Continuano le polemiche in Ungheria per il progetto del governo di destra di mettere di nuovo mano alla Costituzione. Un piccolo gruppo di dimostranti ha fatto irruzione oggi nel cortile del quartier generale della Fidesz, il partito di maggioranza guidato dal primo ministro Viktor Orban.
“Io sono qui perché Viktor Orban sta costruendo un sistema d’oppressione”, ha affermato Milan Rosza, uno dei dimostranti. “L’emendamento proposto – ha aggiunto – restringe il diritto delle famiglie, degli studenti universitari, degli homeless, delle chiese, di tutti gli ungheresi. Starò qui finché non verranno cancellati gli emendamenti”. Ieri il Consiglio d’Europa ha chiesto all’amministrazione Orban di rimandare il voto sull’emendamento, attendendo che venga valutato da una commissione internazionale indipendente.
Mentre scriviamo sono ancora davanti alla sede del partito Fidesz di Orban i manifestanti che protestano contro gli emendamenti alla Costituzione, e dicono di volere rimanere sul posto, dove intendono pernottare, finchè il governo non ritiri gli emendamenti che rischiano di limitare ulteriormente i diritti civili in Ungheria. Uno di loro, un giovane sui vent’anni, e’ stato fermato dalla polizia e multato per disturbo dell’ordine pubblico e resistenza a pubblico ufficiale. Intanto, nella stessa strada della capitale ungherese, sono arrivate circa 100 persone, per una contro-manifestazione, che stanno aggredendo verbalmente i manifestanti, chiamandoli ‘traditori’ e ‘comunisti’.
La polizia con forze ingenti tiene separati i due gruppi. I manifestanti rivendicano con cartelli scritti ‘Democrazia! Stato di diritto! Costituzione democratica!’ Una parte dei dimostranti è stata chiusa nel cortile, altri si sono arrampicati sul cancello. Attualmente ci sono circa 200 persone davanti alla sede. Secondo un vicepresidente del partito di governo, Lajos Kosa, la manifestazione di protesta è stata organizzata dalla ‘guardia di Bajnai’, mentre il leader del movimento Insieme 2014 smentisce che i manifestanti che hanno preso l’iniziativa oggi facciano parte del movimento.
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