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Napoli. La “Zona di Esperienze Ribelli“

Una mattina di sei anni fa mi svegliai alle cinque del mattino insieme ad Alessandro e Raffaele per raggiungere da Quarto i nostri compagni di scuola e di Università per occupare uno spazio tutto nostro, che rispondesse alle esigenze della nostra generazione: la generazione zero.

Dal 2008 avevamo conosciuto una dimensione davvero affascinante : l’Onda e i movimenti di massa.

L’Onda è stato un processo che ha visto ogni nostro singolo sforzo teso al cambiamento del mondo della formazione, ma non solo…

I ragionamenti che venivano fatti nelle assemblee di istituto come in quelle di Ateneo erano molto settati sulla questione generazionale con cui, di lì a poco, avremo fatto i conti.

La precarietà esistenziale, quindi l’incertezza di un lavoro fisso e di un reddito continuativo, di un tetto sopra la testa e delle cure sanitarie sempre meno accessibili, ci diede la giusta motivazione a trovare una soluzione collettiva per affrontare il futuro.

Il 17 Gennaio 2011, subito dopo la partecipatissima manifestazione di Piazza del Popolo del 14 dicembre 2010 che contestava ormai uno sfiduciatissimo parlamento a guida berlusconiana, decidemmo di aprire una nuova strada che parlasse alla nostra città di reddito universale di base garantito, di precarietà e di “diffusione dei saperi”.

Certo, sei anni ti cambiano! Basti pensare che solo l’anno dopo occupammo insieme ad altri il primo palazzo a scopo abitativo: con questo atto già iniziavamo a comprendere che in maniera graduale le nostre scelte sarebbero state influenzate anche dalle nostre esigenze primarie.

Più crescevamo più ci rendevamo conto che ciò di cui parlavamo solo quattro anni prima nelle nostre scuole e nelle nostre università erano dei desideri da esaudire e delle lotte da praticare.

Noi e non solo noi abbiamo bisogno di una casa, noi e non solo noi abbiamo bisogno di un reddito continuativo, noi e non solo noi abbiamo diritto ad una vita degna di essere vissuta.

Essere quanto più inclusivi possibile con tutti e tutte nei processi decisionali, fare in modo da estendere i benefici delle lotte attraverso meccanismi chiari a quante più persone coinvolte possibile, porre le questioni più spinose per il movimento sempre su un piano pubblico, schietto, franco

In questo solco abbiamo sempre modellato il nostro modo di fare politica “dal basso”.

Personalmente questo “stile di fare le cose” ha insegnato tanto e per questo so che devo molto a questi sei anni trascorsi con le tante persone che hanno attraversato il nostro collettivo fatto di sogni, carne e ossa.

Non mi soffermerò ancora su ciò che nel nostro piccolo abbiamo potuto fare per chi abbiamo incontrato lungo questa strada intrapresa ormai sei anni fai, ma, mentre scrivo, mi rendo conto che ormai “La strada nuova” che abbiamo aperto nuova più non è.

E’ un percorso ormai tracciato.

Lungo il solco, che non solo noi abbiamo scavato, sono nati tanti nuovi ragionamenti e tante nuove domande da cui dobbiamo necessariamente ripartire.

– Come porsi in un processo complessivo di radicalizzazione della democrazia?

– Come possono decidere sul proprio futuro e quello della propria città le persone ai margini della nostra società (che sono la maggioranza)?

– Come reinventarsi uno stile nel fare politica che intercetti chi oggi è immerso nel mondo della precarietà per organizzarsi insieme e combattere la precarietà stessa?

– Come prendersi “cura” dei percorsi politici intrapresi?

Da queste ed altri interrogativi dobbiamo ripartire con decisione.

Il ciclo delle lotte partito nel 2008 si è indiscutibilmente concluso.

Nostro dovere è ripartire con un nuovo corso che sappia far tesoro dell’esperienze pregresse e possa finalmente riattivare la coscienza di tutti noi che affoghiamo tra scadenze e stress mentre quotidianamente “camminiamo sul filo di un rasoio”.

Lunga vita ai ribelli! Lunga vita alla Zona di esperienze ribelli!

Che Zero81 possa essere sempre luogo attraversato da tutti coloro che hanno esigenza di cambiare se stessi, la propria città e il mondo.

PS: Vi invitiamo a festeggiare con noi in ritardo Venerdì 20 gennaio dalle ore 21.00 presso Zero81 in Largo Banchi Nuovi, 10

 

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