Dopo Roma e Milano anche Torino oggi ha risposto al grido del popolo palestinese contro la provocazione di Trump e Netanyahu.
Un corteo grande, combattivo, determinato, lanciato dalla Comunità Palestinese e dalla Comunità Musulmana, ha attraversato Torino in un gelido pomeriggio di dicembre. In pochi giorni anche nel capoluogo piemontese si è messo in piedi un momento di mobilitazione, vista l’importanza del passaggio storico che stiamo vivendo e la necessità di scendere in piazza a gridare contro Trump e contro Israele, e contro la folle escalation di questi giorni.
La decisione unilaterale del presidente americano di trasferire la sede diplomatica da Tel Aviv a Gerusalemme si inserisce in una dinamica internazionale che abbiamo descritto in questi giorni sulle nostre pagine, ed è prodotta più dalla debolezza che da una posizione di forza. Ma di certo per questo non saranno minori le conseguenze, come purtroppo le cronache dal Medio Oriente già riportano.
Ecco perchè diverse centinaia di palestinesi e di arabi, individualmente o nelle loro associazioni, insieme a non tantissimi italiani, hanno attraversato le strade della città, da Porta Nuova a Piazza Castello, per ricordare la profondità di una ferità storica e politica che brucia ancora, e la necessità di sconfiggere il progetto Sionista, a partire dalle campagne per il boicottaggio di Israele e dalla ripresa di una iniziativa politica internazionalista.
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