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I lavoratori USB della Ricerca in piazza giovedì 22

Quale ricerca vogliamo, come lavoratori e come cittadini? È questa la domanda a cui USB PI Ricerca ha cercato di rispondere da anni. E la risposta è sempre stata controcorrente rispetto a tutte le altre.

Per alcuni sindacati e per quasi tutti i politici, la ricerca doveva essere sempre più privatizzata e a costo zero. Per noi, invece, è sempre stata costosa e, essendo al servizio della collettività, il costo deve essere sostenuto dalla fiscalità generale!

Per alcuni (pochi ma molto potenti ed ammanicati con i vecchi governi) la ricerca doveva essere unita alla scuola in una ‘filiera’ da svendere al privato. Per noi, deve avere un comparto di contrattazione specifico per annullare gli abissi che ci separano dal resto del mondo.

Per tutti (a parole), dovrebbe avere strumenti salariali flessibili come i fondi accessori, in aggiunta a salari, invece, stabili e certi. Solo noi ci siamo opposti ai lacci e lacciuoli che sono stati inseriti anche nell’ultimo rinnovo contrattuale.

Infine, per la politica la ricerca è anche un “poltronificio” da usare per ‘legittimare’ scientificamente le proprie decisioni, in un saldo quanto perverso rapporto con la cogestione clientelare del sindacato collaborazionista. Per noi dovrebbe essere solo messa in grado di lavorare liberamente, secondo delle linee di indirizzo prioritarie dei decisori, ma nei modi e con gli strumenti che meglio ritiene la comunità tecnico-scientifica, e per far ciò non può essere ostaggio di un ministro, ma deve potersi basare sulla discussione collegiale di un intero esecutivo, ‘competente’ anche nella nomina dei vertici.

In questi anni, USB ha costretto tutti a confrontarsi con queste idee. Abbiamo costretto governi ad aumentare i fondi per alcuni Enti, deprecarizzandoli, ma abbiamo anche fatto crescere contraddizioni ed incertezze nei decisori, impedendo agenzializzazioni di massa e svilimento di Enti di Ricerca.

Ora, in quello che non sarà mai un rituale, siamo costretti a ritornare in piazza, tra la gente, per difendere questa idea di ricerca pubblica a favore di una committenza sociale che è composta da noi stessi, lavoratori e cittadini. Una committenza che continua a perdere, a vantaggio di pochi privati, proprietà intellettuale e benefici. Una committenza sociale che, come sindacato, non possiamo dimenticare, anche tutelando il nostro lavoro e la qualità della nostra vita lavorativa.

Per questo il 22 novembre saremo davanti alla Camera in piena discussione della legge di bilancio.

Perché per noi la Ricerca Pubblica vale e va difesa sempre!

PER UN COMPARTO DI CONTRATTAZIONE RICERCA-UNIVERSITA’ COME STRUMENTI DI SVILUPPO!

PER UN AUMENTO DEI FONDI STRUTTURALI CHE LIBERI LA RICERCA DAL RICATTO DEL PRIVATO!

PER UNA GOVERNANCE CHE VEDA TUTTO IL GOVERNO COINVOLTO IN UN VERO PIANO NAZIONALE!

PER IL COMPLETAMENTO DELLE STABILIZZAZIONI, E FONDI ACCESSORI AUMENTATI CON LE ASSUNZIONI!

PER UNA RICERCA PUBBLICA, SENZA BARONATI, LIBERA DALLA POLITICA!

Manifestazione dei lavoratori della ricerca

GIOVEDI’ 22 NOVEMBRE 2018 h 10.00 PIAZZA MONTECITORIO, ROMA

Proposte USB di emendamenti alla Legge di Bilancio con riferimento all’art. 34: Norme di natura generale

Costituzione del comparto università e ricerca

1. Allo scopo di rispettare la raccomandazione europea 2005/251/CE , affinché si possano costruire le condizioni per un corretto mercato del lavoro dei ricercatori europei, a partire dal triennio di contrattazione 2019-2021 si costituisce il ‘Comparto dell’Università e della Ricerca Pubblica’ a cui afferisce il personale dipendente degli Enti individuati dall’articolo 1 del DLGS 218/2016, il personale di ricerca di ANPAL, INAPP e ISIN nonché il personale  contrattualizzato delle Università.

Aumento del fondo accessorio

2. Agli Enti Pubblici di Ricerca di cui al presente articolo non si applica l’articolo 23 comma 2 del Dlgs 75/2017 durante l’attuazione dei Piani Triennali di Assunzioni che prevedono dei processi di stabilizzazione del personale precario. La misura si applica al triennio 2018-2020.

Organizzazione della governance della Ricerca Pubblica presso il Ministero della Semplificazione e Pubblica Amministrazione

3. Il Governo per ottemperare alla completa applicazione della raccomandazione europea 2005/251/ coordina nella sua collegialità la ricerca degli Enti di cui al comma 1 del Dlgs 218/2016. A questo scopo all’articolo 1 del Dlgs  218/2018 dopo il comma 2 viene aggiunto il comma 2 bis «E’ istituito presso la Presidenza del Consiglio il Dipartimento per il Coordinamento degli Enti di Ricerca Pubblica presso il Governo. Il dipartimento, nell’ambito del Consiglio dei Ministri e permanendo le vigenti vigilanze ministeriali, ha il compito di coordinare tutte le iniziative atte al rilancio degli Enti».

Chiarimenti sull’articolo 20 del DLGS 75/2017


4. All’articolo 20, comma 9, del decreto legislativo 25 maggio 2017, n. 75, il quarto periodo è riformulato come segue: «Per i predetti Enti Pubblici di Ricerca il comma 2 si applica anche ai titolari di assegni di ricerca svolti presso gli Enti di Ricerca, le Università o Istituzioni Pubbliche di ricerca, in possesso dei requisiti ivi previsti».

Norme di carattere economico.

Aumento fondo Ordinario enti vigilati dal MIUR


1. Il fondo ordinario degli EPR vigilati dal MIUR viene incrementato a 2 mld di euro.

Aumento fondo ordinario per gli Enti “non MIUR”


2. Analogamente all’aumento del fondo ordinario per gli enti vigilari dal MIUR, i rispettivi Ministeri vigilanti incrementano i finanziamenti di ENEA, ISS, ISTAT, CREA, INAPP ed ISPRA a partire dal fondo di cui all’articolo 34 della presente legge per una spesa complessiva di 50 mln di euro.
Copertura degli aumenti contrattuali all’interno del fondo generale “Rinnovo contrattuale”


3. Per gli Enti di cui all’art. 1 del D.Lgs 218/2016 si procede alla copertura dell’aumento contrattuale di cui all’articolo 34 della presente legge con quota parte del fondo definito al comma 1 dell’articolo 34 stesso
Accesso al credito di imposta ricerca e sviluppo (art. 13)

4. Gli Enti di ricerca indicati nel DLGS 218/2016 accedono al fondo di cui all’articolo 13 della presente legge. Il Ministero dell’Economia, sentito il Ministero della Semplificazione e Funzione Pubblica, emette un decreto applicativo entro e non oltre il 28 febbraio 2019.

Detassazione nuovi assunti

5. Applicazione odg. 9.00924-A_067

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