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Il nostro saluto a Vincenzo, che non c’è più

Alle cinque della sera… Il nostro piccolo matador ha smesso di combattere nell’arena della vita.

Vincenzo Di Benedetto non c’è più. Figlio del popolo comunista di Nuova Ostia, ora nota per tutt’altre e meno onorevoli ragioni. Figlio degli anni ’70, con tutte le loro contraddizioni, non se n’era negata neanche una. Dall’eroina alla lotta armata e ritorno.

Attore di se stesso, senza alcuna recitazione, nel film più vero che sia stato girato sull’inferno della tossicodipendenza, lo straordinario Amore tossico di Claudio Caligari.

Dato per morto e risorto così tante volte che ogni gatto avrebbe perso con lui la scommessa sulle vite a disposizione.

Risorto come fisioterapista accuratissimo, militante, compagno generoso e ostinato. A suo agio nello slang degli ultimi, tra cui era nato, e capace di addentrarsi nella lettura delle lezioni di Hyppolite sulla Fenomenologia di Hegel.

Un campione di quella generazione di figli del popolo che “studiava di notte” per combattere più efficacemente gli sfruttatori e fottere i loro sbirri.

Un abbraccio da tutti noi, che sappiamo quanto la terra ti sarà leggerissima.

 

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

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1 Commento


  • Francesca

    Ciao Enzetto,
    Ti ricordo ancora nel giardino delle medie che mi raccontavi del tuo prof di storia che vi aveva parlato della storia d america dalla parte degli indiani….per noi era stata una scoperta che ci ha forgiato la vita.
    Caro Enzetto ti ricordo sempre come una dolcissima persona leale,buona e sincera.un vero amico.davvero felice di aver avuto la fortuna di incontrarti in questa vita.

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