All’inizio fu un aumento del grano da 35 a 60 centesimi al chilo, poco sulla carta, un’enormità per chi di fatto si nutriva di solo pane. E così scoppiarono le prime agitazioni, gli scioperi, le manifestazioni per quella che dovette passare alla storia la «protesta dello stomaco». Il governo decretò lo stato d’assedio anche per Milano, nominando al generale Fiorenzo Bava Beccaris Regio commissario straordinario. L’uso spregiudicato dell’artiglieria piegò effettivamente la rivolta, causando però un bagno di sangue mai quantificato. Secondo la Prefettura, le vittime accertate furono 88, 400 i feriti mentre secondo il cronista e politico repubblicano Paolo Valera, sarebbero state almeno 118 e i feriti oltre 400
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa