Sono una signora di una certa età. E provo qualche ribrezzo per il trash. Ma qualche volta vengo tirata per i capelli nell’attualità o nella storia più fosca.
Vedo questa storia del professor De Tormentiis e scopro trattarsi del dott. Nicola Ciocia. Prima di diventare torturatore-capo, era stato dirigente della questura di Napoli, in perenne competizione con un altro funzionario, Filippo Ciccimarra, della “squadra politica” e quindi poi della Digos.
Non so se la frustrazione – come mi dicono gli psicoanalisti di professione – possa essere alla base di distorsioni della psiche particolarmente gravi.
Ma non posso cancellare dalla mente quella scritta che a metà degli anni ’70 occupava quasi mezzo Rettifilo, lì a Napoli.
“Ciocia, Ciccimarra se futtette a mugliereta”.
Esentatemi dalla traduzione.
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