L’Arabia Saudita è una monarchia dittatoriale: dallo scorso marzo bombarda senza tregua lo Yemen e il suo popolo, e con i suoi blocchi navali impedisce l’arrivo degli aiuti umanitari. È anche il maggiore sponsor del sedicente stato islamico e delle sue oscene devastazioni. L’Arabia Saudita non vuol nemmeno rispondere della morte di quasi 1000 pellegrini calpestati dalla folla in marcia verso La Mecca.
In Arabia Saudita, Ali Mohammed Baqir al-Nimr, un ragazzo di 20 anni, è in attesa di essere decapitato e poi crocifisso. Fu arrestato nel 2012 mentre partecipava ad una manifestazione in favore dello zio, un famoso imam sciita conosciuto per la sua militanza contro il regime saudita, a sua volta condannato a morte. Ali al-Nimr è stato processato privo di assistenza legale, e sotto tortura, costretto a confessare presunti reati commessi all’età di 17 anni, ancora minorenne.
Nel 2010, il Campidoglio si unì alla campagna nazionale di sensibilizzazione per salvare Sakineh, la donna condannata a morte in Iran e amnistiata nel 2014, esponendo la sua gigantografia in piazza del Campidoglio. Chiediamo che anche il caso di Ali al-Nimr venga considerato con la medesima indignazione e mobilitazione riservate alla donna iraniana.
Rete No War Roma convoca, giovedì 15 ottobre, presidio presso Piazza del Campidoglio dalle ore 16.00 alle ore 19.00 per sostenere Ali al-Nimr e denunciare le nefandezze dell’Arabia Saudita da poco alla guida del gruppo consultivo del Consiglio dei diritti umani dell’Onu!
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