Dopo il triste e disperato gesto di uno studente e compagno di Solidaires Etudiant-e-s Lyon che lo scorso 8 novembre ha tentato di darsi fuoco a causa delle difficoltà finanziarie, il movimento studentesco francese – dalle organizzazioni sindacali ai collettivi studenteschi – si appresta ad una nuova fase di mobilitazione permanente, che si inserirà nel quadro dello sciopero generale del 5 dicembre contro la riforma delle pensioni voluta dal governo Macron.
I vari presidi di fronte ai CROUS, e le diverse azioni che si sono tenute in molte città della Francia, hanno visto la partecipazione di numerosi giovani, studenti e lavoratori precari, i quali denunciano una precarietà strutturale dell’intero sistema di istruzione superiore.
I crescenti tagli alle spese per l’istruzione e i servizi agli studenti, il processo di elitarizzazione delle università, la logica competitiva e produttivista del ParcorSup e della Loi ORE dimostrano la volontà politica del governo Macron di smantellare completamente uno dei pilastri dello Stato sociale francese.
Si tratta di una serie di riforme che ben evidenziano le trasformazioni in corso e le dinamiche in atto nell’istruzione superiore nell’Unione Europea dell’austerità, della competitività, dell’alta formazione di pochi contro una massa crescente di potenziali lavoratori sfruttabili e sottopagati.
Di fronte alla denuncia delle organizzazioni sindacali studentesche, la Ministra dell’Istruzione francese Frédérique Vidal ha stabilito la creazione di un numero verde al quale segnalare i casi di precarietà studentesca e di difficoltà economica e psicologica. Neanche il tempo di promettere delle briciole che diventa pubblica la notizia che il governo ha deciso di sopprimere 35 milioni di euro di fondi destinati al finanziamento della vita studentesca e delle borse di studio, denaro versato principalmente al CROUS.
Un consistente taglio – a fronte di una situazione di generale sotto-finanziamento statale – che è parte integrante di un taglio globale di 322 milioni di euro destinati al bilancio dell’istruzione superiore.
L’intersindacale studentesca, alla quale partecipano Solidaires étudiant·e·s e l’UNEF le syndicat étudiant, ha rilanciato delle rivendicazioni d’urgenza e un piano strutturale contro la precarietà studentesca, facendo appello a continuare ed estendere la mobilitazione. Vengono richiesti: un aumento di almeno il 20% delle borse di studio, l’aumento del numero di alloggi nelle città universitarie, l’immediato congelamento e poi la riduzione degli affitti nelle città universitarie, un incremento dei fondi e delle risorse umane per i servizi sanitari universitari e i CROUS, l’impegno da parte dello Stato per più del 50% del costo del ticket delle mense universitarie.
A queste si accompagnano delle rivendicazioni di carattere generale che riguardano la soppressione del Servizio Nazionale Universale e un investimento della stessa portata nell’insegnamento superiore e nella ricerca pubblica, che l’iscrizione all’università dia automaticamente diritto ad un titolo di soggiorno in maniera effettiva, che lo Stato assicuri le condizioni materiali per una vita degna a tutti gli studenti e a tutte le studentesse.
Oggi sarà una giornata di mobilitazione nazionale contro la precarietà studentesca in tutta la Francia, con numerose assemblee generali nelle università, presidi e azioni ai CROUS e non solo. Mentre ieri sera è giunta la notizia di una giovane studentessa che ha tentato di suicidarsi nei corridoi del liceo Georges-Clemenceau, nel quartiere residenziale di Villemomble.
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