Nel giro di poche settimane, tre donne, detenute nelle carceri italiane, si sono tolte la vita.
Che intenzioni ha il ministro della Giustizia?
Forse, così occupato a procurare impunità ai potenti, non ha capito che il suo ministero è responsabile del sovraffollamento delle carceri, della mancanza del personale addetto alla custodia e all’assistenza ai più disagiati. Ci sono tutti gli estremi perché risponda con urgenza del suo operato.
Perché – mentre sono in corso le indagini delle procure competenti -, almeno una cosa è più che chiara in tutta la sua drammatica realtà: Susan John, Azzurra Campari, Graziana Orlarey, – questi i nomi delle tre donne che sono morte nelle carceri italiane – sono vittime di femminicidio di Stato.
* da Facebook
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