Oggi vorremmo porre sotto l’attenzione di tutti un fatto a nostro avviso gravissimo, che conferma il valore politico di tutte le nostre contestazioni alla riforma della Buona Scuola.
In un istituto superiore senigalliese, durante la convocazione informale (su volere del preside) del comitato studentesco è successo un fatto che non lasceremo passare inosservato.
Dopo aver chiesto agli studenti informazioni in merito al corteo indetto dal nostro collettivo per venerdì 23 febbraio per protestare contro l’alternanza scuola/lavoro, il suddetto preside ha chiesto per quale motivo prima di questo corteo non c’è stato un confronto sul tema da parte di entrambe le parti quando il preside stesso spesso non è disponibile per avere un dialogo con gli studenti. Dopo aver chiesto le motivazioni che spingono i ragazzi a manifestare in un CORTEO, a detta del preside “IDIOTA”, non ha lasciato a nessuno dei presenti uno spazio di confronto per chiarire le proprie argomentazioni e anzi, ha iniziato uno sproloquio sull’alternanza scuola lavoro a detta di molti poco lineare e poco comprensibile, in cui cercava di confutare i dati sulle ore di impiego degli studenti forte solo del suo ruolo di preside.
E qui si manifesta il suo ABUSO DI POTERE, perché anziché spingere i ragazzi in un confronto alla pari, rivolge loro informazioni false e volte a scoraggiare gli studenti alla partecipazione al corteo, negando loro il diritto di esprimersi e di far valere le proprie idee!
E se questo di per sé è già gravissimo, quello che vi stiamo per raccontare lo è ancora di più. Il preside infatti ha messo in discussione il diritto degli studenti di manifestare e scioperare con la seguente affermazione: ha cercato di intimare agli studenti di non prendere parte al corteo perché lui stesso AVREBBE PRESO PROVVEDIMENTI SANZIONATORI in merito a chi quel giorno sarà assente a scuola; ha infatti detto che chi quel giorno non avesse portato un certificato medico che attesta un malattia per cui lo studente è impossibilitato a partecipare alle lezioni avrebbe avuto un assenza ingiustificata che va ad influire sul voto di condotta finale ed ha in oltre fatto allusioni ad altri provvedimenti più drastici come un ulteriore abbassamento del voto di condotta.
In questo modo, non solo ha convinto i ragazzi che lui ha il potere di prendere un provvedimento che spetta di diritto al collegio docenti, ma HA ANCHE MESSO IN DISCUSSIONE IL DIRITTO SACROSANTO DEGLI STUDENTI DI PORTARE LA LORO VOCE IN CITTA’.
Inoltre, il preside avrebbe cercato di giustificare in tutti i modi l’alternanza scuola lavoro, dicendo che nel suo istituto le dinamiche con cui questa viene messa in pratica sono monitorate di continuo da chi di dovere, lasciando intendere agli studenti di farsi da parte e di non immettersi in pratiche non di loro competenza.
Noi vorremmo dire a QUESTO PRESIDE, che anche se non è d’accordo con quello che facciamo per abolire l’alternanza scuola lavoro, NON POTRA’ MAI IMPEDIRCI DI MANIFESTARE perché è un nostro diritto che faremo valere sempre, come è anche scritto nello statuto degli studenti. Il preside deve anche e soprattutto capire che non può permettersi di tenerci fuori da delle dinamiche che ci riguardano strettamente, di cui purtroppo siamo i veri protagonisti e che abbiamo di fatto il diritto di dire la nostra per tutto quello che riguarda la scuola.
Ci vediamo tutti alle venerdì 23 alle 8.30 nel parcheggio dell’alberghiero di Senigallia, per manifestare insieme e soprattutto per dimostrare a questa persona che le sue minacce e le intimidazioni per noi non hanno nessun valore, che stiamo costruendo un percorso formativo e condiviso, insieme, uniti nelle lotte. Statece!
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