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Dio, il bosone di Higgs e la pietra filosofale

In effetti la portata simbolica dell’evento è molto grande per più di una generazione di fisici, e di fisici delle particelle in particolare, visto che la teoria che ne prevede l’esistenza ha oramai mezzo secolo di vita e sono almeno vent’anni che si lavora concretamente per “vedere” questo sfuggente bosone. 

Però da “vedere” in senso stretto c’è ben poco. La “scoperta” infatti non è altro che la pubblicazione dell’analisi dei dati raccolti nel corso di un anno e mezzo attraverso il grande acceleratore di particelle LHC, all’interno del quale sono state prodotte energie elevatissime (ma su scale dimensionali minuscole) facendo scontrare protoni tra di loro. Non ci sono “fotografie” da mostrare, ma solamente la ragionevole certezza derivante dall’analisi dei risultati di due esperimenti indipendenti, Atlas e Cms, svolti nell’acceleratore. Da tale analisi si deduce, usando l’indagine statistica, che i “prodotti” di tali collisioni sono coerenti con l’apparizione, per un istante infinitesimo, della tanto agognata, “pesantissima” ma evanescente particella, tipica dei fenomeni di altissima energia. Il comunicato stampa ufficiale del CERN afferma che i due esperimenti hanno rilevato “forti indicazioni della presenza di una nuova particella attorno alla regione di massa di 126 GeV”, proprio quella prevista per l’Higgs. Il risultato “ha significatività statistica di 5 sigma”, il che vuol dire una probabilità di errore dello 0,000028%. 

La “visione” è dunque indiretta, e la “scoperta” è basata sul calcolo delle probabilità “per interposta particella”. Tuttavia, la portata simbolica della verifica della comparsa del bosone di Higgs è grande perché si completa così il quadro delle 17 particelle elementari previste dal “Modello standard” che unifica tutte le particelle e le forze esistenti in natura. E dalla misura esatta della massa del bosone di Higgs, in base alla teoria, si possono evincere altre informazioni cruciali sulla “architettura” delle particelle subatomiche e sulla evoluzione dell’Universo. Pare in effetti che la massa riscontrata crei alcune complicazioni teoriche che costringeranno a nuovi sviluppi teorici e sperimentali. Il lavoro scientifico, perciò, non è terminato: viceversa per alcuni aspetti siamo ad un “nuovo inizio”. 

Se la definizione goliardico-giornalistica di “particella di dio” lascia il tempo che trova, per gli addetti ai lavori l’emozione è reale, e forse lo sono anche le lacrime, perché dopo anni di mitizzazioni su questo pilastro teorico del Modello standard, finalmente pare che la tanto vagheggiata “pietra filosofale” sia stata trovata. Eppure, a differenza della “pietra filosofale” degli alchimisti, questo sassolino di Higgs non regala alcuna sapienza assoluta, né immortalità, e tantomeno dona il segreto per trasformare tutto in oro. Anzi: da quest’ultimo punto di vista, gli scienziati hanno ed avranno molte altre lacrime da versare. Nello stesso giorno della conferenza stampa per il bosone di Higgs, i nostri organi di informazione hanno fatto trapelare quali saranno le conseguenze della “spending review” di Monti e dei suoi complici in campo scientifico. Buona parte degli Enti di ricerca saranno sic et simpliciter cancellati. Si annuncia la soppressione dell’Istituto nazionale di ricerca metrologica, della Stazione zoologica Anton Dohrn, dell’Istituto italiano di studi germanici, dell’Istituto nazionale di alta matematica, dell’Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale, dell’Istituto nazionale di astrofisica e del Museo storico della fisica e centro di studi e ricerche “Enrico Fermi”. Saranno sottoposti a spietate “razionalizzazioni” il CNR, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (altro che bosoni!…) e l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. 

Per le Università pubbliche ci sarà un taglio di 200 milioni di euro. Esattamente la stessa cifra sarà regalata alle scuole non statali, cioè private, cioè cattoliche: così che nessuno oserà mai mettere in dubbio che il bosone di Higgs non sia la “particella di dio”.

* redazione scienza di Contropiano

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