Già il Decreto Ministeriale del 14 maggio 1996 aveva imposto una rapida sostituzione delle condotte in amianto, nonché il controllo della presenza di fibre nell’acqua potabile interessata da tubazioni in amianto e la bonifica dei materiali contenenti “pietre verdi”.
Nel 2005 studiosi norvegesi avevano pubblicato un proprio lavoro scientifico – “Cancro del tratto gastrointestinale ed esposizione dei guardiani dei fari, bevendo acqua all’asbesto”, sulla rivista Cancer causes and Control – concludendo che i risultati del loro studio rilevavano un’associazione tra l’ingestione di amianto nell’acqua e un elevato rischio di tumori gastrointestinali e dello stomaco.
Nel 2013, sempre su Cancer Causes & Control, medici e ricercatori italiani dell’Ospedale Sant’Orsola, dell’Università di Bologna (Dipartimenti di: Medicina Specialistica Sperimentale e Diagnostica, Scienze Mediche e Chirurgiche, Trapianto del Fegato e altri Organi) hanno condotto uno studio sulla relazione tra esposizione ad amianto e colangiocarcinoma, traendo conclusioni che attestano l’associazione di questo tumore con l’esposizione ad amianto.
Molti lavori scientifici, inoltre, hanno suggerito la relazione tra esposizione ad amianto e tumori gastrointestinali e colonrettali. Elevato rischio di cancro può esservi anche per trachea, laringe, reni, esofago e cistifellea.
Il mesotelio (simile a una finissima pellicola, o un sottile tessuto), ricopre la parte interna del torace (pleura), dello spazio attorno al cuore (pericardio) e dell’addome (peritoneo). Quando un tumore nasce dalle cellule del mesotelio prende il nome di mesotelioma e non è sempre maligno. Il mesotelioma può coinvolgere i polmoni, il peritoneo, il fegato, la cistifellea, la milza, l’intestino e, più raramente, la tunica vaginale del testicolo.
Il mesotelioma peritoneale, rappresenta circa il 20-30% dei mesoteliomi, origina dalle cellule parietali del peritoneo: membrana sierosa che tappezza le pareti della cavità addominale e pelvica. Non è inusuale, inoltre, che le donne possano contrarre tumori (mesoteliomi e tumori all’ovaio) anche stando in casa, semplicemente scuotendo gli abiti da lavoro prima di lavarli; in tal modo potrebbero inalare le pericolose fibrille d’amianto che si annidano nei tessuti di coloro che, a esempio, lavorano nell’edilizia.
Le fibre di amianto sono in grado di superare la barriera intestinale e trasferirsi a livello renale, ma anche nella vescica e nella cistifellea.
La dottoressa Fiorella Belpoggi, dell’Istituto Ramazzini di Bologna, inoltre, è stata chiara, e in passato lo aveva già affermato: l’amianto nell’acqua potabile costituisce un altro grave pericolo per la nostra salute, alla stessa stregua di quello disperso nell’aria.
Le fibre di amianto, derivato dalle vecchie tubazioni in cemento-amianto, potrebbero addurre un elevato inquinamento dell’acqua potabile e delle condutture dell’acqua; non a caso le tubature (che spesso contengono amianto) vengono riconosciute come elementi di alto rischio per la nostra salute.
Tumori del tratto gastrointestinale (esofago, stomaco, colon-retto), già negli anni ’50, sono stati associati all’amianto e, attualmente – poiché la questione è ancora controversa – le fibre dell’amianto e l’acqua potabile sono oggetto di attenti studi per quanto riguarda i tumori della laringe.
L’osservazione, effettuata attraverso numerosi lavori scientifici, ha determinato che chi beve acqua contaminata dalle fibre di amianto ha un’alta probabilità di contrarre tumori dell’apparato gastro-intestinale. Va messo in rilievo che la maggior parte degli acquedotti pubblici italiani ha amianto nelle tubature, visto che sono costruiti in cemento-amianto.
Nella regione Toscana l’acqua potabile è trasportata da circa 225 km di tubazioni con cemento-amianto (Eternit). Le condotte, quando si usurano, rilasciano le fibre di amianto che si mescolano all’acqua. Le province di Livorno, Pisa, Massa Carrara,Lucca, Pistoia, Firenze hanno molti chilometri di tubature in Eternit e, in piccola parte, anche la rete idrica di Arezzo. Amianto è contenuto nell’acqua potabile di buona parte delle province di Modena di Reggio Emilia, Bologna.
Nella risoluzione del Parlamento Europeo del 2013, sulle minacce per la salute sul luogo di lavoro legate all’amianto, si dice testualmente: “…anche diversi tipi di tumori causati non soltanto dall’inalazione di fibre trasportate nell’aria, ma anche dall’ingestione di acqua contenente tali fibre, proveniente da tubature in amianto, sono stati riconosciuti come un rischio per la salute e possono insorgere dopo alcuni decenni, e in alcuni casi addirittura dopo oltre”.
Vi sono oggi, in alcuni procedimenti giudiziari che trattano le patologie e le morti causate dall’amianto, delle sentenze che lasciano il cittadino veramente basito e provocano amaro dolore, aggiunto a quello della perdita di un loro caro. In una parola la fiducia nella giustizia è messa fortemente in discussione. La nostra Costituzione, per quanto riguarda la tutela della salute è chiara: l’articolo 32 afferma che “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. ”
Il che indica l’importanza del miglioramento della qualità della vita che, ovviamente, si deve estendere a tutti quegli elementi, o sostanze nocive, ambientali, o causate da terzi, che “possono ostacolarne il reale esercizio”. Vi è quindi un elevato rischio di cancro anche per trachea, laringe, reni, esofago e cistifellea e i tumori provocati dall’amianto sono in progressivo aumento e sono tra i più pericolosi che si conoscono poiché la comparsa della sintomatologia si può avere dopo lungo tempo (anche quarantacinque-cinquanta anni).
Il mesotelioma può coinvolgere i polmoni, il peritoneo, il fegato, la cistifellea, la milza, l’intestino e la tunica vaginale del testicolo. Per l’amianto non esiste la cosiddetta dose-soglia (soglia di rischio), può bastare una sola fibra per ammalarsi; ma il rischio aumenta con il tempo di esposizione e con la quantità inalata, e ciò vale soprattutto per i lavoratori a diretto, o indiretto, contatto con la sostanza.
Quello che ci interessa maggiormente (le altre gravi patologie tumorali non vanno assolutamente poste in secondo piano) è la stretta correlazione tra amianto e colangiocarcinoma intraepatico. Questa forma tumorale del tratto gastrointestinale è una patologia rara che origina dalle vie biliari sia intra che extraepatiche e può essere preceduta da fenomeni infiammatori cronici delle vie biliari. Un lavoro scientifico, condotto da medici italiani, del 2016 sul “Possibile rischio clinico da ingestione di fibre di amianto in acqua potabile” parte dal recente riscontro di amianto in campioni di acqua potabile in Toscana (sino a 700.000 fibre/litro) ha riaperto il dibattito sui rischi da ingestione di queste fibre.
L’esposizione ad amianto è stata messa in relazione a vari tumori del tratto gastrointestinale” In questo studio 5) è scritto che “L’amianto assunto per ingestione è in grado di potenziare l’effetto mutageno del benzo(a)pirene e, secondo l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC), ci sono evidenze sul rapporto causale tra ingestione di amianto e cancro dello stomaco e del colon retto.
Il rischio sarebbe proporzionale alla concentrazione di fibre ingerite, alla variabilità del consumo idrico, alla durata dell’esposizione e alla concomitante esposizione ad altri carcinogeni (per esempio, benzo-a-pirene). La presenza di fibre di amianto in acqua potabile potrebbe, inoltre, spiegare l’evidenza epidemiologica di mesoteliomi non associabili a esposizione inalatoria. In conclusione, numerose evidenze suggeriscono che i rischi sanitari correlati all’amianto possono essere subordinati a differenti vie di introduzione e sono presenti anche per ingestione, soprattutto attraverso il consumo quotidiano di acqua potabile.
In Italia mancano limiti di legge e rilevazioni sistematiche sulla concentrazione di fibre di amianto in acqua, nonostante sia ampia la diffusione delle condotte in cemento-amianto e alcune di queste siano in progressivo deterioramento, anche a causa dell’alto tasso di acidità dell’acqua circolante.”
Il professor Giovanni Brandi, oncologo di Bologna, la sua equipe e altri medici – da molti anni – si occupano delle neoplasie delle vie biliari e dell’esposizione all’amianto. In un lavoro scientifico 6) del 2008, svolto con altri valenti medici evidenziava che per quanto riguarda l’amianto: “È possibile che l’associazione possa esistere anche con i carcinomi del tratto gastrointestinale e delle vie biliari […], una esposizione legata a presumibile ingestione di fibre di amianto contenute nell’acqua, raccolta in serbatoi domestici di cemento-amianto… Una debole associazione fra tumori delle vie biliari ed esposizione all’amianto è stata postulata già in passato sulla base di studi condotti su coorti di lavoratori esposti all’amianto. Anche nel nostro caso si può ipotizzare una associazione tra esposizione ad amianto e neoplasia delle vie biliari.”
In una tabella contenuta in questo studio scientifico vi è l’elenco dei principali prodotti contenenti amianto, ed esposizioni professionali correlate “Prodotti industriali, esposizioni professionali, Mattonelle di pavimentazione, esecuzione rivestimenti, coperture per l’edilizia residenziale ed industriale, rivestimenti interni ed esterni, moduli per l’edilizia residenziale e industriale, base per lastre di pavimentazione guarnizioni, valvole, pompe, recipienti sigillati, prodotti di frizione, trasmissioni a frizione, materiali di frizione industriale, pitture, rivestimento di automotrici e vagoni, rivestimento di tetti, componenti di motori elettrici, tubi in cemento-amianto per impianti di processi chimici, approvvigionamento di acqua, componenti di prese ed interruttori elettrici, isolanti per fili elettrici, condotti per fili elettrici, componenti per imballo, componenti per guarnizioni, materiali di copertura, feltri, indumenti per la protezione dal calore e dal fuoco, componenti di presa e trasmissione, isolanti per tubi e fili elettrici, tende da teatro e drappi resistenti al fuoco, e altro materiale edilizio e non. Professionisti più esposti sono: addetti alla catena di montaggio, addetti ai laboratori, industria del caffè, orafi, operatori delle poste, addetti al pubblico spettacolo/palestre/piscine.”
Bologna ha, su campioni dell’acqua potabile, il 44% di questi positivi all’amianto, ma altri comuni hanno la presenza dell’amianto nell’acqua potabile non bisogna dimenticare, oltre alla Toscana e l’Umbria, il Friuli sono solo alcuni esempi ma la situazione è molto grave. Appare evidente che le tubature dell’acqua che contengono amianto vadano immediatamente sostituite in particolare nelle regioni a rischio sismico. Uno studio apparso sulla rivista scientifica (Expert Rev Gastroenterol Hepatol) . afferma 7) Che la presenza delle fibre di amianto nell’acqua potabile potrebbe essere correlata ai tumori del tratto gastrointestinale e alcune ricerche riportano che sono associate al cancro gastrico e colon rettale e al colangiocarcinoma intraepatico.
Occorre dire che alcuni “esperti” affermano che queste prove non sono convincenti. Uno studio precedente 8) afferma invece che esiste una stretta correlazione tra l’acqua potabile e la crocidolite contenuta in questa e mortalità di tumori gastrointestinali. La crocidolite, o amianto blu o azzurro, è una varità di amianto pericolosissimo e provoca il mesotelioma.
Noi sappiamo che l’amianto in Italia è bandito, è fuorilegge da moltissimi anni, esattamente con la legge 257 del marzo 1992. In questa legge viene vietata l’estrazione, l’importazione, la commercializzazione nonché la produzione di amianto, di prodotti a base o contenenti questo. Esiste, ma previa autorizzazione del Ministero dell’Ambiente, della Salute, del Lavoro, una deroga a questi divieti per una quantità massima di 800 chilogrammi di amianto sotto varie forme per alcuni prodotti.
Nel 2012, secondo il Bollettino Ufficiale del Governo Indiano – Indian Minerals Yearbooks 2012 – in Italia viene ancora effettuata l’importazione di amianto. Tale esportazione, 1040 tonnellate di amianto nel biennio 2011-2012 è rilevante e sono dati riferiti solo a questo biennio. Gli Stati Uniti d’America sono un altro paese dal quale importiamo amianto a tale proposito occorre leggere “2013 Minerals Yearbook”, pubblicato dal Us Geological Surveys del governo statunitense.
Uno “sporco mercato” di amianto e altri traffici, un mercato miliardario, un mercato di importazione-esportazione di decine di manufatti come ad esempio lastre in fibro-cemento, guarnizioni per freni e frizioni e altro. Un mercato che se frega della salute.”
Prof. Roberto Suozzi
Medico e Farmacologo Clinico
Suozziroberto.altervista.org
1-2-3-4) PER SAPER NE DI PIÙ – la Repubblica.it
ricerca.repubblica.it › la Repubblica.it › 2015 › 02 › 10
10 feb 2015 – A RISCHIO ANCHE L’ACQUA Diversi studi scientifici rilevano una … La dottoressa Fiorella Belpoggi dell’Istituto Ramazzini di Bologna, da tempo afferma che l’amianto nell’acqua potabile, portato dalla … ( roberto suozzi).
Inquinamento acqua tumori – Polveri Sottili – Altervista
suozziroberto.altervista.org/inquinamento-acqua-tumori/
17 feb 2015 – Le fibre di amianto, derivato dalle vecchie tubazioni in cemento-amianto, potrebbero addurre un elevato inquinamento dell’acqua potabile e
Morire d’amianto, legalmente. Intervista a Laura Mara | Contropiano
contropiano.org › Contropiano.org › Aerosol
4 feb 2018 – Roberto Suozzi … all’amianto negli anni ’50 e attualmente le fibre dell’amianto e l’acqua potabile sono oggetto di attenti studi anche per quanto …
L’amianto. Un nemico sconosciuto e da battere – Rivista Valori
www.rivistavalori.it/?p=158
17 feb 2016 – … in via di disgregazione, posso altamente inquinare l’acqua potabile e le condutture. Seri studi … L’amianto è presente nella maggior parte degli acquedotti pubblici italiani. …. di Roberto Michele Suozzi – rmsuozzi@mclink.it 5) Epidemiol Prev 2016; 40 (6): 472-475
DOI: https://doi.org/10.19191/EP16.6.P472.129
Rischio clinico da ingestione di fibre di amianto in acqua potabile
Possible health risks from asbestos in drinking water
Agostino Di Ciaula1,2, Valerio Gennaro2-4
1. UO medicina interna, PO Bisceglie, ASL BAT, Bisceglie
2. International Society of Doctors for Environment (ISDE) Italia
3. COR Liguria, Registro nazionale mesoteliomi (ReNaM), IRCCS Azienda ospedaliera universitaria San Martino, Genova 4. Istituto nazionale per la ricerca sul cancro (IST), Genova
Corrispondenza: Agostino Di Ciaula – Email: agostinodiciaula@tiscali.it Riassunto:
6)Esposizione all’amianto in pazienti affetti da neoplasie delle vie biliari
Asbestos exposure in patients affected by bile duct tumours
Giovanni Brandi*, Stefania Di Girolamo*, Fiorella Belpoggi**, Gianluca Grazi***, Giorgio Ercolani***, Guido Biasco*
* Istituto di Ematologia ed Oncologia Medica “L. e A. Seràgnoli”, Università di Bologna, Bologna, Italia ** Fondazione Europea di Oncologia e Scienze Ambientali “B. Ramazzini”, Bologna, Italia
*** U.O. Chirurgia dei Trapianti di fegato e multiorgano, Università di Bologna, Bologna, Italia 2008
7) Expert Rev Gastroenterol Hepatol. 2017 May;11(5):419-425. doi: 10.1080/17474124.2017.1300528. Epub 2017 Mar 6.
8) Wei Sheng Yan Jiu. 2015 Jan;44(1):28-32.
[A case-control study on the relationship of crocidolite pollution in drinking water with the risk of gastrointestinal cancer in Dayao County].
[Article in Chinese]
Mi J, Peng W, Jia X, Wei B, Yang L, Hu L, Lu R.
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