tentano di attraversare il confine con la Francia attraverso il colle della Scala. “Riteniamo questi atti delle ignobili provocazioni”, commenta Paolo Narcisi, Presidente di Rainbow4Africa.

L’ambasciatore francese a Roma, Christian Masset, è stato convocato oggi alla Farnesina a seguito del blitz compiuto ieri sera da uomini armati della Guardia di confine transalpina alla stazione di Bardonecchia.

Il governo francese ha liquidato piuttosto sbrigativamente quanto accaduto con un comunicato firmato dal Ministro Gerald Darmanin.“Al fine di evitare qualsiasi incidente in futuro, le autorità francesi sono a disposizione di quelle italiane per chiarire il quadro giuridico e operativo nel quale i doganieri francesi possono intervenire sul territorio italiano in virtù di un accordo (sugli uffici di controllo transfrontalieri) del 1990 in condizioni di rispetto della legge e delle persone”. Secondo il governo francese “gli agenti in uniforme hanno avuto il sospetto che un uomo di nazionalità nigeriana e residente in Italia, trasportasse stupefacenti. In applicazione dell’articolo 60bis del codice delle dogane, gli agenti hanno chiesto alla persona se acconsentiva ad un test urinario. La persona ha accettato per iscritto. Gli agenti hanno atteso l’arrivo del treno alla stazione di Bardonecchia per utilizzare il locale messo a disposizione della dogana francese in applicazione degli accordi degli uffici di controlli transfrontalieri del 1990”, è scritto nella nota il governo francese. “Poiché il locale era da alcuni mesi anche a disposizione di una associazione di aiuto ai migranti, gli agenti hanno sollecitato la possibilità di accedere ai sanitari. Permesso che è stato loro accordato. Il controllo alla fine si è rivelato negativo”,”, afferma il comunicato citato dall’agenza Afp.

Una versione, quella francese, che i volontari dell’associazione Raimbow4Africa rigettano e che anche il governo italiano non può accettare come definitiva. Sul valico confinario di Bardonecchia aleggia, tra l’altro, anche la recentissima morte di una donna nigeriana incinta respinta alla frontiera francese nonostante le pessime condizioni di salute e deportata oltre il confine, proprio e ancora a Bardonecchia.

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