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Neanche prima

Se tu, Stato, ti fossi davvero preoccupato di noi cittadini,

non avresti mai lasciato che vivessimo in povertà,

neanche prima.

Se tu, Stato, avessi davvero avuto a cuore la nostra salute,

non avresti mai reso possibile le devastazioni ambientali per il profitto privato,

neanche prima.

Se tu, Stato, ti fossi davvero tormentato per noi cittadini,

non avresti mai concesso i tagli alla Sanità pubblica,

lo sfruttamento,

le morti sul lavoro,

neanche prima.

Se tu, Stato, ti fossi davvero angustiato,

non avresti mai permesso la precarietà e la disoccupazione,

neanche prima.

.

Ci hai rinchiuso in casa con il ricatto della salute,

la Scienza,

la tua nuova arma di repressione.

Ma non hai saputo garantirci la sopravvivenza,

non ti sei preso cura di noi ora,

neanche prima.

.

Hai mandato i tuoi eroi a morire.

I tuoi lavoratori scelti a contagiarsi sui treni e sui posti di lavoro.

.

Oggi che l’Economia e la Finanza reclamano di nuovo il primato,

quel posto sul podio che nel tuo sistema capitalista hanno sempre avuto,

oggi metti di nuovo da parte la Salute.

.
A te, Stato, non interessa la nostra salute.

Al tuo Capitalismo,

l’umanità non sta a cuore.

Al tuo Capitalismo,

interessa la produzione.

.
Repressione e Produzione,

in mezzo c’è un grande vuoto.

Il vuoto della Politica,

quella per servire il fine.

Non la Scienza,

non il Dogma.

l’Umanità,

è il fine.

.
Le nostre teste rimbalzano da una parete all’altra dello stesso perimetro,

questo Capitalismo ci rende claustrofobici,

folli, criminali.

Non c’è via d’uscita,

solo il Socialismo,

e c’era anche prima.

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