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Scarpate in parlamento. Meritavano più convinzione

L’eurodeputato della Lega Angelo Ciocca si è mostrato a uso e consumo delle telecamere mentre agita una scarpa sugli appunti del Commissario europeo Moscovici. Un gesto che avrebbe voluto entrare nella storia. Le motivazioni c’erano tutte. Ma la fisicità relativa del gesto rivela quanto esso fosse formale e non istintivo, non convinto, né dirompente come meritava. Ci sono altri esempi di scarpe usate con la forza di un argomento politico che mostrano altra tempra ed altro spessore.

Il più noto è il “mugik” Krusciov, leader dell’Unione Sovietica, durante una assemblea generale dell’Onu il 12 ottobre del 1960, in piena guerra fredda con gli Stati Uniti.

Nel novembre del 2013, il deputato della Cup catalana, David Fernandez tirò fuori una scarpa (anzi una ciabatta), minacciando di tirarla a Rodrigo Rato, presidente della Bankia (una banca d’affari spagnola che con le sue frodi ha provocato immani danni, soprattutto alla gente che aveva le case ipotecate), durante una audizione di Rato al Parlamento della Catalogna.

C’è stato poi Muntadhar al Zaidi, giornalista e oppositore politico iracheno, che ebbe il coraggio di tirare le scarpe al presidente statunitense Bush novembre 2007 per protestare contro l’aggressione e l’invasione dell’Iraq da parte degli Stati Uniti.

Se si vuole dare significato ad un gesto, è meglio farlo con maggiore convinzione.

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