I Delivery Strike Raiders prendono parola e passano all’azione contro la precarietà e lo sfruttamento APPlicati alla gente in carne ed ossa.
La Deliverance Strike Mass – 15 Luglio rappresenta per noi lavoratori di Deliveroo Strike Raiders soltanto il primo passo nel lungo e accidentato percorso verso l’affermazione dei nostri diritti.
Per la prima volta, noi lavoratori di #Deliveroo abbiamo potuto pedalare fianco a fianco, raccontando ai ristoratori, agli utenti del servizio e ai giornali quanto pesa sulla nostra quotidianità il ricatto della partita iva, la prospettiva del pagamento a consegna, la presunta collaborazione autonoma indicata dal contratto, l’assenza di una chiara copertura assicurativa, l’assegnazione dei turni secondo un algoritmo, la logica del ranking, la gamification del lavoro…
Per la prima volta, facchini in bicicletta di due città italiane differenti, come Milano e Torino, hanno avuto l’occasione di incontrarsi e di protestare insieme per le loro condizioni di lavoro.
Per la prima volta abbiamo potuto verificare tutta la solidarietà dei fattorini di altre aziende nel delivery food: lavoratori di #Foodora, di #Glovo, di #JustEat e di #UberEats hanno pedalato con noi, nella stessa direzione.
Per la prima volta abbiamo potuto toccare l’entusiasmo della città, abbiamo capito che stando insieme avremmo potuto cambiare le cose.
La presenza di tante persone che sono venute ad ascoltare solidali le nostre ragioni e ci hanno dimostrato che dietro la solitudine e l’atomizzazione del rider, azionato da un’app come da un telecomando, c’è la possibilità di costruire momenti di aggregazione, di mobilitazione e di rivendicazione politica.
Quello che abbiamo fatto l’altro giorno ci è servito e non abbiamo alcuna intenzione di smettere.
Vogliamo ringraziare ad uno ad uno tutti coloro che erano presenti in Piazza 24 Maggio.
E vogliamo ringraziare chi per primo ci è stato vicino nell’organizzazione di questa iniziativa, la rete di lavoratori precari, studenti e migranti di Deliverance Milano, che per primi ci hanno aiutato ad immaginare e poi a realizzare la strike mass: sono stati i nostri primi compagni di lotta e nostri complici.
Intanto abbiamo rallentato l’incubo del passaggio al #cottimo che prima di sabato era dato per certo: l’introduzione del pagamento a consegna si ventilava addirittura entro settembre, tra i rumors negli uffici in via Ettore Ponti, benché ne possa dire l’amministratore delegato di Deliveroo Italia, Matteo Sarzana, davanti ai microfoni.
A proposito di “sarzanate”.
Un paio di chiarimenti andrebbero fatti su quanto dichiarato dal nostro “capoccia”.
Prima di tutto ci spiace apprendere dai giornali che la società sia disponibile a interloquire con i sindacati, prima di parlare con i lavoratori stessi, anche perché già nei mesi scorsi, avevamo avuto modo di lamentarci e di far notare singolarmente e a piccoli gruppi, le criticità legate alla nostra condizione e di sollevare le problematiche sul nostro lavoro, in più contatti con l’azienda.
Deliveroo Italia ha risposto con un test che chiedeva cosa ne pensavo sul cambio di modello retributivo, attraverso il pagamento a consegna, senza rispondere sulla questione del modello contrattuale o dell’assicurazione, che sui giornali si dice a copertura totale, ma che in realtà viene valutata “caso per caso” a detta della stessa azienda. Avremo modo di tornare in futuro su questo punto, che ci sembra centrale in termini di tutela e in materia di diritto dei lavoratori, per la costruzione di una piattaforma comune.
A questo punto, rimasti inascoltati abbiamo preso contatto con i ragazzi di Deliverance Milano, che abbiamo incontrato nelle strade, mentre facevano controinformazione ai rider, offrendo loro supporto politico, legale e il loro sostegno solidale. Non è un caso che il nostro incontro e sodalizio sia avvenuto proprio in quelle stesse strade in cui lavoriamo. Loro ci hanno aiutato a dare voce alla nostra indignazione con la protesta di sabato e a costruirci la prospettiva collettiva comune di cui avevamo bisogno. Un incontro fortunato e non casuale.
Non avendo nemmeno il diritto di scioperare, abbiamo deciso di “non metterci a disposizione”. Molti altri lavoratori che non erano presenti in piazza hanno fatto lo stesso, decidendo di non lavorare sabato, a loro spese (e noi ringraziamo anche loro per averlo fatto, aspettando di vederli con noi in strada la prossima occasione). Questo fatto ha creato non pochi problemi al servizio di consegna.
Se Deliveroo Italia sostiene che il 93% dei suoi lavoratori è soddisfatto, perché hanno risposto ad un loro #questionario “anonimo”, noi rispondiamo che il 93% dei lavoratori non è stupido, visto che quando scarichiamo l’applicazione per l’assegnazione delle consegne la policy aziendale del trattamento dei dati, non tutela di certo la nostra privacy, ma al contrario ne permette il monitoraggio eterodiretto.
Se Matteo Sarzana dice Deliveroo Strike Raiders non rappresenta tutti i rider della flotta, noi gli rispondiamo che siamo sicuramente più rappresentativi di quanto non li rappresenti la stessa azienda, visto e considerato che siamo lavoratori e conosciamo bene, molto meglio di lui, cosa significa girare per strada, sotto la pioggia, nel traffico, cercando di completare una consegna.
Sappiamo molto meglio di lui cosa voglia dire ricevere una consegna che ci sposta da una zona all’altra con 5 km di distanza da coprire, magari a fine servizio, oltre l’orario del nostro turno, senza percepire un bonus con differenziale per il chilometraggio extra.
Sappiamo molto meglio di lui, cosa voglia dire scontrarsi contro un tasso di disoccupazione troppo elevato per le nostre tasche e un mercato del lavoro con sempre minori tutele e garanzie, nella più totale assenza di #welfare, per salari sempre più bassi, sotto l’egida della nuove forme di precarizzazione, ad ingrassare l’economia dei “lavoretti”, come li chiamate voi che speculate sulla nostra pelle perché per noi è lavoro e va pagato.
Se l’azienda è disponibile a parlare con noi, noi siamo disponibili a parlare con l’azienda, perché abbiamo una lista di cose da chiedere che va dal bonus pioggia, alla copertura assicurativa, all’applicazione di un #contrattonazionaledicategoria.
Il 15 luglio è stato solo l’inizio.
Deliveroo Strike Raiders
I lavoratori di Deliverance Milano
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