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Caserta. Connettere le lotte e alimentare i conflitti in Terra di Lavoro

 

Domenica 29 gennaio, nella sede della Rete dei Comunisti di Caserta, si è tenuta un’assemblea che ha visto partecipare numerose esperienze di lotta che agiscono sul territorio provinciale. L’incontro è stato stimolato grazie a precedenti assemblee che avevano portato allo scoperto l’esigenza condivisa di creare ambiti di confronto e di incontro sul nostro territorio.

Numerose le esperienze e i percorsi intervenuti nella discussione: dai collettivi studenteschi di Caserta e provincia, agli spazi liberati, dai centri sociali alle esperienze di autogestione degli spazi urbani, ai sindacati di base e conflittuali, da collettivi e singoli compagni che attraversano i territori e i luoghi dello sfruttamento quotidianamente.

Cifra comune nei tanti interventi che si sono succeduti è stata l’esigenza di un tentativo collettivo per mettere in connessione le lotte che sul nostro territorio molte volte non riescono a trovare solidarietà e canali che possano generalizzarle e renderle più forti, nonostante che, anche sul nostro territorio, nascano e si sviluppino cicli di lotta di grande importanza per l’avanzamento dei settori di classe, esempi, tra i tanti, ne sono gli ultimi cicli di lotte studentesche che hanno visto scendere in strada a Caserta oltre quindicimila studenti di tutta la provincia, portando all’occupazione di numerosi istituti contro la bancarotta del sistema scuola casertano. O, ad esempio, come per le lotte che si sono avute nel settore della logistica nell’interporto di Carinaro, o come quelle contro la discarica ExPozzi e per la bonifica nell’agro caleno.

Una sfida di certo non semplice e un terreno di confronto scivoloso, consapevolezza espressa piu’ volte durante la discussione, soprattutto per le diverse storie delle esperienze che si sono messe a confronto.

Proprio questa consapevolezza che è emersa ha fatto in modo che, al di la di suggestioni facilistiche, ci si mettesse al lavoro per evitare una semplice sommatoria di esperienze e organizzazioni presenti sul territorio, si evitassero sintesi semplicistiche e che anzi, si ponesse l’accento sulla linfa vitale di futuri percorsi condivisi e cioè l’incontro e la contaminazione su e tra i percorsi reali di lotta che sul nostro territorio vivono: una coalizione tra i conflitti e non una sommatoria di ceto politico.

La discussione ha inoltre portato allo scoperto innumerevoli spunti di confronto sull’attuale fase politica e sociale, sulla composizione attuale di classe e sulle sfide per il futuro prossimo. Una sfida, come si diceva poc’anzi, di certo difficile e piena di ostacoli, ma che, dove possibile, agisse il tentativo di sciogliere le differenze nella materialità dei conflitti e dei percorsi di lotta. Una sfida, in definitiva, che non si produca affannosamente in tentativi di ricomposizione astratti e meramente ideologici, piuttosto un laboratorio che possa stimolare confronto collettivo ma soprattutto connessione delle esperienze reali di lotta presenti sul nostro territorio.

L’assemblea si è conclusa con l’esigenza di mettere da subito a verifica gli stimoli che si sono palesati, a cominciare dalla partecipazione collettiva e militante alle iniziative di lotta contro il paventato sgombero del Laboratorio Millepiani di Caserta, a partire dall’assemblea cittadina che si terrà a Caserta il 2 febbraio. Un primo appuntamento territoriale per costruire il percorso di mobilitazione verso e oltre il corteo nazionale del 25 marzo a Roma, data a cui approderemo con una serie di iniziative dislocate su tutto il territorio provinciale.

Le compagne e i compagni riuniti in assemblea a Caserta il 29/1/2017

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