I vertici dell’Olivetti in dismissione sono diventati nel tempo “la tessera numero 1 del Pd” e ministro nel governo Monti, dopo aver raccolto emolumenti, società, quasi privatizzato le Poste e buona parte della sanità. Per Carlo De Benedetti, padrone di Repubblica, e Corrado Passera (desaparecido dopo aver provato il tuffo in politica), più altri dirigenti della società che aveva raggiuno (prima del loro arrivo) le vette dell’informatica globale, è ststa chiesta la condanna a sei anni e sette mesi, tre invece per Corrado Passera (entro i limiti della sospensione condizionale della pena, dunque; insomma, non dovrebbe vedere il carcere in ogni caso). Sei anni e quattro mesi per Franco De Benedetti, mentre Roberto Colaninno se l’è cavata, vista la richiesta di assoluzione formulata dai pm Laura Longo e Francesca Traverso, al termine del processo in corso a Ivrea.
I fatti risalgono agli anni ’80 e ’90, quando negli stabilimenti del gruppo si usava talco all’amianto anche dopo che ne era stata stabilita scientificamente la responsabilità nel causare mesotelioma e altre tipologie di tumore.
La sentenza dovrebbe arrivare tra circa un mese.
Ma non c’è bisogno di sapere molto altro per capire di che stoffa siano fatti i “nostri” capitani d’industria e manager che “tutto il mondo ci invidia”…
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