Si è svolta domenica a Bologna, al circolo Guernelli, la prima assemblea nazionale Italia-Catalunya.
L’assemblea è stata lanciata in seguito a una serie di incontri di dibattito e di azioni di solidarietà di piazza che abbiamo messo in piedi a Bologna, nel centro città e nella zona universitaria, da ottobre a questa parte, a seguito delle pesanti condanne comminate dall’Audiencia Nacional di Madrid agli esponenti istituzionali del movimento indipendentista catalano, rei di aver permesso la realizzazione del referendum dell’1 ottobre 2017.
Si sono susseguiti numerosissimi interventi. È stato fatto in apertura un esaustivo e qualificato inquadramento storico da parte di un giovane compagno catalano studente all’UniBo, al termine del quale ha portato il suo saluto Potere al Popolo, che ha espresso solidarietà ai compagni e alle compagne colpiti dalla repressione in Val Susa, tra cui Nicoletta Dosio.
Hanno partecipato inoltre un compagno della Sepc, il principale sindacato studentesco attivo nelle università catalane, e una compagna di Arran in collegamento da Barcellona, che ci ha dato un quadro delle recentissime evoluzioni sul piano delle mobilitazioni di piazza.
Sono intervenuti poi Noi Restiamo, Rete dei Comunisti e, sempre in collegamento, un giornalista di Contropiano, che si è soffermato sulla lettura distorta e parziale diffusa dai principali media nostrani sull’indipendentismo catalano, la quale ricalca la versione della sinistra moderata spagnola.
Infine, hanno contribuito al dibattito i compagni di Firenze del Collettivo Politico Scienze Politiche e del CPA, con utili suggestioni e proposte.
Pubblichiamo di seguito le conclusioni dell’assemblea, in versione italiana e catalana:
Oggi [domenica 17/11, ndr] è avvenuto il primo incontro dell’assemblea nazionale Italia-Catalunya. Il dibattito che si è venuto a creare è stato molto partecipato ed è stato arricchito e maggiormente qualificato grazie alla partecipazione a distanza anche di compagni che si trovano nei Paesi Catalani e che hanno portato una testimonianza diretta dal terreno di lotta del popolo catalano.
Abbiamo riaffermato il valore dell’internazionalismo come valore di lotta in cui tutti ci riconosciamo e che tutti portiamo avanti, come espressione di solidarietà ai popoli e al tempo stesso quale strumento per combattere direttamente il nemico che ci governa, in qualsiasi parte del mondo ci si trovi.
Ci siamo riuniti con la volontà di costruire una piattaforma comune che unisca i nostri intenti e sappia mettere in campo iniziative di agitazione e controinformazione. In questo momento di fermento di piazza in Catalogna e di violenta e sistematica repressione da parte dello stato spagnolo, si palesano le reali possibilità di rottura dello status quo che esprime il movimento indipendentista catalano, i cui principali protagonisti sono i settori popolari.
Facciamo la proposta di lanciare un appello al mondo degli artisti e degli intellettuali, affinché il mondo della cultura prenda una posizione chiara sulle ragioni del movimento indipendentista e contro la feroce repressione dello stato spagnolo, rispetto ad una narrazione mainstream che racconta di un movimento fortemente criminalizzato e le cui ragioni sono quelle della “secessione dei ricchi”.
Proponiamo inoltre una giornata di mobilitazione nazionale, da tutti i luoghi in cui siamo presenti, per il giorno 6 dicembre. In questa data la Spagna celebra la Costituzione Spagnola, per noi in quel giorno non c’è niente da festeggiare, ma rappresenta la cristallizzazione di un processo storico e la trasformazione di uno Stato che non ha mai rotto con il periodo franchista, ma che da quella dittatura è uscito con una metamorfosi delle istituzioni fasciste in senso formalmente “democratico”.
Seguendo il valore dell’internazionalismo, abbiamo collettivamente espresso solidarietà alle piazze in fermento dell’America Latina contro i tentativi di ingerenza degli Stati Uniti e in opposizione alla reazione neoliberista, militare e fascista. Ci riferiamo in particolare alle piazze cilene, che da settimane lottano contro il modello neoliberista imposto ferocemente da decenni e la criminale repressione di uno stato che non ha mai superato la dittatura di Pinochet, così come al recente colpo di stato in Bolivia, segnato da profondo razzismo nei confronti delle popolazioni indigene e dalla necessità di ribaltare le istanze progressiste portate avanti dal Movimento al Socialismo di Evo Morales.
Infine, l’assemblea ha dimostrato pieno appoggio nei confronti di Nicoletta Dosio e del movimento No Tav, colpiti dall’ennesima ondata repressiva che li condanna al carcere e contro la quale hanno dimostrato di non piegare la testa, ancora una volta.
Visca Catalunya lliure!
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Avui s’ha dut a terme la primera trobada de l’Assemblea Nacional Itàlia-Catalunya. El debat que s’ha creat ha comptat amb molta participació i s’ha enriquit gràcies a les intervencions a distància dels companys que es troben als Països Catalans i que han aportat el testimoni directes des del terreny de lluita del poble català.
Hem reafirmat el valor de l’internacionalisme com a valor de lluita en el qual tots ens reconeixem i portem endavant, com a expressió de solidaritat als pobles i al mateix temps com a instrument per combatre directament l’enemic que ens governa, a qualsevol part del món.
Ens hem reunit amb la voluntat de construir una plataforma comuna que uneixi els nostres intents i sigui capacitada a implementar iniciatives de mobilització i contrainformació. En aquest moment de moviment als carrers de Catalunya i de violenta i sistemàtica repressió per part de l’Estat espanyol, es posen de manifest les possibilitats reals de trencament de l’status quo que reivindica el moviment independentista català, protagonitzat pels sectors populars.
Fem la proposta de llançar una crida al món dels artistes i els intel·lectuals, amb la finalitat que el món de la cultura prengui una posició clara sobre les raons del moviment independentista i contra la repressió ferotge de l’Estat espanyol, en comparació amb una narració mainstream que ens parla d’un moviment fortament criminalitzat, i les raons del qual són les de la “secessió dels rics”.
Proposem, també, un dia de mobilització nacional, des de tots els llocs on som presents, el dia 6 de desembre. En aquesta data Espanya celebra la Constitució Espanyola, per a nosaltres aquell dia no hi ha res a celebrar, representa la consolidació d’un procés històric i la transformació d’un Estat que no ha trencat mai amb l’època franquista, però que d’aquella dictadura en va sortir amb una metamorfosi d’institucions feixistes en un sentit formalment “democràtic”.
Seguint el valor de l’internacionalisme, hem expressat col·lectivament solidaritat en les places de l’Amèrica Llatina contra els intents d’interferència dels Estats Units. I en oposició a la reacció neoliberalista, militar i feixista. Ens referim en particulars a les places xilenes, que fa setmanes que lluiten contra el model neoliberalista imposat ferotgement durant dècades i la criminal repressió d’un estat que no ha superat mai la dictadura de Pinochet, així com al recent cop d’Estat a Bolívia, marcat per un racisme profund envers els pobles indígenes i la necessitat d’enderrocar les demandes progressistes portades endavant per part del Moviment al Socialisme d’Evo Morales.
Finalment, l’assemblea ha mostrat el seu ple suport a Nicoletta Dosio i al moviment No Tav, afectats per l’enèsima onada repressiva que els condemna a presó i contra la qual han demostrat no amagar el cap, encara un altre cop.
Visca Catalunya lliure!
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