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Roma. Semplici rapinatori? No, uno è un fascista assai noto

Sono stati arrestati dalla polizia sul litorale nord di Roma i due rapinatori che ieri durante la rapina all’ufficio postale di via Val Pellice avevano dato vita ad uno scontro a fuoco. I due si erano rifugiati in una villa a Fregene risultata di proprietà di uno degli arrestati.  E non si tratta di un neofita della malavita ma di Claudio Ragno 54 anni ex militante del gruppo neofascista dei Nar e di Giordano Grilli di 30 anni, incensurato e troppo giovane dunque per avere un passato negli anni neri. Claudio Ragno è un “veterano”, infatti  fu autore di una delle rapine che passò alla storia perché fruttò ben due miliardi di lire alla posta di viale Mazzini, a Roma nel 1988.  Sei anni dopo, del ’94 il fascista fu bloccato dalla polizia mentre stava per assaltare la Banca Popolare di Rieti di viale Libia assieme a Massimo Rampelli, anche lui ex militante dei Nar privo di un braccio che, per non farsi riconoscere, indossava una giacca con una protesi. Ragno  infine è tra i quattro rapinatori arrestati per il colpo all’Unicredit di piazza di Spagna avvenuto il 19 dicembre 2011.

 

Ragno  nell’ ottobre del 1980 fu fermato dalla Polstrada di Treviso su un’ auto che era un arsenale: sette pistole, tre bombe a mano, parrucche, baffi finti e un distintivo nazista. Ragno era molto legato a Elio Di Scala detto “Kapplerino”, un altro noto fascista romano rimasto ucciso, sempre nel 94, durante una sparatoria alla Banca Commerciale di via Colli Portuensi dove morì una guardia giurata. Alcuni giornali riferiscono che sia Ragno che Grilli compaiono in una intercettazione telefonica dell’inchiesta Mafia Capitale come figura legate al fascista Massimo Carminati. Al momento questa notizia non risulta anche se c’è la possibilità che Giordano Grilli venga scambiato con un altro ex fascista impelagato nel traffico di droga: Roberto Grilli. Nel settembre del 2011 Roberto Grilli, 51 anni, viene fermato al largo di Alghero con 503 chili di cocaina a bordo della sua barca a vela “Kololo II”. Grilli comincia a raccontare ai magistrati – ma anche in un alcune interviste ai giornali –  il “sistema Carminati” e a scoperchiare la pentola del malaffare, dei mille traffici illeciti della connection Mafia Capoitale che vede legati fascisti, ambienti della malavita, ambienti politici e amministrativi comunali assai trasversali. Grilli collabora e viene ritenuto la “gola profonda” che chiarisce ruolo, struttura, affari dell’organizzazione e dei vari componenti dell’estrema destra dentro la rete di Mafia Capitale.

L’ennesimo arresto di Ragno per una rapina, conferma quegli stretti legami tra fascisti e criminalità organizzata che anno dopo anno, sembra continuare a sfuggire alle autorità investigative.

 

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