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Sconto di pena per il fascista assassino di Ciro Esposito

Come sempre, lo sconto per i fascisti è un’abitudine.

La Corte d’Appello di Roma ha ridotto da 26 a 16 anni la condanna per fascista Daniele De Santis, autore dell’omicidio del tifoso napoletano di Scampia, Ciro Esposito.

Esposito era stato gravemente ferito il 3 maggio 2014, prima della finale di Coppa Italia Fiorentina-Napoli, ed è morto dopo 53 giorni di agonia al policlinico Gemelli di Roma.

L’incredibile riduzione di pena – stiamo parlando di un omicidio volontario, eseguito con una pistola – sembra dovuta al fatto che i giudici hanno assolto De Santis dall’accusa di rissa, escludendo l’aggravante dei futili motivi e la recidiva. Come se fare un agguato a tifosi di una squadra di calcio, peraltro in una partita in cui la “squadra del cuore” dell’assassino neanche partecipava, sia da considerare un gesto di un qualche “valore sociale”.

Il magistrato dell’accusa, ossia il procuratore generale di Roma, Vincenzo Saveriano, aveva del resto aperto la via dello sconto di pena chiedendo una condanna a soli 20 anni.

Addirittura insoddisfatto l’avvocato del fascista omicida, ben noto alle cronache romane: “La nostra è una soddisfazione parziale – ha dichiarato Tommaso Politi – la nostra tesi è quella della legittima difesa e per questo faremo ricorso in Cassazione”.

Scioccato invece il legale della famiglia Esposito, l’avvocato Angelo Pisani: “Incredibile… 10 anni di sconto per chi uccide un ragazzo. È tutto assurdo anche se, in ogni caso, ha retto l’impostazione della sentenza di primo grado”.

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