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Firenze. A fianco dell’Ucraina antifascista

Il 2 maggio ad Odessa, nel sud-est dell’Ucraina, più di 50 persone sono arse vive nel rogo della Casa dei Sindacati dove si erano rifugiate.

Militanti comunisti e di sinistra, sindacalisti, giornalisti e lavoratori assaliti da centinaia di estremisti di destra  legati alle milizie fasciste inquadrate nella Guardia Nazionale,  comandate dal nuovo governo di Kiev. Questo è forse il più grave degli episodi che, anche in queste ore, accadono nelle regioni del sud-est ucraino, in rivolta contro il nuovo governo al potere  dopo la caduta di Yanucovich. Dopo il rovesciamento del regime precedente infatti, in Ucraina sono salite al potere le forze reazionarie ed apertamente naziste legate ai settori delle oligarchie locali filo occidentali . Svoboda e Settore Destro con le loro  milizie armate rappresentano chiaramente il tentativo di instaurare un regime autoritario schierato con Stati Uniti ed Unione Europea. Forze che apertamente si rifanno, anche storicamente, al nazismo e che, tra i primi atti dalla presa del potere, hanno abolito  l’anniversario della liberazione dai nazisti del 9 maggio. Non è un caso dunque che in questo contesto appaiano sulla scena, come misere comparse, militanti dell’estrema destra italiana ed europea che nei loro  siti web di riferimento, si vantano persino di  aver partecipato al massacro di Odessa. Nel sud-est del paese, ma anche  a Kiev ed in altre regioni, le forze della sinistra di classe, socialiste, le forze sindacali, da sempre attive e presenti, si sono subito mobilitate insieme alla popolazione per contrastare  questo pericolo attraverso l’occupazione degli edifici pubblici, la costruzione di forze di autodifesa popolare composte in gran parte da operai e minatori, ed in questo contesto le milizie paramilitari fasciste, ormai inquadrate nelle forze militari del governo  di Kiev, stanno cercando di recuperare territorio lasciando sul terreno  morti, feriti e distruzione, attraverso l’uso dei carri armati o sparando con i cecchini sulla popolazione. Tutto ciò è avvenuto con l’appoggio politico, economico ed adesso anche militare  da parte degli Stati Uniti e dell’Unione Europea, alla costante ricerca  di espansione dei propri interessi, senza nessuna remora, ma anzi, pronti a sostenere apertamente forze naziste ai propri confini, chiudendo entrambi gli occhi di fronte a quanto sta avvenendo.
 Del resto è la stessa Ue a promuovere tendenze autoritarie, non esitando ad appoggiare governi reazionari al proprio interno, come in Ungheria, e sviluppando politiche di aperta repressione contro le tante manifestazioni di conflitto politico e sociale che  stanno caratterizzando questo periodo di crisi. E’ la “nostra” Unione Europea a praticare, insieme agli Usa, la guerra come strumento di controllo: una guerra che viene ormai portata avanti da più di 20 anni, a  partire dalla ex Jugoslavia per finire ai bombardamenti  sulla Libia, all’intervento militare in Mali ed all’attuale rischio di un intervento militare occidentale in Nigeria. In questo caso è ancora più grave il pericolo di guerra che questo conflitto si porta dietro, con potenze nucleari come Usa, Russia, Francia,  Inghilterra, pronte a muovere le proprie strutture politico-militari nella difesa dei loro interessi, in una regione di confine tra Ovest ed Est dove in particolare gli USA, attraverso la NATO, attuano da anni un processo di penetrazione e destabilizzazione,  all’interno di una competizione feroce tra gli stessi soggetti protagonisti. Non stupisce nemmeno, anche se indigna, il comportamento dei media occidentali, pronti a descrivere la presa del potere di Kiev come momento di “liberazione” ed a tacere su quanto  sta realmente accadendo. Le mistificazioni raggiunte nella descrizione del massacro di Odessa, dove non si capiva nemmeno chi avesse fatto cosa, sono state esempio lampante dell’appoggio fazioso che i nostri media danno alle forze filo occidentali e della  mediocrità del nostro giornalismo. Quanto sta accadendo in Ucraina riguarda tutti noi. Come forze sindacali e politiche, studenti e lavoratori, centri sociali e collettivi, siamo al fianco degli antifascisti ucraini, e saremo in piazza sotto il Consolato tedesco,  principale rappresentante della UE, a denunciare il ruolo nefasto che Italia ed Unione Europea stanno svolgendo.

MARTEDÌ 20 maggio ore 18.00 presidio sotto il Consolato della Germania – Corso Tintori, 3
Firenze Antifascista, Cpa fi-sud, Cantiere Sociale K100fuegos, BSA, PCL,  Collettivo Putilov Firenze, Comitato Comunista Fosco Dinucci, Collettivo Politico Scienze Politiche, Rete dei Collettivi studenteschi fiorentini, Fondo Comunista, Per Unaltracittà, USB,  CUB, Cobas Firenze, Assemblea Lavoratori in Appalto Università di
Firenze, RSU Ateneo fiorentino, FLC-CGIL Università di Firenze, Partito Comunista

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