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Alzheimer, una speranza dalla “yerba santa”

L’Eriodictyon californicum, chiamata anche yerba santa, è un arbusto sempreverde appartenente alla famiglia delle Boraginacee a cui appartiene la Borragine, che è stata trovata nel nord della California e in Oregon ove cresce in diversi tipi e habitat. La pianta (le foglie fresche)può essere masticata per il gusto rinfrescante e può essere utilizzata, sia le foglie fresche che essiccate, per farne un the aromatico e dolce. La pianta non è consigliata durante la gravidanza e l’allattamento al seno.

L’Eriodictyon è un noto rimedio contro alcune patologie, anche muscolari, secondo recenti studi e ricerche ha mostrato di avere proprietà neuroprotettive e di essere un nuova potenziale terapia per la malattia di Alzheimer. La sostanza chiave della pianta, per quanto riguarda l’Alzheimer, è quasi sicuramente la sterubina, un flavanone a fortissima azione antinfiammatoria sulla microglia (formata da cellule del cervello in prima linea per la difesa contro i danni che si possono stabilire nel Sistema Nervoso Centrale).

In pratica queste cellule (presenti nel cervello e midollo spinale), non solo garantiscono il trofismo del neurone ma ne regolano la sua “sensitività” e sono un fattore determinante per la difesa immunitaria nel Sistema Nervoso Centrale; quindi ha una funzione primaria nella Neuroinfiammazione. Dobbiamo tener sempre presente, quando si parla di erbe, di piante medicinali, sono tutte le altre sostanze che “accompagnano” quello che viene definito il composto principale, nel caso della pianta della quale stiamo discutendo: la sterubina. Frontiers in Aging Neuroscience, importante rivista scientifica, pubblica un interessantissimo studio:

L’attivazione microgliale è stata considerata un attore fondamentale nel processo patologico di più malattie neurodegenerative umane. In alcune di queste patologie, come la sclerosi laterale amiotrofica o la sclerosi multipla, il sistema immunitario e le cellule microgliali (come parte dell’immunità cerebrale) svolgono un ruolo centrale. In altri processi degenerativi, come il morbo di Alzheimer (AD), il ruolo della microglia è ancora da chiarire.”1)

Ma la notizia più importante ci viene dal giornale scientifico REDOX BIOLOGY che riporta la scoperta di una potente sostanza neuro protettiva e anti-infiammatoria presente nell’arbusto della California (Eriodictyon californicum). La scienziata Pamela Maher, membro del Salk’s Cellular Neurobiology Laboratory, diretto dal professor David Schubert., ha parlato della Sterubina“, il componente più attivo di questo arbusto, come una importante sostanza neuroprottettiva fondamentale nella malattia di Alzheimer.

La sterubina ha un potente effetto antinfiammatorio sulle cellule cerebrali della Microglia, non solo questo, ma è efficace nella rimozione del ferro giacché questo contribuisce non solo ai danni dell’invecchiamento delle cellule nervose e nelle malattie neurodegenerative. La sterubina si è dimostrata (nella sperimentazione di questo gruppo di studio) molto più attivi degli altri flavonoidi.

Da questo studio emerge una questione molto importante che potrebbe cambiare tante cose. Gli scienziati affermano che in tessuti come quello cerebrale vi sono delle popolazioni di neuroni che sono più “vulnerabili” per l’età.

Gregory Cole (Ph D. Interim Director, Mary S. Easton Center for Alzheimer’s Disease Research, Professor in Residence, Department of Neurology & Medicine, David Geffen School of Medicine at UCLA,Associate Director, Geriatric Research Clinical Center GLA VAMC, Alzheimer Research Lab Professor, Dept of Medicine and Neurology at UCL) commentando questo studio, per Medscape Medical News, afferma che “In tessuti complessi come il cervello, ci sono popolazioni selezionate di neuroni che sono più vulnerabili all’invecchiamento di per sé, alle popolazioni vulnerabili a specifiche malattie legate all’età e anche a popolazioni…”

Non molto tempo fa è stata individuata una classe di composti anti-invecchiamento denominati Geroprotectors più recentemente è stata identificata una sottoclasse di composti chiamati Geroneuroprotectors (GNP) “candidati” a farmaci per l’Alzheimer. La questione è alquanto interessante, vedremo…

Prof. Roberto Suozzi

Medico e Farmacologo Clinico

1). Published online 2018 May 11. doi: 10.3389/fnagi.2018.00140 PMCID: PMC5958192 PMID: 29867449 Microglia in Alzheimer’s Disease: Activated, Dysfunctional or Degenerative Victoria Navarro,1,2,3,† Elisabeth Sanchez-Mejias,3,4,† Sebastian Jimenez,1,2,3 Clara Muñoz-Castro,1,2,3 Raquel Sanchez-Varo,3,4 Jose C. Davila,3,4 Marisa Vizuete,1,2,3 Antonia Gutierrez,3,4,* and Javier Vitorica

2) Redox Biol. 2019 Feb;21:101089. doi: 10.1016/j.redox.2018.101089. Epub 2018 Dec 21. Old age-associated phenotypic screening for Alzheimer’s disease drug candidates identifies sterubin as a potent neuroprotective compound from Yerba santa. Fischer W1, Currais A1, Liang Z1, Pinto A1, Maher P2.

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1 Commento


  • Marco Pittalis

    Salve, molto interessante l’articolo,vorrei sapere come e dove si può comprare “yerba santa” ?
    saluti e grazie..

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