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5 Maggio, rompiamo il silenzio delle istituzioni!

Mobilitazione nazionale per casa, reddito, diritti subito!

Oltre due mesi di quarantena e ancora nessuna soluzione concreta da parte del governo Conte per i settori della popolazione che hanno avuto pesanti danni economici durante quest’emergenza: tanti lavoratori attendono ancora la Cassa integrazione; diversi stagionali, Co.Co.Co, braccianti, lavoratori dello spettacolo e partite Iva non hanno potuto accedere nemmeno al bonus di € 600,00.

Moltissimi altri, lavoratori atipici, in nero, disoccupati, studenti, non hanno potuto beneficiare di nessuno strumento di sostegno economico e i buoni spesa erogati ai Comuni sono tutt’altro che sufficienti, anzi spesso i bandi risultano escludenti verso categorie in difficoltà.

Il risultato è che molti non hanno strumenti per fare fronte alle spese basilari, a partire da affitti e bollette, oltre al mantenimento e alla cura dei minori e dei bambini, i dimenticati dalla Fase 2 del governo. Dalle famiglie ai lavoratori precari agli studenti, i costi relativi alla casa sono da tempo lievitati rispetto ai livelli di reddito, a causa di accordi sindacali al ribasso e alla mai risolta questione abitativa, divenuta ora insostenibile.

Come risultano insostenibili le leggi che da decenni hanno portato privatizzazioni, perdita del patrimonio pubblico a favore di grandi palazzinari e norme penalizzanti rispetto a chi non può permettersi gli affitti di mercato: dalla legge 431 del ’98 al Piano Casa del 2014.

Hanno cancellato la politica pubblica della casa e costretto decine di migliaia di famiglie e single a vivere nella precarietà abitativa, occupare per necessità alloggi e stabili abbandonati pubblici e privati, a sopravvivere in ghetti o in luoghi malsani come nel caso dei braccianti agricoli.

Dopo settimane di iniziative, mobilitazioni virtuali e assemblee abbiamo costruito un fronte sociale composito e plurale, unito dalle richieste del blocco dei pagamenti di affitto e utenze, del blocco di sfratti e sgomberi per inadempienze dovute all’emergenza sanitaria, di un sostegno al reddito incondizionato e trasversale e della garanzia dell’omogeneità e dell’effettività del diritto allo studio.

Abbiamo spedito lettere a Governo e Regioni, in pochi casi abbiamo ricevuto incontri e quasi mai provvedimenti sostanziali.

Nonostante alcuni impegni presi dal Senato, in un OdG che invita l’Esecutivo a valutare la situazione dei fuorisede, il blocco dei provvedimenti di sfratto maturati durante il periodo d’emergenza e l’abrogazione dell’art.5 del Piano Casa, nulla di concreto è stato messo in campo dal governo Conte, che preferisce interloquire con sindacati e organizzazioni più accomodanti, oggettivamente complici della gestione emergenziale della macchina governativa.

Per questo motivo il 30 aprile nella conferenza stampa sotto Palazzo Chigi abbiamo annunciato una nuova mobilitazione il 5 maggio: romperemo l’isolamento e il silenzio delle istituzioni su un tema così urgente, e manifesteremo davanti alle prefetture i nostri bisogni, il dissenso e la rabbia di chi non ce la fa più a sentire vuote promesse in conferenze stampa mentre Confindustria detta le priorità dell’agenda politica del Paese a discapito della salute dei lavoratori e di chi li circonda.

Oggi serve un cambio di rotta, serve garantire a tutte e tutti il diritto all’abitare attraverso politiche attive: i fondi di contributo all’affitto non possono essere la soluzione poiché vanno in mano direttamente ai proprietari, favoriscono il mantenimento di prezzi alti e sono insufficienti rispetto alle richieste.

L’emergenza sanitaria e la crisi profonda non possono essere affrontate con normali misure ma implicano la presa d’atto politica che il problema era rappresentato proprio dalle abituali politiche di privatizzazione. Occorre ripristinare strumenti di pianificazione economica che mettano i bisogni della collettività davanti a quelli delle imprese, i diritti davanti a profitto e rendite.

La nostra fase 2 respinge le vostre bugie e promesse vuote. Non eravamo, non siamo e non saremo tutti sulla stessa barca: vogliamo casa, reddito e sanità pubblica per tutti!

I presidi sono previsti in varie città italiane (elenco in aggiornamento).

– Roma ore 12.00 piazza SS Apostoli

– Bologna ore 11.00 davanti alla Prefettura

– Bergamo

– Livorno

– Reggio Calabria

– Catania

– Milano

Consideriamo questa nota stampa come comunicazione formale per l’autorità giudiziaria.

ASIA-USB

Rete giovanile nazionale Noi Restiamo

Movimento per il diritto all’abitare

Federazione del Sociale Usb

Campagna per il blocco affitti e utenze per giovani, studenti e precari

 

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