Il governo conferma che l’Italia, in Libia, non partecipa ad alcuna azione di guerra. Siamo lì solo per controllare il buon funzionamento delle armi che abbiamo venduto all’esercito di Tripoli, a quello di Tobruk, ai ribelli dei due eserciti, ai jihadisti dell’Isis, a quelli di Al-Qaeda, ai mercenari, agli americani, ai francesi, agli inglesi, ai tedeschi e ai Tuareg delle carovane che, ormai, manco il deserto è più tanto sicuro.
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