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Ilaria Salis ai domiciliari, per ora

Accolto il ricorso, Ilaria Salis va ai domiciliari a Budapest.  Il ricorso era stato presentato dai legali di Ilaria SALIS contro la decisione del giudice Jozsef Sós che nell’ultima udienza del 28 marzo le aveva negato i domiciliari sia in Italia che in Ungheria. In appello, la richiesta è stata invece accolta e quindi la 39enne attivista milanese potrà lasciare il carcere a Budapest dove si trova da oltre 15 mesi con l’accusa di aver aggredito dei militanti di estrema destra.

Il provvedimento, che prevede il braccialetto elettronico, diventerà esecutivo non appena verrà pagata la cauzione prevista dal tribunale.

Ilaria Salis avrà il braccialetto elettronico e prima della liberazione dovrà pagare una cauzione di 40mila euro al tribunale“. Lo dice all’AGI l’avvocato Mauro Straini che assieme al collega Eugenio Losco si occupa del caso della donna italiana detenuta a Budapest.

Ilaria Salis andrà ai domiciliari in casa di una privata cittadina“, riferiscono fonti legali. Il prossimo appuntamento è per l’udienza del 24 maggio, dove il Cred (Centro di ricerca ed elaborazione per la democrazia) sarà presente con sei giuristi.

Tirano su l’orgoglio di lista quelli dell’Alleanza Verdi e Sinistra, il cui rappresentante nel gruppo Misto di Palazzo Madama, Peppe De Cristofaro, consegna a Facebook il messaggio: Candidare Ilaria Salis nelle liste di Avs per le Europee è stata la scelta giusta. La dimostrazione che era necessario accendere i riflettori sulla vicenda perché si arrivasse a un esito conforme allo stato di diritto. Quello che si è rifiutato di fare il governo Meloni per mesi per non disturbare l’amico Orban, o più semplicemente perché la destra la sentenza sulla Salis l’aveva già emessa. Felice per la sua prossima scarcerazione, ennesima vergogna per il nostro esecutivo“.

Questo risultato si deve innanzitutto alla tenacia e alla determinazione della famiglia – affermano Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni – e di tutti coloro che invece di stare in silenzio si sono battuti e continueranno a farlo per i diritti di Ilaria e di tutti noi. Siamo felici e ancora più convinti della nostra scelta di candidare Ilaria nelle nostre liste“.

Ora dopo questa prima vittoria, così importante per lei e tutti noi, vogliamo riportarla in Italia e poi a Bruxelles come Parlamentare europea perché la questione del rispetto dei diritti in Europa diventi una questione pienamente politica“, concludono.

Ricordiamo che Potere al Popolo, assente alle elezioni europee per l’impossibilità di trovare un accordo politico serio con altre liste, ha deciso di riservare ad Ilaria i suoi voti, proprio per rendere possibile la sua liberazione totale, grazie all’immunità parlamentare.

C’è da dire che la “politicizzazione” della sua vicenda, al contrario di quanto blaterava Antonio Tajani, ha in definitiva favorito la sua scarcerazione, mostrando un paese intero al suo fianco, mentre il governo Meloni bofonchiava.

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4 Commenti


  • Giovanni

    Creiamo un fondo di solidarieta’ per sostenere la faglia di Ilaria a sostenere le pesanti spese procedurali??


  • Andrea Vannini

    La concessione dei domiciliari è una buona notizia. Sostenere che sia il frutto di una candidatura o addirittura di una indicazione di voto è, per usare un eufemismo, una forzatura assai opinabile.


  • Pasquale

    Intanto esce dal carcere. Ora tocca a tutti coloro che hanno deciso di rimanere umani.


  • Mirella lo Iacono

    la gara a ricercare chiassosamente se la concessione degli arresti domiciliari sia stata frutto della candidatura e della scelta programmata di politicizzare tutta la vicenda della carcerazione, oppure l’esito, in tutto o in parte, di un silenzioso lavoro diplomatico del Governo, non dovrebbe appassionare più di tanto. l’unica cosa che adesso conta è che si sia fatto un importante passo avanti e non tanto salire sul podio del più ‘meritevole’. Qualora poi iĺ Governo si fosse dato maggiormente da fare, rispetto alla posizione attendista assunta inizialmente, riconoscerlo non vorrebbe dire ‘colludere’ o contribuire a potenziarne la popolarità.

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