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La guerra ai poveri, l’unica che Salvini vuole fare

Dopo lo sgombero del 14 luglio a Primavalle delle famiglie che abitavano da oltre 10 anni in via Cardinal Capranica, in un ex scuola di proprietà del comune Roma, riportiamo un articolo di Francesco Pallante pubblicato da il manifesto il 06.09.2018 sul rapporto tra diritto alla casa e la Costituzione italiana.

Il senso del rovesciamento del dettato costituzionale è perfettamente restituito dal documento del ministero dell’interno, reso noto ieri, che elenca le occupazioni abitative che saranno sgomberate nel 2020.Salta agli occhi immediatamente che dal ministero dell’interno “il nemico” è individuato nei poveri e nelle occupazioni realizzate da varie soggettività del movimento antagonista o comunque della “sinistra sociale”.

Naturalmente nell’elenco non c’è CasaPound, e non ce ne stupiamo, visto il ruolo di “servizio d’ordine” di Matteo Salvini ricoperto quando il leghista scendeva a Roma come in “territorio nemico”. Poi sono venuti gli accordi con i classici “poteri forti” romani, a cominciare dai palazzinari, e i picchiatori del terzo millennio sono finiti più sullo sfondo, o direttamente nella Lega.

Ma anche se nell’elenco ci fosse stato l’indirizzo di via Napoleone III, non sarebbe cambiato niente. Le occupazioni abitative sono la risposta a un bisogno sociale ignorato dallo Stato, contravvenendo appunto al dettato costituzionale; e quella di CasaPound non lo è affatto. Raccoglie il gruppo dirigente di una formazione che andrebbe sciolta ai sensi della “legge Mancino”, per ricostituzione del partito fascista.

Tutt’altra cosa sono invece le occupazioni che forniscono un tetto, magari non perfettamente “a norma”, ma fondamentale, a famiglie troppo povere per potersi permettere un affitto o addirittura un mutuo (senza garanzie patrimoniali e reddituali, chi te lo dà?).

L’infamia di questo governo traspare prepotentemente da questo elenco, che pubblichiamo dopo l’articolo di Francesco Pallante.

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Benché la Costituzione non proclami espressamente il diritto alla casa, dottrina e giurisprudenza non dubitano che dal complesso della Carta fondamentale emergano sicure indicazioni sull’esistenza di tale diritto.

La riflessione degli studiosi è articolata nel merito, ma che l’esigenza di avere un’abitazione sia coperta dal dettato costituzionale è oggetto di unanime riconoscimento. Valgano per tutti le esemplari considerazioni di Temistocle Martines: «L’abitazione costituisce punto di riferimento di un complesso sistema di garanzie costituzionali, e si specifica quale componente essenziale (oltre che presupposto logico) di una serie di “valori” strettamente legati a quel pieno sviluppo della persona umana che la Costituzione pone a base della democrazia sostanziale». Tali valori – precisa ancora l’Autore – sono la famiglia, la scuola, la salute e il lavoro: nessuno di questi sarebbe pensabile se mancasse il presupposto di una casa in cui vivere.

Per la giurisprudenza, punto di riferimento sono le sentenze della Corte costituzionale numero 49 del 1987, numero 217 e numero 404 del 1988, nelle quali si trova proclamata l’esistenza di un «dovere collettivo di impedire che delle persone possano rimanere prive di abitazione». La Corte precisa che tale dovere assume una duplice valenza: da un lato, «connota la forma costituzionale di Stato sociale»; dall’altro lato, «riconosce un diritto sociale all’abitazione collocabile fra i diritti inviolabili dell’uomo di cui all’art. 2 della Costituzione». La conclusione è inequivocabile: tra i «compiti cui lo Stato non può abdicare in nessun caso», al fine di «creare le condizioni minime di uno Stato sociale», rientra quello di «concorrere a garantire al maggior numero di cittadini possibile un fondamentale diritto sociale, quale quello all’abitazione», così contribuendo «a che la vita di ogni persona rifletta ogni giorno e sotto ogni aspetto l’immagine universale della dignità umana».

Ciononostante, lo Stato ha abdicato, eccome, al dovere di garantire a tutti i cittadini il fondamentale diritto sociale all’abitazione. Le risorse impiegate in materia, pari dal 26% degli investimenti pubblici totali negli anni Cinquanta, sono crollate a meno dell’1% negli anni Duemila, per scendere ulteriormente – secondo una ricerca dell’Università Bocconi – ad appena lo 0,09% delle spese per il welfare (contro l’1,19% del Regno Unito, il 2,05% della Germania e il 2,62% della Francia). Le sole politiche degli ultimi anni in materia sono state quelle rivolte a reprimere i comportamenti privati di reazione al disagio abitativo, di cui la recente circolare sugli sgomberi voluta dal ministro degli Interni (della quale in queste ore si cominciano a vedere gli effetti pratici) non è che l’estremizzazione, posto che la sua base legislativa resta il cosiddetto «decreto sicurezza Minniti-Orlando» (convertito nella legge numero 48 del 2017).

È il ribaltamento dell’impostazione costituzionale: anziché dare attuazione al diritto all’abitazione previsto nella Carta fondamentale, in modo da soddisfare le esigenze materiali a esso sottostanti, il legislatore interviene esclusivamente per impedire che tali esigenze possano sfociare in azioni volte a farvi autonomamente fronte. Con il risultato che comportamenti – come l’occupazione di immobili abbandonati – mossi dall’intento di dare soddisfazione a un bisogno riconosciuto come diritto costituzionale provocano la reazione delle autorità pubbliche sulla base di previsioni normative di rango legislativo. Un vero e proprio cortocircuito logico-giuridico.

La situazione è andata aggravandosi al punto che, secondo Federcasa, l’edilizia residenziale pubblica è attualmente in grado, sul territorio nazionale, di far fronte alle esigenze abitative di 700 mila famiglie, pari ad appena un terzo di quelle che avrebbero realmente necessità di un alloggio e non sono in condizione di procurarselo attraverso i meccanismi del mercato. Nel contempo – come riportato su questo giornale il 28 gennaio dell’anno in corso – dei circa 31 milioni di appartamenti esistenti in Italia, 7 milioni sono vuoti e 1,5 milioni sottoutilizzati: uno su quattro. Di fatto, l’offerta potenziale di abitazioni supera di sei volte la domanda, inclusa quella proveniente dall’utenza non italiana.

Non si tratta, dunque, necessariamente di costruire nuove case popolari, incrementando il già elevatissimo consumo di suolo, ma di intervenire sugli assetti proprietari esistenti, a partire dai patrimoni improduttivi dei grandi possidenti (società commerciali o singole persone fisiche). L’art. 42 Cost. delinea chiaramente il quadro normativo in cui muoversi, sancendo che la proprietà privata – oltre che riconosciuta e garantita nei limiti in cui ne sia assicurata la funzione sociale e sia resa accessibile a tutti: altro che sacra… – «può essere, nei casi preveduti dalla legge, e salvo indennizzo, espropriata per motivi di interesse generale». Tra i quali non si può negare rientri quello far fronte all’emergenza abitativa che grava su una parte sempre più ampia della popolazione.

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Il Prefetto della Provincia di Roma

Prot . N.280617/Gab. del 18.07.2019

PREMESSO che

– Il fenomeno delle occupazioni arbitrarie di immobili è particolarmente diffuso nel territorio della città di Roma; allo stato infatti si contano 82 stabili occupati arbitrariamente per l’intera superficie, la maggior parte dei quali utilizzati per finalità abitative, al cui interno – secondo l’ultima stima risalente al 2017, fondata sulle presenze all’atto dell’occupazione o nel corso di successivi controlli delle forze di polizia – si sono stabilite oltre 11.000 persone della più varia nazionalità;

– per far fronte alla problematica, a partire dal 2014 è stata posta in essere una articolata strategia di contrasto, concordata anche in diverse riunioni del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica, che prevede per i tentativi di nuova occupazione, l’intervento immediato delle Forze di polizia al fine di evitare il consolidarsi della situazione, mentre per quelle già in essere l’individuazione di un ordine di priorità negli sgomberi, al fine di cadenzare i singoli interventi in tempi tali da consentire a Roma Capitale di predisporre i necessari interventi assistenziali in favore di eventuali situazioni di fragilità. In coerenza con la suddetta strategia dal 2017 è stato avviato in Prefettura un percorso interistituzionale con Roma Capitale e la Regione Lazio, che ha condotto a definire nel 2018 una prima programmazione di sgomberi, condivisa anche con la locale Procura della Repubblica, per la liberazione di n. 4 immobili occupati, di cui 3 in acclarate condizioni di precarietà strutturale ed 1 gravato da sentenza di condanna al risarcimento del danno. Tale piano, tuttora in corso di attuazione, ha visto al momento la liberazione di 3 dei quattro immobili interessati;

– con l’entrata in vigore del D.L. 14/2017 e del D.L. 113/2018 è stato promosso un approfondimento sugli adempimenti da porre in essere per fronteggiare il fenomeno delle occupazioni arbitrarie, alla luce delle competenze attribuite al Prefetto dai richiamati atti normativi in materia di pianificazione degli interventi di sgombero; in particolare, nella seduta del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica tenutasi il 18.01.2019, allargato alla partecipazione, oltreché della Sindaca di Roma Capitale, dell’Assessore Regionale alle Politiche abitative, degli Assessori comunali al Patrimonio ed alle politiche Sociali nonché dell’Avvocatura Generale dello Stato, è stato chiarito l’ambito applicativo delle nuove disposizioni, che, come poi formalizzato dal predetto Organo legale con la successiva nota del 28 febbraio 2019, deve essere limitato alle sole fattispecie ab origine ricadenti nel perimetro dell’art. 633 c.p., sempreché assistite da un provvedimento dell’A.G. penale (decreto di sequestro preventivo) o civile (sentenza e/o ordinanza di rilascio);

– nell’ambito di un Tavolo di lavoro prefettizio, appositamente istituito in composizione estesa alla Regione Lazio e Roma Capitale, a partire dall’11 febbraio 2019 è stata avviata l’attività istruttoria per verificare, anche per il tramite della locale Questura, la complessiva situazione di ogni singola occupazione. In tale contesto sono state individuate le occupazioni caratterizzate dai requisiti indicati dall’Avvocatura Generale dello Stato ed è stata condivisa l’opportunità di valutare con particolare attenzione : le situazioni ove la mancata esecuzione del decreto penale di sequestro è stata sanzionata in sede civile con sentenza di condanna al risarcimento del danno; le occupazioni gravate anche da ordinanza di rilascio emessa dall’A.G. civile ed amministrativa, ed infine quelle gravate da decreto di sequestro preventivo, per le quali, replicando il modello già sperimentato in precedenza, vanno promosse preventive intese con l’Autorità Giudiziaria procedente.

Specificamente il tavolo tecnico ha poi ritenuto di tener conto, quale ordine di priorità, dei seguenti elementi indicati dall’art. 31 ter del D.L. 113/2018: le esigenze di tutela dell’incolumità pubblica e privata anche in ragione delle condizioni strutturali e di salubrità dell’immobile; la presenza di accertate criticità sotto il profilo dell’ordine e della sicurezza pubblica; la garanzia dei diritti riconosciuti ai proprietari, seguendo l’ordine cronologico dei provvedimenti emessi dall’Autorità Giudiziaria; la capacità assistenziale del Comune rapportata alla rilevanza del bisogno abitativo della Capitale.

CONSIDERATO che le risultanze del lavoro svolto dal tavolo tecnico sono state oggetto di approfondita analisi, nella riunione tenutasi il 9.7.2019, da parte del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, cui hanno partecipato – oltre ai vertici delle Forze dell’Ordine, al Direttore della Polizia locale della Città Metropolitana ed al Comandante della Polizia di Roma Capitale -l’Assessore alle Politiche Abitative, Urbanistiche, ciclo dei rifiuti ed impianti di trattamento, smaltimento e recupero della Regione Lazio, assistito dai dirigenti della Direzione Politiche Abitative; l’Assessore alla Persona, Scuola, e Comunità Solidale di Roma Capitale; l’Assessore al Patrimonio ed alle Politiche abitative di Roma Capitale ed il Capo di Gabinetto di Roma Capitale.

VISTO il verbale della predetta riunione di Comitato dal quale emerge che l’Organo collegiale, dopo ampia ed analitica riflessione sulle prospettazioni rese dal tavolo tecnico, ha definito le condizioni di attenzione, sulla cui base predisporre il programma degli interventi di sgombero:

1. Occupazioni ove la mancata esecuzione del decreto penale di sequestro è stata ulteriormente sanzionata in sede civile con sentenza di condanna al risarcimento del danno;

2. Occupazioni gravate da ordine di rilascio emesso dall’A.G. civile ed amministrativa cui occorre prestare ottemperanza;

3. Occupazioni gravate dal sequestro preventivo.

Nell’ambito delle indicate condizioni di attenzione ha individuato i criteri di priorità delle singole posizioni, dando precedenza, nell’ordine:

1) alle esigenze di tutela dell’incolumità pubblica e privata, anche in ragione delle condizioni strutturali e di salubrità dell’immobile, nella considerazione che il diritto alla vita ed all’incolumità della persona umana deve necessariamente prevalere rispetto a qualsiasi altra situazione giuridicamente rilevante;

2) alla presenza di accertate criticità sotto il profilo dell’ordine e della sicurezza pubblica, soprattutto tenendo conto dell’eventuale impatto sul contesto ambientale derivante dalla stessa occupazione (ad es. incremento della delittuosità, presenza dei fenomeni di spaccio, prostituzione etc.);

3) alla garanzia dei diritti riconosciuti ai proprietari, seguendo l’ordine cronologico dei provvedimenti emessi dall’Autorità Giudiziaria.

In relazione poi alla capacità di risposta assistenziale degli Enti locali e della Regione, tenuto conto delle caratteristiche della realtà capitolina sintetizzate in premessa e della conseguente insufficienza del sistema del welfare pubblico, ha condiviso l’esigenza di distribuire in un arco pluriennale gli interventi di sgombero, prevedendo un intervallo tra ciascuno di essi non inferiore a tre mesi, così da consentire a Roma Capitale di fruire di un lasso di tempo per predisporre i necessari interventi assistenziali in favore degli occupanti in condizione di fragilità, e valorizzando altresì, sulla scorta di positive esperienze già testate su questo territorio, anche le eventuali iniziative provenienti dagli stessi proprietari degli immobili occupati, in grado di ampliare la ridotta offerta assistenziale del sistema pubblico.

Il Collegio ha altresì considerato che è attualmente in corso di preparazione l’ultimo intervento correlato alla pregressa pianificazione concordata con la Procura della Repubblica di Roma, riferita all’immobile sito in via del Caravaggio 105/107, nonché l’intervenuto insediamento del Prefetto di Roma quale Commissario ad acta per la liberazione dell’immobile sito in via A. Tempesta 262. In ragione di ciò ha fissato entro il 31 marzo 2020 l’avvio degli sgomberi riferiti alla presente pianificazione.

RITENUTO di condividere le valutazioni formulate dal Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica in ordine alle situazioni da attenzionare ed alle priorità, sia con riferimento alle occupazioni per le quali l’inadempimento al provvedimento del giudice penale è stato ulteriormente sanzionato in sede civile o innanzi alla Corte Europea con sentenza di condanna al risarcimento danni, e si accompagna a criticità strutturali o di ordine pubblico, sia con riferimento a quelle caratterizzate dalla mancata esecuzione all’ordine di rilascio o alla misura cautelare adottata in sede penale, per le quali in particolare verranno attivate specifiche intese con l’Autorità giudiziaria competente;

RAVVISATA pertanto, in relazione ai requisiti enucleati dall’Avvocatura Generale dello Stato ed all’attività istruttoria svolta, una pluralità di interventi di sgombero, relativi ad immobili occupati arbitrariamente dalla cui esecuzione potrebbero derivare pericoli di turbative per l’ordine e la sicurezza pubblica e la conseguente necessità di predisporre un programma di interventi;

ESAMINATA la documentazione agli atti d’ufficio dalla quale si evince che n. 23 stabili arbitrariamente occupati ricadono nelle condizioni sopra indicate;

RITENUTO, quindi, alla luce di quanto sopra di predisporre il programma degli interventi di sgombero secondo i criteri di priorità sopra esposti, al fine di portare ad esecuzione i provvedimenti emessi dall’autorità giudiziaria e ripristinare una condizione di legalità nel tessuto urbano compromessa fortemente anche dalla presenza delle occupazioni arbitrarie;

VISTI il D.L. l4/2017, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 aprile 2017, n.48, il D.L. 113/2018 convertito in L. 1 dicembre 2018 n. 132; l’art.633 c.p.

APPROVA

il Piano degli interventi di sgombero relativamente ai 23 immobili sottoelencati, in base ai criteri sopra specificati, meglio dettagliati per ciascuno stabile nelle schede allegate:

N. 1 Immobile sito in Via Prenestina 913 (Mun. V) di proprietà “Ca.Sa. SrL” occupato il 27 marzo 2009 – Decreto di sequestro preventivo del 14/7/2009 – Emessa sentenza n.13719/2018 Trib. RM II Sez. Civ.le di condanna al risarcimento danni a carico dello Stato Italiano e del Ministero Interno

N.2 Immobile sito in Via Torrevecchia 158 (Mun. XIV) di proprietà “Casa di cura Valle Fiorita SrL” occupato il 6 dicembre 2012 – Decreto di sequestro preventivo del 9/8/2013 – Emessa sentenza del

13.12.2018 CEDU di condanna al risarcimento danni morali a carico dello Stato Italiano

N.3 Immobile sito in Viale delle Province 196/198 (Mun. II) di proprietà “Investire Immobiliare SGR SpA” occupato il 6 dicembre 2012 – Decreto sequestro preventivo 23/06/2014. Ordinanza TAR Lazio di accoglimento domanda cautelare con ordine di sgombero n.4889/2019

N.4 Immobile sito in Via Prenestina 944 (Mun. V) di proprietà Unicredit Leasing s.p.a. occupato il 6 dicembre 2012 – Ordinanza TAR Lazio di accoglimento domanda cautelare con ordine di sgombero n.1254/2019 e successiva ordinanza n.09290/2019 per l’ottemperanza.

N.5 Immobile sito in Via Collatina 385 (Mun. V) di proprietà “IDEA FIMIT SGR SpA” occupato 12 ottobre 2004 – Ordine di rilascio del Tribunale ordinario del 10/10/2013.

N. 6 Immobile sito in Via Umberto Partini 21 (Mun. IV) di proprietà della RCS Pubblicità di Parma occupato 18 ottobre 2002. Decreto sequestro preventivo 27/05/2003. Ordine di liberazione dell’immobile emesso dal Tribunale di Lecco – I Sez. Civ. Fall. del11/6/2018.

N. 7 Immobile sito in Via Tiburtina 1099 (Mun. IV) di proprietà “BAMI SrL” occupato il 12 ottobre 2013 – Sequestro preventivo del 14/05/2018. Ordinanza di sgombero del Tribunale di Roma del 15/09/2014

N.8 in via Roccagiovine 267 (Mun. IV ) in curatela fallimentare per conto della società Lanciostory occupato il 28 giugno 2013 – Ordine di rilascio del Tribunale ordinario di Roma del 26/9/2013.

N.9 Immobile sito in Piazza dei Sanniti 9/a (Mun. II) di proprietà “Area Domus SrL” affittato alla “Camene SpA” occupato 15 aprile 2011. Decreto di sequestro preventivo del 24/11/2011. Lo sgombero sarà effettuato previe intese con l’A.G. procedente.

N.10 Immobile sito in Via del Policlinico 137 (Mun. II) di proprietà “Cammeo Azzurro SrL” occupato il 4 dicembre 2009. Decreto sequestro preventivo 17/04/2012. Lo sgombero sarà effettuato previe intese con l’A.G. procedente.

N.11 Immobile sito in Via Mattia Battistini 113/117 (Mun. XIV) di proprietà “Enasarco” occupato il 28 giugno 2013. Decreto sequestro preventivo del 30/06/2016. Lo sgombero sarà effettuato previe intese con l’A.G. procedente.

N.12 Immobile sito in Via dei Castani 42-44-46 (Mun. V) di proprietà Eredi di Attili Roberto occupato il 25 settembre 2008. Decreto sequestro preventivo 19/02/2009. Lo sgombero sarà effettuato previe intese con l’A.G. procedente.

N.13 Immobile sito in via Tiburtina 1064 (Mun. IV) di proprietà ICMT SrL occupato il 6 aprile 2013. Decreto sequestro preventivo 5/05/2017. Lo sgombero sarà effettuato previe intese con l’A.G. procedente.

N.14 Immobile ex cinodromo sito in Via della Vasca Navale 6 (Mun. VIII) di proprietà Comune di Roma occupato 20 novembre 2002. Decreto sequestro preventivo 8/05/2003. Lo sgombero sarà effettuato previe intese con l’A.G. procedente.

N.15 Immobile sito in Via delle Sette Chiese 186 (Mun. VIII) di proprietà “Daunia srl” occupato il 30 ottobre 2003. Decreto sequestro preventivo 1/12/2004. Lo sgombero sarà effettuato previe intese con l’A.G. procedente.

N.16 Immobile sito in Piazza Santa Maria della Pietà 5 pad. 25 e 31 (Mun. XV) di proprietà ASL RM E occupato 15 ottobre 2004. Decreto sequestro preventivo 5/12/2004. Lo sgombero sarà effettuato previe intese con l’A.G. procedente.

N.17 Immobile sito in Via Gian Maria Volonté (Mun. III) di proprietà Cooperativa Sociale “Urania 2000” occupato il 3 novembre 2007. Decreto sequestro preventivo 22/12/2007. Lo sgombero sarà effettuato previe intese con l’A.G. procedente.

N.18 Immobile sito in Via Lucio Sestio 10 (Mun. VII) di proprietà Società ATAC occupato 8 marzo 2008. Decreto sequestro preventivo 1/07/2008. Lo sgombero sarà effettuato previe intese con l’A.G. procedente.

N.19 Immobile sito in Via Vittorio Amedeo II 16 (Mun. I) di proprietà “INPS” occupato il 9 novembre 2008. Decreto sequestro preventivo 22/05/2009. Lo sgombero sarà effettuato previe intese con l’A.G. procedente.

N.20 Immobile sito in Via dei Radiotelegrafisti 44 (Mun. IX) di proprietà “COTRAL SpA” occupato il 27 novembre 2008. Decreto sequestro preventivo 5/05/2010. Lo sgombero sarà effettuato previe intese con l’A.G. procedente.

N.21 Locali commerciali siti al piano terra dell’immobile sito in Via Aldo Capitini 57(Mun. VI) di proprietà “Gestim SrL” occupati il 5 dicembre 2013. Decreto sequestro preventivo 16/08/2014. Lo sgombero sarà effettuato previe intese con l’A.G. procedente.

N.22 Immobile sito in Via Tor de Schiavi 101 (Mun. V) di proprietà “ACEA Distribuzione” occupato il 26 ottobre 2013. Decreto sequestro preventivo comunicato in data 23/12/2015. Lo sgombero sarà effettuato previe intese con l’A.G. procedente.

N.23 Immobile sito in Corso d’Italia 108 (Mun. II) di proprietà INPS ex INPDAP occupato il 16 febbraio 2007. Decreto sequestro preventivo 13/10/2017. Lo sgombero sarà effettuato previe intese con l’A.G. procedente.

Impregiudicato ogni intervento derivante da situazioni emergenziali, il presente elenco potrà essere aggiornato, in relazione al sopravvenire di ulteriori provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria o di eventi in grado di incidere sull’incolumità pubblica e la sicurezza ovvero in presenza di formali offerte da parte dei proprietari di adeguate soluzioni alloggiative, in grado di supportare l’attivitàassistenziale di Roma Capitale.

Il presente provvedimento, pubblicato sul sito della Prefettura di Roma sarà comunicato all’Autorità Giudiziaria, alla Regione Lazio, a Roma Capitale e alla Questura di Roma che provvederà alla notifica ai singoli proprietari.

F. to IL PREFETTO

(Pantalone)

N.B. : Avverso i l presente provvedimento è ammesso ricorso al T.A.R. del Lazio oppure al Presidente della Repubblica rispettivamente entro 60 giorni il primo e 120 giorni il secondo, a decorrere dalla data della notifica.

Prefettura di Roma

Ufficio Territoriale del Governo

Area I – Ordine e Sicurezza Pubblica CG 1/23

Occupazioni gravate da sentenze di risarcimento danni per la mancata esecuzione del provvedimento dell’A.G penale Immobile sito in Via Prenestina 913 (Mun. V) di proprietà “Ca.Sa. SrL” occupato arbitrariamente il 27 marzo 2009 – Presenti circa 200 persone di varie etnie tra cui minori.

1. Possibili rischi per l’incolumità e la salute pubblica correlati con eventuali criticità strutturali degli immobili occupati:

Agli atti della Prefettura si registra:

Diffida dei VV.FF. in data 17.2.2010 per la messa in sicurezza di parte del muro perimetrale interessato da smottamento a causa di infiltrazioni d’acqua e per la verifica di tutto il muro con interdizione passaggio veicolare.

Non risultano documenti inerenti successivi interventi di messa in sicurezza dell’immobile.

2. Situazione dell’ordine e della sicurezza pubblica del territorio in cui l’occupazione insiste: La Questura di Roma segnala situazione di degrado nelle zone circostanti l’occupazione.

3. Tutela dei diritti soggettivi dei proprietari degli immobili occupati: a seguito di denuncia presentata dalla proprietà è stato aperto procedimento penale n. 25076/09 ed è stato emesso decreto di Sequestro preventivo in data 14/7/2009Il Tribunale Civile di Roma, con sentenza n. 13719/2018 ha condannato in solido la Presidenza del Consiglio dei Ministri ed il Ministero dell’Interno al pagamento di euro 27.914.635,84 a titolo di risarcimento danni per la mancata esecuzione del sequestro preventivo.

Prefettura di Roma

Ufficio Territoriale del Governo

Area I – Ordine e Sicurezza Pubblica CG 2/23

Occupazioni gravate da sentenze di risarcimento danni per la mancata esecuzione del provvedimento dell’A.G penale

Immobile sito in Via Torrevecchia 158 (Mun. XIV) di proprietà “Casa di cura Valle Fiorita SrL” occupato arbitrariamente il 6 dicembre 2012 – presenti circa 300 persone in prevalenza nord africani con minori

1. Possibili rischi per l’incolumità e la salute pubblica correlati con eventuali criticità strutturali degli immobili occupati: non risultano agli atti verbali né della Commissione per la verifica delle condizioni statiche degli edifici privati né del Comando Provinciale dei Vigile del Fuoco che attestino condizioni di criticità strutturale dello stabile

2. Situazione dell’ordine e della sicurezza pubblica del territorio in cui l’occupazione insiste: La Questura di Roma segnala criticità legate alla presenza di spaccio di sostanze stupefacenti e vendita di merce contraffatta cui sono dediti alcuni occupanti

3. Tutela dei diritti soggettivi dei proprietari degli immobili occupati: a seguito di denuncia presentata dalla proprietà è stato aperto procedimento penale. n. 22185813 ed è stato emesso decreto di Sequestro preventivo in data 9/8/2013.

La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, con sentenza del 13/12/2018 sul ricorso n. 67944/2013, ha condannato lo Stato italiano al pagamento in favore della società proprietaria di euro 20.000 per il risarcimento del danno morale, rinviando all’autorità giudiziaria italiana la quantificazione del danno materiale, per la quale risulta già promossa azione.

Prefettura di Roma

Ufficio Territoriale del Governo

Area I – Ordine e Sicurezza Pubblica CG 3/23

Occupazioni gravate da ordine di rilascio emesso dall’A.G. civile ed amministrativa cui occorre prestare ottemperanza

Immobile sito in Viale delle Province 196/198 (Mun. II) di proprietà “Investire Immobiliare SGR SpA” occupato arbitrariamente il 6 dicembre 2012 – Presenti circa 150 persone tra cui minori e anziani –

1. Possibili rischi per l’incolumità e la salute pubblica correlati con eventuali criticità strutturali degli immobili occupati:

Agli atti della Prefettura si registra:

Diffida dei VV.FF. in data 21.1.2019 a seguito di incendio, per il ripristino delle condizioni di sicurezza dell’impianto elettrico posto al piano V del fabbricato

Diffida della Polizia di Roma Capitale in data 13.2.2019 all’esecuzione di adempimenti per la salvaguardia della pubblica incolumità delle persone e per la preservazione dei beni.

2. Situazione dell’ordine e della sicurezza pubblica del territorio in cui l’occupazione insiste:

La Questura di Roma segnala criticità legate a diversi episodi delittuosi tra cui uno stupro, aggressioni, liti tra occupanti, presenza di spaccio di sostanze stupefacenti.

L’occupazione svolge altresì un ruolo propulsivo all’interno del circuito antagonista.

3. Tutela dei diritti soggettivi dei proprietari degli immobili occupati: a seguito di denuncia presentata dalla proprietà è stato aperto il procedimento penale n.18083/2013 e adottato decreto di sequestro preventivo in data 23/06/2014 – Ordinanza n. 4889/2019 del TAR Lazio che subordina all’esecuzione dello sgombero l’efficacia della predetta diffida della Polizia di Roma Capitale a porre in essere interventi per la salvaguardia della pubblica incolumità in data 13.2.2019.

Prefettura di Roma

Ufficio Territoriale del Governo

Area I – Ordine e Sicurezza Pubblica CG 4/23

Occupazioni gravate da ordine di rilascio emesso dall’A.G. civile ed amministrativa cui occorre prestare ottemperanza

Immobile sito in via Prenestina n.944 (Municipio V), di proprietà Unicredit leasing; occupato arbitrariamente il 6 dicembre 2012 – presenti oltre 600 persone, tra cui molti minori anche in tenera età, aderenti a Blocchi Precari Metropolitani.

1. Possibili rischi per l’incolumità e la salute pubblica correlati con eventuali criticità strutturali degli immobili occupati:

Agli atti della Prefettura si registra

 verbale di intervento dei Vigili del Fuoco in data 10.11.2018 a seguito di incendio verificatosi nella stessa data; dal medesimo risulta la temporanea completa evacuazione degli occupanti e la dichiarazione di inagibilità dell’intero complesso sino al verificato ripristino delle condizioni di sicurezza da parte delle autorità competenti.

 D.D. del 12.11.2018 con la quale il Dipartimento Sicurezza e Protezione Civile di Roma Capitale ha intimato alla proprietà di ripristinare le condizioni di sicurezza del cespite a seguito dell’incendio. La proprietà ha comunicato l’impossibilità di accedere in sicurezza nello stabile per effettuare gli interventi richiesti sia Vigili del Fuoco che da Roma Capitale.

2. Situazione dell’ordine e della sicurezza pubblica del territorio in cui l’occupazione insiste:

La Questura di Roma segnala che il protrarsi dell’occupazione ha inevitabili ripercussioni sulla sicurezza delle aree circostanti.

3. Tutela dei diritti soggettivi dei proprietari degli immobili occupati:

A seguito di denuncia presentata dalla proprietà è stato aperto il procedimento penale n.7557/2013; in data 14 marzo 2019 la Società UniCredit Leasing SpA, ha trasmesso l’Ordinanza del T.A.R. Lazio n. 1254/2019 che subordina l’efficacia della predetta determina dirigenziale del 12.11.2018, all’esecuzione dello sgombero. Ad essa ha fatto seguito l’ulteriore ordinanza n. 09290 del TAR Lazio in data 12/7/2019 per

l’ottemperanza alla precedente ordinanza cautelare.

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Area I – Ordine e Sicurezza Pubblica CG 5/23

Occupazioni gravate da ordine di rilascio emesso dall’A.G. civile ed amministrativa cui occorre prestare ottemperanza

Immobile sito in Via Collatina 385 (Mun. V) di proprietà “IDEA FIMIT SGR SpA” occupato arbitrariamente il 13 ottobre 2004 – Presenti circa 350/400 persone tra cui minori, di nazionalità eritrea, somala ed etiope.

3. Tutela dei diritti soggettivi dei proprietari degli immobili occupati:

La Questura di Roma riferisce che a seguito di denuncia presentata dalla proprietà sono stati aperti i procedimenti penali n. 48208/2004 e n.48461/2013 ed in data 10.10.2013 emesso Ordine del Tribunale Ordinario di liberazione dell’immobile. Pende azione di risarcimento danni intentata dalla proprietà

1. Possibili rischi per l’incolumità e la salute pubblica correlati con eventuali criticità strutturali degli immobili occupati:

Agli atti della Prefettura si registra

diffida dei VV.FF, a seguito di incendio del 15 settembre 2009, indirizzata a Roma Capitale per individuare e far eseguire urgenti interventi di messa in sicurezza del sito. Non si rinvengono ulteriori provvedimenti inerenti la messa in sicurezza dell’immobile.

2. Situazione dell’ordine e della sicurezza pubblica del territorio in cui l’occupazione insiste:

La Questura di Roma oltre ad una generale situazione di degrado nelle zone circostanti l’occupazione, dovuta ad accumuli di rifiuti, segnala attività di spaccio di sostanze stupefacenti, furti, lesioni e prostituzione. Tra il 2006 e il 2008 sono stati segnalati 8 casi di TBC dalla ASL competente.

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Area I – Ordine e Sicurezza Pubblica CG 6/23

Occupazioni gravate da ordine di rilascio emesso dall’A.G. civile ed amministrativa cui occorre prestare ottemperanza

Immobile sito in Via Umberto Partini 21 (Mun. IV) di proprietà della RCS Pubblicità di Parma occupato arbitrariamente 18 ottobre 2002 – sede del centro sociale “Strikers” al momento non risultano presenze stabili

1. Possibili rischi per l’incolumità e la salute pubblica correlati con eventuali criticità strutturali degli immobili occupati:

non risultano agli atti verbali né della Commissione per la verifica delle condizioni statiche degli edifici privati né del Comando Provinciale dei Vigile del Fuoco che attestino condizioni di criticità strutturale dello stabile

2. Situazione dell’ordine e della sicurezza pubblica del territorio in cui l’occupazione insiste:

La Questura di Roma segnala criticità legate alla presenza di spaccio di sostanze stupefacenti

3. Tutela dei diritti soggettivi dei proprietari degli immobili occupati:

a seguito di denuncia presentata dalla proprietà è stato aperto procedimento penale. n. 3757/03 e, come comunicato dal Comando Provinciale Carabinieri di Roma in data 19/6/2003, è stato emesso decreto di Sequestro preventivo in data 27/5/2003; in data 11/6/2018 emesso ordine di liberazione dell’immobile dal Tribunale di Lecco – Sezione

Prima Civile Fallimentare

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Area I – Ordine e Sicurezza Pubblica CG 7/23

Occupazioni gravate da ordine di rilascio emesso dall’A.G. civile ed amministrativa cui occorre prestare ottemperanza

Immobile sito in Via Tiburtina 1099 (Mun. IV) di proprietà “BAMI SrL” occupato arbitrariamente il 12 ottobre 2013 – presenti circa 100 persone tra cui minori

3. Tutela dei diritti soggettivi dei proprietari degli immobili occupati:

Come comunicato dalla Questura di Roma l’11/6/2018, a seguito di denuncia presentata dalla proprietà è stato aperto procedimento penale 188312/2018 ed è stato emesso decreto di sequestro preventivo in data 14/5/2018. Emessa dal Tribunale Ordinario di Roma ordinanza di sgombero n. 38370/2014 in data 15/9/2014

1. Possibili rischi per l’incolumità e la salute pubblica correlati con eventuali criticità strutturali degli immobili occupati: non risultano agli atti verbali né della Commissione per la verifica delle condizioni statiche degli edifici privati né del Comando Provinciale dei Vigile del Fuoco che attestino condizioni di criticità strutturale dello stabile

2. Situazione dell’ordine e della sicurezza pubblica del territorio in cui l’occupazione insiste:

La Questura di Roma segnala un episodio di aggressione all’interno dello stabile nel mese di

dicembre 2018; segnalate inoltre possibili ripercussioni sull’ordine pubblico anche a causa

della vicinanza con altre occupazioni abusive (via Tiburtina 1064, via Sambuci 3 e via

Roccagiovine 297)

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Area I – Ordine e Sicurezza Pubblica CG 8/23

Occupazioni gravate da ordine di rilascio emesso dall’A.G. civile ed amministrativa cui occorre prestare

ottemperanza

Immobile sito in via Roccagiovine 267 (Mun. IV) di proprietà “Lancio srl” dichiarata fallita

e a disposizione del Curatore Fallimentare; occupato il 28 giugno 2013 – presenti circa 70

persone tra cui 20 minori

1. Possibili rischi per l’incolumità e la salute pubblica correlati con eventuali criticità strutturali

degli immobili occupati:

non risultano agli atti verbali né della Commissione per la verifica delle condizioni statiche degli edifici privati né del Comando Provinciale dei Vigile del Fuoco che attestino condizioni di criticità strutturale dello stabile.

2. Situazione dell’ordine e della sicurezza pubblica del territorio in cui l’occupazione insiste:

La Questura di Roma segnala che possibili criticità potrebbero derivare dalla vicinanza con altre occupazioni abusive presenti sul territorio di Roma est.

3. Tutela dei diritti soggettivi dei proprietari degli immobili occupati:

Aperta procedura di esecuzione immobiliare RGE 924/2006 nei confronti della “Lancio srl” dichiarata fallita con sentenza n.12/2012 del Tribunale di Paola; a seguito di denuncia del Custode giudiziario aperto procedimento penale n. 42613/13 e, come comunicato dalla Questura di Roma in data 29/4/2017, emesso Ordine di rilascio del Tribunale Ordinario di Roma Sez. IV Civile del 26.09.2013.

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Area I – Ordine e Sicurezza Pubblica CG 9/23

Occupazioni gravate da sequestro preventivo

Immobile sito in Piazza dei Sanniti 9/a (Mun. II) di proprietà “Area Domus SrL” affittato alla “Camene SpA” occupato arbitrariamente 15 aprile 2011- sede del Centro sociale “Spazio 32”.

1. Possibili rischi per l’incolumità e la salute pubblica correlati con eventuali criticità strutturali degli immobili occupati:

Agli atti della Prefettura si registra

– Rapporto del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco in data 8.9.2011 all’esito del sopralluogo svolto in tale data, che ha evidenziato lavori di ristrutturazione non completati e la  permanenza nell’immobile di strutture di cantiere nonché presenza di copertura in pannelli in fibro cemento;

– Segnalazione della Polizia Municipale in data 10.11.2011 di opere effettuate all”interno della struttura concernenti anche parti in eternit per le quali si rimandava a valutazioni da parte della ASL territorialmente competente.

Non risultano notizie su successivi interventi di messa in sicurezza

2. Situazione dell’ordine e della sicurezza pubblica del territorio in cui l’occupazione insiste:

La Questura di Roma segnala criticità legate alla presenza di spaccio di sostanze stupefacenti. Nell’immobile ha sede il Centro sociale “Spazio 32”, all’interno vi si svolgono riunioni ed assemblee tra esponenti di diverse realtà antagoniste provenienti anche da altre Province.

3. Tutela dei diritti soggettivi dei proprietari degli immobili occupati:

a seguito di denuncia presentata dalla proprietà è stato emesso decreto di sequestro preventivo, come comunicato dalla Polizia Locale Roma Capitale in data 14/12/2011; pende istanza stragiudiziale di risarcimento danni intentata dalla proprietà.

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Area I – Ordine e Sicurezza Pubblica CG 10/23

Occupazioni gravate da sequestro preventivo

Immobile sito in Via del Policlinico 137 (Mun. II) di proprietà “Cammeo Azzurro SrL” occupato arbitrariamente il 4 dicembre 2009 – presenti 117 persone come da censimento svolto dalla P.L. nel mese di agosto 2018

3. Tutela dei diritti soggettivi dei proprietari degli immobili occupati:

a seguito di denuncia presentata dalla proprietà è stato emesso decreto di Sequestro preventivo in data 17/4/2012. Pende azione di risarcimento danni intentata dalla Proprietà

1. Possibili rischi per l’incolumità e la salute pubblica correlati con eventuali criticità strutturali degli immobili occupati:

Agli atti della Prefettura si registra:

Con verbale n. 23 del 9/11/2017 la Commissione Comunale per l’accertamento della sicurezza statica degli edifici privati ha prescritto l’adeguamento dell’impianto elettrico non a norma.

Inoltre, a seguito di silenzio serbato dal Comune di Roma nei confronti dell’istanza di adozione di ordinanza ai sensi art. 54 TUEL, il TAR del Lazio con sentenza n. 8896/17 fissava l’obbligo del Comune ed in via sostitutiva del Prefetto, di pronunciarsi nel termine prescritto di 120 giorni pena la nomina di un Commissario ad acta. A seguito degli accertamenti svolti il 9/11/2017 dalla predetta Commissione comunale, che, confermando le problematiche all’impianto elettrico, escludevano criticità sotto il profilo statico, Roma Capitale ha assunto provvedimento negativo rispetto all’istanza predetta.

2. Situazione dell’ordine e della sicurezza pubblica del territorio in cui l’occupazione insiste:

La Questura di Roma segnala criticità legate alla presenza di spaccio di sostanze stupefacenti.

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Area I – Ordine e Sicurezza Pubblica CG 11/23

Occupazioni gravate da sequestro preventivo

Immobile sito in Via Mattia Battistini 113/117 (Mun. XIV) di proprietà “Enasarco” occupato arbitrariamente il 28 giugno 2013 – presenti circa 400 persone varie etnie con minori

3. Tutela dei diritti soggettivi dei proprietari degli immobili occupati: a seguito di denuncia presentata dalla proprietà è stato aperto procedimento penale n. 40727/13 e, come comunicato dalla Questura di Roma il 26/1/2018, è stato emesso decreto di sequestro preventivo in data 30 giugno 2016

1. Possibili rischi per l’incolumità e la salute pubblica correlati con eventuali criticità strutturali degli immobili occupati:

non risultano agli atti verbali né della Commissione per la verifica delle condizioni statiche degli edifici privati né del Comando Provinciale dei Vigile del Fuoco che attestino condizioni di criticità strutturale dello stabile

2. Situazione dell’ordine e della sicurezza pubblica del territorio in cui l’occupazione insiste:

La Questura di Roma segnala criticità legate alla vendita di merce contraffatta e attività di piccolo spaccio. Segnalata inoltre situazione di degrado, ed occasionali accessi abusivi a giardini privati dei condomini adiacenti

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Area I – Ordine e Sicurezza Pubblica CG 12/23

Occupazioni gravate da sequestro preventivo

Immobile sito in Via dei Castani 42-44-46 (Mun. V) di proprietà Eredi di Attili Roberto occupato arbitrariamente il 25 settembre 2008 – sede del Centro sociale B.A.M. (Biblioteca Abusiva Metropolitana) presenti 10 esponenti di area anarchica

1. Possibili rischi per l’incolumità e la salute pubblica correlati con eventuali criticità strutturali degli immobili occupati:

Agli atti della Prefettura si registra:

Su richiesta della Prefettura, sono stati acquisiti pregressi rapporti dei Vigili del Fuoco poi trasmessi all’Ufficio Extra-dipartimentale Politiche della Sicurezza e Protezione Civile di Roma Capitale. Quest’ultimo con nota del 2.2.2018 ha rappresentato che dall’analisi dei predetti rapporti non sono state rilevate problematiche di natura statica, ma una serie di carenze dovute a vetustà e mancanza di manutenzione, rinviando al Servizio Tecnico Municipale competente per il territorio per ulteriori notizie ed eventuali valutazioni

2. Situazione dell’ordine e della sicurezza pubblica del territorio in cui l’occupazione insiste:

La Questura di Roma segnala che il protrarsi dell’occupazione ha inevitabili ripercussioni nelle aree circostanti.

3. Tutela dei diritti soggettivi dei proprietari degli immobili occupati:

a seguito di denuncia presentata dalla proprietà è stato aperto procedimento penale. 49177/08 e, come comunicato dalla Questura di Roma il 31/3/2009 ed il 23/3/2019, è stato emesso decreto di sequestro preventivo in data 19/2/2009

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Area I – Ordine e Sicurezza Pubblica CG 13/23

Occupazioni gravate da sequestro preventivo

Immobile sito in Via Tiburtina 1064 (Mun. IV) di proprietà “della ICMT Srl, occupato il 06.04.2013 prevalentemente da cittadini italiani aderenti ad ASIA -USB.-presenti 150 persone con 30 minori.

1. Possibili rischi per l’incolumità e la salute pubblica correlati con eventuali criticità strutturali degli immobili occupati:

Agli atti della Prefettura si registra:

Nel mese di gennaio 2017 su richiesta della Prefettura è stato effettuato un sopralluogo presso lo stabile, a cura dei Vigili del Fuoco per valutarne le condizioni di sicurezza; in esito al predetto accertamento non sono state rilevate problematiche di staticità dell’immobile, ma solo alcune difformità in materia di prevenzione incendi.

2. Situazione dell’ordine e della sicurezza pubblica del territorio in cui l’occupazione insiste:

La Questura di Roma segnala che il protrarsi dell’occupazione ha inevitabili ripercussioni nelle aree circostanti.

3. Tutela dei diritti soggettivi dei proprietari degli immobili occupati:

A seguito di denuncia della proprietà sono stati aperti i procedimenti penali n. 60840/2013 e n. 23287/2014; emesso decreto di sequestro preventivo in data 5/5/2017. Con sentenza n.1868/2019 del 25/1/2019 il Tribunale Civile di Roma ha respinto la domanda risarcitoria avanzata dalla società ICMT, ed attualmente pende appello proposto dalla proprietà avverso la citata sentenza.

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Area I – Ordine e Sicurezza Pubblica CG 14/23

Occupazioni gravate da sequestro preventivo

Immobile ex cinodromo sito in Via della Vasca Navale 6 (Mun. VIII) di proprietà Comune di Roma occupato arbitrariamente il 20 novembre 2002 – sede del centro sociale Acrobax Project presenti circa 50 persone stabili

1. Possibili rischi per l’incolumità e la salute pubblica correlati con eventuali criticità strutturali degli immobili occupati:

non risultano agli atti verbali né della Commissione per la verifica delle condizioni statiche degli edifici privati né del Comando Provinciale dei Vigile del Fuoco che attestino condizioni di criticità strutturale dello stabile

2. Situazione dell’ordine e della sicurezza pubblica del territorio in cui l’occupazione insiste:

La Questura di Roma segnala criticità legate al disturbo della quiete pubblica in occasione di feste ed altri eventi organizzati nello stabile; inoltre l’occupazione svolge un ruolo propulsivo all’interno del circuito antagonista

3. Tutela dei diritti soggettivi dei proprietari degli immobili occupati:

a seguito di denuncia presentata dalla proprietà è stato aperto procedimento penale. n. 53484/02 e, come comunicato dal Comando Provinciale Carabinieri di Roma con nota del 23/2/2005, è stato emesso decreto di Sequestro preventivo in data 8/5/2003.

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Area I – Ordine e Sicurezza Pubblica CG 15/23

Occupazioni gravate da sequestro preventivo

Immobile sito in Via delle Sette Chiese 186 (Mun. VIII) di proprietà “Daunia srl” occupato arbitrariamente il 29 ottobre 2003 – presenti 10 persone di cui 3 minori

1. Possibili rischi per l’incolumità e la salute pubblica correlati con eventuali criticità strutturali degli immobili occupati:

non risultano agli atti verbali né della Commissione per la verifica delle condizioni statiche degli edifici privati né del Comando Provinciale dei Vigile del Fuoco che attestino condizioni di criticità strutturale dello stabile

2. Situazione dell’ordine e della sicurezza pubblica del territorio in cui l’occupazione insiste:

La Questura di Roma segnala la vicinanza al Centro Sociale La Strada e condizioni di degrado delle zone circostanti.

3. Tutela dei diritti soggettivi dei proprietari degli immobili occupati:

a seguito di denuncia presentata dalla proprietà è stato aperto procedimento penale. 2989/03 ed è stato emesso decreto di sequestro preventivo in data 1/12/2004

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Area I – Ordine e Sicurezza Pubblica CG 16/23

Occupazioni gravate da sequestro preventivo

Immobile sito in Piazza Santa Maria della Pietà 5 pad. 25 e 31 (Mun. XIV) di proprietà ASL RM E occupato arbitrariamente il 15 ottobre 2004 – nel Pad. 31 sede associazione antagonista “Ex Lavanderia”; nel Pad. 25 presenti 7 nuclei familiari

1. Possibili rischi per l’incolumità e la salute pubblica correlati con eventuali criticità strutturali degli immobili occupati:

non risultano agli atti verbali né della Commissione per la verifica delle condizioni statiche degli edifici privati né del Comando Provinciale dei Vigile del Fuoco che attestino condizioni di criticità strutturale dello stabile

2. Situazione dell’ordine e della sicurezza pubblica del territorio in cui l’occupazione insiste:

Non vengono segnalate dalla Questura di Roma situazioni di criticità per l’ordine e la sicurezza pubblica, in quanto l’occupazione è ubicata all’interno dell’area dell’ex ospedale psichiatrico

3. Tutela dei diritti soggettivi dei proprietari degli immobili occupati:

a seguito di denuncia presentata dalla proprietà è stato aperto procedimento penale. n. 48459/04 ed è stato emesso decreto di Sequestro preventivo in data 2/12/2004;

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Area I – Ordine e Sicurezza Pubblica CG 17/23

Occupazioni gravate da sequestro preventivo

Immobile sito in Via Gian Maria Volonté (Mun. III) di proprietà Cooperativa Sociale “Urania 2000” occupato arbitrariamente il 3 novembre 2007 – presenti 69 persone di cui 20 minori

1. Possibili rischi per l’incolumità e la salute pubblica correlati con eventuali criticità strutturali degli immobili occupati:

non risultano agli atti verbali né della Commissione per la verifica delle condizioni statiche degli edifici privati né del Comando Provinciale dei Vigile del Fuoco che attestino condizioni di criticità strutturale dello stabile

2. Situazione dell’ordine e della sicurezza pubblica del territorio in cui l’occupazione insiste:

La Questura di Roma segnala in via generale che il protrarsi dell’occupazione ha ripercussioni nelle aree circostanti e che all’interno dimorano alcuni leaders del movimento Blocchi Precari Metropolitani

3. Tutela dei diritti soggettivi dei proprietari degli immobili occupati:

a seguito di denuncia presentata dalla proprietà sono stati aperti due procedimenti penali, 81975/2007 e 32124/2012 ed è stato emesso decreto di sequestro preventivo in data 22/12/2007

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Area I – Ordine e Sicurezza Pubblica CG 18/23

Occupazioni gravate da sequestro preventivo

Immobile sito in Via Lucio Sestio 10 (Mun. VII) di proprietà Società ATAC occupato arbitrariamente l’ 8 marzo 2008 – sede del centro sociale “Casa delle donne Lucha Y Siesta”- presenti circa 10 donne

1. Possibili rischi per l’incolumità e la salute pubblica correlati con eventuali criticità strutturali degli immobili occupati:

non risultano agli atti verbali né della Commissione per la verifica delle condizioni statiche degli edifici privati né del Comando Provinciale dei Vigile del Fuoco che attestino condizioni di criticità strutturale dello stabile

2. Situazione dell’ordine e della sicurezza pubblica del territorio in cui l’occupazione insiste:

Non vengono segnalate dalla Questura di Roma situazioni di criticità

3. Tutela dei diritti soggettivi dei proprietari degli immobili occupati:

a seguito di denuncia presentata dalla proprietà è stato aperto il procedimento penale 13336/08 ed è stato emesso decreto di sequestro preventivo in data 1/7/2008

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Area I – Ordine e Sicurezza Pubblica CG 19/23

Occupazioni gravate da sequestro preventivo

Immobile sito in Via Vittorio Amedeo II 16 (Mun. I) di proprietà “INPS” occupato arbitrariamente il 9 novembre 2008 – presenti 27 persone di cui 7 minori

1. Possibili rischi per l’incolumità e la salute pubblica correlati con eventuali criticità strutturali degli immobili occupati:

non risultano agli atti verbali né della Commissione per la verifica delle condizioni statiche degli edifici privati né del Comando Provinciale dei Vigile del Fuoco che attestino condizioni di criticità strutturale dello stabile

2. Situazione dell’ordine e della sicurezza pubblica del territorio in cui l’occupazione insiste:

La Questura di Roma segnala che l’occupazione non ha mai procurato allarme sociale

3. Tutela dei diritti soggettivi dei proprietari degli immobili occupati:

a seguito di denuncia presentata dalla proprietà è stato aperto procedimento penale n. 1800/09 ed è stato emesso decreto di sequestro preventivo in data 22/5/2009

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Area I – Ordine e Sicurezza Pubblica CG 20/23

Occupazioni gravate da sequestro preventivo

Immobile sito in Via dei Radiotelegrafisti 42 – 44 (Mun. IX) di proprietà “COTRAL Patrimonio SpA” occupato arbitrariamente il 27 novembre 2008 – presenti circa 100 persone di cui 35 minori

1. Possibili rischi per l’incolumità e la salute pubblica correlati con eventuali criticità strutturali degli immobili occupati:

non risultano agli atti verbali né della Commissione per la verifica delle condizioni statiche degli edifici privati né del Comando Provinciale dei Vigile del Fuoco che attestino condizioni di criticità strutturale dello stabile.

2. Situazione dell’ordine e della sicurezza pubblica del territorio in cui l’occupazione insiste:

La Questura di Roma segnala in via generale che il protrarsi dell’occupazione ha ripercussioni nelle aree circostanti.

3. Tutela dei diritti soggettivi dei proprietari degli immobili occupati:

a seguito di denuncia presentata dalla proprietà è stato aperto procedimento penale. 48399/2009 ed è stato emesso decreto di sequestro preventivo in data 5/5/2010

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Area I – Ordine e Sicurezza Pubblica CG 21/23

Occupazioni gravate da sequestro preventivo

Locali commerciali siti al piano terra dell’immobile in Via Aldo Capitini 57 (Mun. VI) di proprietà “Gestim SrL” occupati arbitrariamente il 5 dicembre 2013 – presenti 14 persone di cui 7 minori

1. Possibili rischi per l’incolumità e la salute pubblica correlati con eventuali criticità strutturali degli immobili occupati:

non risultano agli atti verbali né della Commissione per la verifica delle condizioni statiche degli edifici privati né del Comando Provinciale dei Vigile del Fuoco che attestino condizioni di criticità strutturale dello stabile

2. Situazione dell’ordine e della sicurezza pubblica del territorio in cui l’occupazione insiste:

La Questura di Roma segnala in via generale che il protrarsi dell’occupazione ha ripercussioni nelle aree circostanti.

3. Tutela dei diritti soggettivi dei proprietari degli immobili occupati:

a seguito di denuncia presentata dalla proprietà è stato aperto procedimento penale. 35105/2014 e n. 18563/2014 ed è stato emesso decreto di sequestro preventivo in data 16/8/2014

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Ufficio Territoriale del Governo

Area I – Ordine e Sicurezza Pubblica CG 22/23

Occupazioni gravate da sequestro preventivo

Immobile sito in Via Tor de’ Schiavi 101 (Mun. V) di proprietà “ACEA

Distribuzione” occupato arbitrariamente il 26 ottobre 2013 – presenti circa 50 persone tra cui minori

1. Possibili rischi per l’incolumità e la salute pubblica correlati con eventuali criticità strutturali degli immobili occupati:

non risultano agli atti verbali né della Commissione per la verifica delle condizioni statiche degli edifici privati né del Comando Provinciale dei Vigile del Fuoco che attestino condizioni di criticità strutturale dello stabile

2. Situazione dell’ordine e della sicurezza pubblica del territorio in cui l’occupazione insiste:

La Questura di Roma segnala che il protrarsi dell’occupazione ha ripercussioni nelle aree circostanti.

3. Tutela dei diritti soggettivi dei proprietari degli immobili occupati:

a seguito di denuncia presentata dalla proprietà è stato aperto procedimento penale. 59495/2013 e, come comunicato dalla Questura di Roma il 23/12/2015, è stato emesso decreto di sequestro preventivo.

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Area I – Ordine e Sicurezza Pubblica CG 23/23

Occupazioni gravate da sequestro preventivo

Immobile sito in Corso d’Italia 108 (Mun. II) di proprietà “INPS ex INPDAP” occupato il 16 febbraio 2007 – presenti circa 100 persone tra cui minori

1. Possibili rischi per l’incolumità e la salute pubblica correlati con eventuali criticità strutturali degli immobili occupati:

non risultano agli atti verbali né della Commissione per la verifica delle condizioni statiche degli edifici privati né del Comando Provinciale dei Vigile del Fuoco che attestino condizioni di criticità strutturale dello stabile

2. Situazione dell’ordine e della sicurezza pubblica del territorio in cui l’occupazione insiste:

La Questura di Roma segnala che non risultano particolari ripercussioni sulle aree circostanti l’immobile né lamentele da parte degli abitanti e dei commercianti della zona

3. Tutela dei diritti soggettivi dei proprietari degli immobili occupati:

a seguito di denuncia presentata dalla proprietà è stato aperto procedimento penale. 20809/2017 ed è stato emesso decreto di sequestro preventivo in data 12/09/2017

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