Piccolo ripasso. Vediamo se in tanti anni di ammonimenti, ditini alzati, lezioncine dei campioni della legalità, severe rampogne sul senso dello Stato e velate minacce di chiamare i caramba, abbiamo imparato qualcosa. Proviamo così: «Basta con il superficiale giustificazionismo di comportamenti delinquenziali»! Non male, eh? Oppure anche così: «Non si fornisca giustificazione a chi infrange la legge in nome di un’ideologia»! Vado bene? Ancora: «Prosciughiamo l’acqua in cui nuotano questi malefici pesci!». Questa piace sempre, no? Bene, non ci crederete, ma erano anni che sognavo di dire frasi come queste.
E se ora le posso finalmente pronunciare, anche con quel tono di ammonimento drammatico che certe parole meritano, è perché si è diffusa nell’aria – la mefitica aria del paese – una strabiliante spirale di idiozia. Un filo che lega Cicchitto inviperito per «l’azione politica» del fisco, alla Santanché disperata perché «si criminalizza la ricchezza» (ah, ah!), a Piero Ostellino che perde il sonno perché teme che la lotta all’evasione diventi lotta di classe (che tenerezza!).
Aggiungete alcuni pupazzi minori tipo Osvaldo Napoli («Stato strozzino») o Francesco Pionati («Odio giacobino e qualunquistico contro l’evasione»), e avrete il simpatico quadretto di famiglia di chi giustifica qualche centinaio di fuorilegge che dichiarano come un bracciante e girano in Ferrari. Ora mi chiedo: essendo di fatto l’evasione fiscale una rapina ai miei danni, posso denunciare in sede penale chi la blandisce, la giustifica, la difende e se la coccola? Forse no, anche se per certi casi il concorso morale ci starebbe tutto. Però nessuno mi impedisce di additare al pubblico ludibrio certi “cattivi maestri” (wow! anche questa aspettavo di dirla da anni, che goduria!) che con i loro arzigogoli ideologici fanno da sponda a certe forme di delinquenza particolarmente odiose.
Non abbiano spazio, non scrivano sui giornali, vengano emarginati! Non sarà la lotta di classe che teme Ostellino (magari!), ma un piccolo contrappasso sì. Godiamocelo.
da “il manifesto”
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