Con molta curiosità e interesse alcuni anni fa ho letto una lettera di ringraziamento di un lettore della mia rubrica su Repubblica Salute. La persona aveva letto e seguito le indicazioni sull’erba spaccapietra per i sofferenti di calcoli renali e gli era stato programmato un intervento chirurgico per toglierli.
Aveva iniziato, dopo aver letto il mio articolo, a prendere la pianta, ma invano.
Lo chiamarono in ospedale il giorno dell’intervento e mentre era nell’ascensore per fare l’intervento, all’improvviso, se ne liberò inconsapevolmente proprio lì. Immaginate la sua felicità!
“Spaccapietre” (Phyllanthus niruri), molto diffusa nel Sud Italia, ha confermato – da tempo – le sue capacità contro la calcolosi renale. Sono oltre seicento le specie di Phyllanthus e, tra queste, alberi, arbusti, piante annuali o biennali, distribuite attraverso le regioni tropicali e subtropicali dei due emisferi.
La “chanca pietra” (“spaccapietre”), come viene chiamata in Brasile è usata (la pianta intera) dalla medicina tradizionale, oltre che per la calcolosi renale e la colecisti, per le infezioni delle vie urinarie, ma anche contro l’epatite virale, il diabete e l’ipertensione.
Lignani (phyllantina, hypophyllantina), alcaloidi e flavonoidi sono tra i principali costituenti chimici della pianta. Il Phyllanthus niruri è in grado, per dirla molto sinteticamente, di normalizzare livelli elevati di calcio nella formazione di calcoli.
Va anche detto che si è già dimostrata non solo l’efficacia della pianta, ma anche la sua validità in associazione alla litotrissia extracorporea a onde d’urto. 1)
I risultati sono stati pubbicati, recentemente, in uno studio clinico effettuato tra il 2016 e il 2017 e presentato al Primo Simposio Nazionale sulla Nutraceutica in Urologia, svoltosi a Rovigo.
L’erba spaccapietra in uno studio scientifico brasiliano, molto recente, ci offre delle prospettive più che interessanti. In pratica, vista la carenza di studi sull’efficacia della pianta per i calcoli renali, i ricercatori effettuarono questa sperimentazione e conclusero che la pianta è sicura, non causa effetti avversi significativi e il P. Niruri contribuisce all’eliminazione dei calcoli urinari. 2)
È importante quello che Pietro Andrea Mattioli, medico-botanico senese (1500), affermava: «Il succo di limone caccia valentemente fuori le pietre delle reni». Anche il limone dunque è utile, non solo per la prevenzione della litiasi renale, ma anche per l’ipocitraturia: bassi livelli di citrato nelle urine, elemento di rischio per la calcolosi renale. 3)
La questione è vecchia, ma un anno fa l’American urological association ha stabilito che circa sei centilitri di succo di limone diluiti in due litri di acqua, se bevuti quotidianiamente, prevengono i calcoli di ossalato di calcio e fosfato di calcio.
Prof Roberto Suozzi
Medico e Farmacologo Clinico
1) https://ricerca.repubblica.it
risultati web: Il rimedio “spaccapietre” contro i calcoli renali – la repubblica.it
2 giu 2015 · Roberto Suozzi, L’erba ” spaccapietre” (phyllanthus niruri), molto diffusa nel sud italia, conferma le sue capacità nel …
2) Int Braz J Urol. 2018 Jul-Aug; 44(4): 758–764. doi: 10.1590/S1677-5538.IBJU.2017
3) https://ricerca.repubblica.it › archivio: Dall’ictus ai reni i benefici del limone – la Repubblica.it
I flavononi (esperidina, neoesperidina, naringenina) di arance, pompelmi e limoni possono abbassare … Roberto Suozzi 17 luglio 2012 sez.
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