Le due “motion de censure” presentate da Les Républicains e dai deputati della sinistra parlamentari congiunta (La France inoumise, PCF e PS), sono state depositate entro le 24 ore previste a seguito del ricorso da parte del governo dell’art. 49.3 per imporre alla popolazione francese la riforma delle pensioni di Macron, “suggerita” dalla Commissione Europea.
É la terza volta, dall’insediamento di Macron all’Eliseo nel 2017, che viene depositata una “motion de censure” (una mozione di sfiducia, nella pratica): il primo caso era stato a seguito del caso Benalla, nel luglio 2018, mentre il secondo è avvenuto nel mese di dicembre dello stesso anno durante la mobilitazione dei Gilets Jaunes.
Purtroppo, queste “motion de censure”, che verranno discusse all’Assemblée Nationale martedì prossimo, rischiano di avere un mero carattere simbolico poiché è necessaria la maggioranza assoluta dei deputati (289) affinché la mozione venga accolta, costringendo il Primo Ministro e il governo a dimettersi.
Tuttavia, i tre gruppi della sinistra parlamentare non hanno escluso la possibilità di sostenere la mozione della destra in questa fase. Uniti, la destra de Les Républicans (LR) e la sinistra (LFI, PS e PCF) totalizzerebbero circa 170 voti, il che darebbe peso all’opposizione al progetto di riforma delle pensioni, seppure ancor distante dall’obbiettivo dei 289 deputati.
“Se la sostanza della mozione de LR non è un problema, sarà votata. Si tratta di volere il voto più forte per una mozione di censura“, ha detto il deputato insoumis Éric Coquerel a Mediapart. “Non siamo d’accordo sulla sostanza con la destra, che vuole far lavorare le persone più a lungo, ma sfrutteremo ogni occasione per bloccare il governo e questa riforma“, concorda Adrien Quatennens, suo collega de La France insoumise.
Da parte sua, la CGT ha indicato che lunedì mattina convocherà l’inter-sindicale (CGT, FO, Solidaires, FSU e organizzazioni giovanili) che si oppone alla riforma del governo per prevedere una mobilitazione già la prossima settimana. Il sindacato Sud ha incitato tutti i suoi iscritti a mettersi in sciopero già a partire da lunedì.
P.s. Alle manifestazioni di protesta, in una giornata molto invernale, partecipa anche Potere al popolo! Parigi
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