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In Italia meglio i maiali che i detenuti

Quanto spazio deve avere un maiale secondo le direttive europee? Almeno 6mq.

Un maiale ha diritto a più spazio di uno qualsiasi dei 53.000 detenuti nelle carceri italiane. Per ognuno di loro la legge prevede 3mq. Fino a ieri c’era il dubbio che la brandina dovesse rientrare in questo spazio, ma la Cassazione ha detto che no, che la branda va considerata come extra, per cui si somma ai 3mq.

Fin qui arriva la legge, che comunque assegna a un maiale spazi più ampi di quelli destinati a un essere umano.

Ma la legge è una scritta su carta, la realtà del sovraffollamento carcerario parla la lingua della realtà e allora per troppi quei 3mq risultano già oggi un lusso indisponibile.

La soluzione non è costruire nuove carceri, fabbriche sociali di delinquenti. La soluzione è nelle pene alternative, a partire da quelle 2.000 persone circa che stanno scontando pene inferiori all’anno. Affidamento, servizi sociali, non sono solo questione di “umanità”. Non chiedo quella a chi ha dimostrato di non averne. Chiedo il massimo del cinismo: un detenuto costa 150€ al giorno, le pene alternative sono assai più economiche; un detenuto che ha finito di scontare la pena in una cella ha il 78% di probabilità di farvi ritorno, mentre chi sconta pene alternative abbassa questa percentuale fino al 10%.

Non è questione di “uh, povero detenuto”. È questione di dirsi che il carcere è in bancarotta e che se vogliamo una società più sicura e cittadini più protetti serve altro. A partire dalle pene alternative.

*Potere al Popolo

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

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7 Commenti


  • pierluigi

    Potremmo PRIVATIZZARE le carceri e usufruire dei carcerati per la produzione:ogni carcere avrebbe un fondo suo ed entrare in concorrenza con altri istituti,negli USA si fa così:si usano i detenuti per seppellire i morti di covid,meditate gente meditate…


    • Redazione Contropiano

      Un passo più avanti verso l’orrore di Buchenwald, insomma…
      Diciamo che la meditazione può fermarsi qui…


  • Francesco Buffoli

    Stefania non mi cada nella trappola del benaltrismo. Invocare condizioni più umane per i detenuti, come fanno peraltro i sovversivi della Cassazione, non implica denigrare il valore degli animali o ridimensionare la gravità delle loro condizioni di allevamento, ma appunto solo difendere i diritti dei detenuti. La tendenza a spostare il mirino nella direzione sbagliata e ad attribuire “intenzioni” che non esistono rischia di azzerare il valore di qualsiasi affermazione e di ogni protesta; è la trappola dialettica del benaltrismo, se qualcuno supporta (pur con un minimo di lucidità e di diffidenza) le proteste degli afroamericani non ha molto senso, a mio parere, replicargli dicendo “E gli orientali? E i messicani?”, perché le due cose non si escludono.
    Atteggiamenti simili sono il preambolo a quella visione alchemica e “fusariana” dei problemi sociali, che è ontologicamente reazionaria e mirata a soffocare ogni dissenso nel nome dell’esistenza di altri potenziali dissensi. Un po’ come quando in tema di diritti civili leghisti e leoni da tastiera analoghi sbraitano “Eh ma il lavoro? E ma le famiglie in crisi”, supponendo che:
    – le due rivendicazioni siano tra loro in contrapposizione;
    – loro abbiano mai anche solo fatto finta di tutelare il lavoro, sono noti i cortei del Primo Maggio e gli scioperi organizzati dai leghisti infatti.


  • Piero

    Grande Francesco. Anche se temo che dialogare con certe persone sia diventato inutile…


  • Piero

    Scusa, ho sbagliato, volevo dire brava Stefania: non è benaltrismo è che dallo scritto capisci che non esiste niente né di logico (ovvio che i maiali stanno peggio è finiscono male!) né di umano: le torture strazianti che devono subire non hanno NULLA a che fare con le peggiori vessazioni che i detenuti devono subire… Almeno non mi risulta che i detenuti vengano castrati senza anestesia, per citarne una.
    Quindi l’accostamento è demenziale, offensivo e disumano e rispecchia bene la cultura che anche a sinistra c’è verso i deboli e gli indifesi: non i detenuti, i maiali!


  • Marina Capri

    Non capisco perché quando si vuole condannare una terribile condizione umana, come appunto quella dei carcerati non degna di un Paese “civile”, si devono sempre tirare in ballo e fare raffronti con gli animali. Purtroppo la nostra cultura antropocentrica ci fa considerare gli animali come una specie a noi inferiore alla quale necessariamente deve essere riservato un trattamento che anche se crudele non scandalizza più di tanto. I maiali negli allevamenti “lager” subiscono le torture più efferate, castrati, privati della coda ed estirpati dei denti senza anestesia, costretti a vivere negli escrementi senza mai vedere la luce del sole, ecc…, è tutto ben documentato nelle inchieste dell’associazione Essere Animali. Il raffronto proprio non regge e il benaltrismo qui non c’entra, sarebbe benaltrismo se avessi detto “e allora i maiali”?, ma qui i maiali sono stati tirati in ballo, ahimè, proprio dall’autore dell’ articolo che evidentemente non si sottrae alla cultura del “sentire comune” che appunto considera i maiali e gli animali in genere inferiori agli esseri umani e verso i quali quindi, secondo la legge del più forte, sono leciti vessazioni e soprusi.


  • Stefania

    Guarda che ho solo scritto che non mi piace proprio da comunista e da antispecista il paragone che avete fatto. Si può fare lo stesso articolo senza giustificare il maltrattamento degli animali. Non vado in nessuna trappola visto che ho lottato per i diritti di tutti gli esseri umani, ho suggerito solo di scrivere le stesse cose senza minimizzare le sofferenze di altre specie

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